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Soft sklls Esercizi di gestione di sé

Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspetti. Eraclito

Uno degli esercizi che, secondo me, più aiuta per cominciare a gestire se stessi è la Lista dei Desideri.

Prendete un foglio e scrivete a ruota libera TUTTI i vostri desideri.

  • Fatelo, prima di continuare a leggere.
  • E ora cominciate a lavorare.

Quanti desideri avete scritto?

  • Una lista dei desideri “seria” contiene almeno 40 – 50 desideri. Invece la maggior parte delle persone ne scrive sì e no una decina. Quasi tutti si limitano ai cosiddetti desideri “importanti”, come la salute, la serenità, la pace nel mondo, … è lo stesso automatismo che ci fa vedere sempre il bicchiere mezzo vuoto, e mai quello mezzo pieno.

Noi abbiamo un’infinità di desideri, e per la maggior parte sono realizzabili e realizzati, ma (li diamo per scontati, ovvi. Avete mai sentito dire che “il successo genera successo”? guardando da un altro punto di vista, posso affermare che il nostro cervello genera sostanze di benessere ogni volta che siamo consapevoli di realizzare un desiderio.

Inserite quindi nella vostra lista anche il paio di scarpe nuove che comprerete appena arriva lo stipendio: per voi potrebbe essere banale, ma per molti, soprattutto in questo momento, potrebbe essere un traguardo irrealizzabile.

Il secondo elemento importante riguarda come sono formulati i desideri, e gli aspetti da analizzare sono due.

  • Il primo è che i desideri vanno espressi con il VOGLIO. So bene che da bambini ci hanno insegnato che non si dice “voglio”, quindi probabilmente come tutti avete usato un più tenue “vorrei” o addirittura avete espresso il desiderio senza il verbo modale di supporto, usando una semplice forma verbale all’infinito. … è come se ci vergognassimo dei desideri, al punto che alcuni davanti a questo esercizio si impegnano per formulare solo quei desideri che, magari inconsciamente, considerano politically correct.

Nello scrivere la lista dei desideri è invece indispensabile essere assolutamente onesti, soprattutto con se stessi. Ed eccoci ad un altro punto importante relativamente alla modalità per formulare i desideri.

Molti, per non dire quasi tutti, desideri vengono formulati in maniera simile a questi:

  • Essere sempre sereno anche in condizioni difficili
  • Avere tempo per studiare …
  • Poter realizzare viaggi interessanti …
  • Avere tempo per i miei amici, figli, …
  • Realizzarmi sia professionalmente che nella vita privata
  • La pace nel mondo

In pratica definiamo la lista dei nostri desideri secondo lo stesso concetto di uno sketch di Massimo Troisi, che pregava a lungo San Gennaro affinché gli facesse vincere la lotteria, fino a quando la statua di San Gennaro prese vita e un esasperato Santo gli grida “tu compra almeno il biglietto!”


Uno dei risultati importanti nel cominciare ad imparare a gestire se stessi è quello di vivere in maniera proattiva: acquisire la piena responsabilità della propria vita e operare in modo da costruire la vita desiderata.

Formulate quindi i vostri desideri in maniera proattiva:

  • voglio ricavare nelle mie giornate il tempo per studiare
  • voglio viaggiare, andare … il prossimo anno
  • voglio dedicare ai miei figli almeno un’ora al giorno
  • voglio fare qualcosa per contribuire alla pace nel mondo: comincio da …


Un altro gruppo di esercizi importanti sono quelli correlati alla respirazione. Per iniziare è sufficiente dedicare cinque minuti al giorno ad “ascoltare il proprio respiro profondo”

Sono poi utilissimi tutti gli esercizi di meditazione.


Un altro esercizio, che io ho trovato molto utile, è quello del cambio di prospettiva. È un esercizio impegnativo, che può durare giorni, settimane, mesi.

  • Mettetevi comodi, con davanti un foglio e una penna. Rilassatevi e concentratevi.
  • E ora mettetevi nell’ordine di idee di aver scelto voi di nascere, avete scelto vostro padre e vostra madre, i fratelli, la famiglia, e avete scelto liberamente sapendo in anticipo quali esperienze avreste fatto, quali prove avreste affrontato.
  • Ed ora trovate motivazioni valide per nascere, identificate cosa avete scelto di imparare da vostra madre e da vostro padre, datevi una spiegazione per le lezioni da imparare attraverso la vita, i successi e i dolori.

Ovviamente valgono solo le motivazioni positive: inutile dire che si è scelto di nascere per puro masochismo o per peccati da espiare. Ricordate che la vita, e il mondo, si muovono verso qualcosa di positivo.

Alcune risposte arriveranno subito, altre avranno bisogno di tempo, ma il solo fatto di pensarci, di cambiare prospettiva, vi aiuterà ad accrescere la consapevolezza.

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La comunicazione non verbale e paraverbale sono in diretto collegamento con il nostro inconscio. Così, conoscere almeno i primi rudimenti di comunicazione non verbale aiuta a conoscere meglio gli altri, interpretare il loro pensiero, comprendere i loro bisogni. Aggiungo, per chi ha già qualche conoscenza di programmazione neurolinguistica, che la postura, i movimenti, il tono di voce, contraddistinguono le tre tipologie: visivo, uditivo e cinestesico. Ciò che, invece, probabilmente tutti sappiamo, ma non ci soffermiamo mai a riflettere in merito, sono i collegamenti tra stato d’animo ed elementi di comunicazione non verbale, e come questi possano davvero aiutarci a vivere meglio. È importante ricordare che esiste un collegamento reciproco tra stato d’animo e non verbale . Mi spiego meglio. Qualunque sia la nostra postura abituale, quando siamo tristi o preoccupati la nostra prima, spesso inconscia, reazione è quella di abbassare le spalle, incassare la testa, abbassare i bordi delle labbra (una sorta di sorriso al contrario). Quando siamo allegri la nostra postura è esattamente l’opposto. E allora? Testa alta, sorriso stampato, spalle bene in fuori: credetemi, non risolve i problemi, ma cambia subito l’umore, e lo spirito con cui affrontare quello che non va. Analogamente: se siamo in uno stato d’animo d’ansia il respiro si fa più corto e affrettato, il tono di voce più acuto e le parole escono molto più in fretta. Uno sforzo volontario per respirare a pieni polmoni, modulare il tono di voce e parlare più lentamente … e l’ansia si attenua. Provare per credere!
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