Un angolo di ben-essere
L’importanza del farmacista

La pandemia procede, e le farmacie sono piene. Il mio è un osservatorio quasi privilegiato: ho ben 7 farmacie intorno a casa e mi basta andare a far colazione, o comprare il pane, e passo davanti ad almeno tre i loro.
Tamponi, ricette, consigli, mascherine: tutte azioni e vendite normali, di questi tempi, e tutte con trend in aumento.
È anche abbastanza ovvio affermare che la gente va in farmacia più spesso di prima e alcuni acquisti che prima del covid venivano fatti negli appositi corner dei supermercati oggi si sono spesso spostati in farmacia.
È tutto business, dunque?
Assolutamente no.
Basta essere appena appena informati per sapere che il malessere psicologico, la paura, è l’elemento dominante di questi mesi che ormai sono diventati anni.
- Sempre più si va in farmacia per trovare un angolo di ben-essere, cercando consiglio, conforto, rassicurazioni…
- Sempre più la farmacia è sinonimo di tranquillità e il farmacista sorridente, gentile e disponibile (e, ovviamente, competente) è quella traccia di normalità che si sta affannosamente cercando.
Questa realtà, se be gestita, porta alla fidelizzazione di molti nuovi clienti, offre occasioni di cross selling e mette ancor più in evidenza la funzione sociale del farmacista, a favore del benessere del cittadino.