Sempre mal di testa
Errori di Comunicazione
Storia
- Buon pomeriggio, dottoressa. Ho un mal di testa infernale. Cosa mi da?
- Ecco.
- Ma no, l’ho già preso e non mi fa niente. Ho bisogno di qualcosa di più forte.
- Posso darle questo.
- Lo conosco, ma possibile che non mi possa dare qualcosa che mi faccia passare questo mal di testa!
- Questo è nuovo, e mi dicono che è ottimo. Per altri farmaci, più potenti, deve avere la prescrizione del medico.
Domande
È palese che la farmacista fa alcuni errori di comunicazione. Ma, esattamente, quali?
Risposte
La farmacista fa alcuni errori di comunicazione. Ma, esattamente, quali?
- Questo è nuovo, e mi dicono che è ottimo.
L’espressione “mi dicono che” è poco efficace e poco rassicurante.
L’effetto placebo, ben noto come efficacia di una terapia derivante dal rapporto di fiducia verso il medico, esiste in realtà in tutte le situazioni in cui ci si “prende cura” di qualcuno. Di conseguenza, un farmacista che si esprime in maniera rassicurante genera una sorta di effetto placebo.
In questo caso la frase sarebbe stata molto più rassicurante se il farmacista avesse fatto riferimento ad una persona ben precisa, che funge da testimonial (sì, come nella pubblicità!).
Frasi come “io l’ho provato e l’ho trovato molto efficace”
Oppure “mia zia l’ha provato e trovato molto efficace”
O, ancora, “pensi che l’altro giorno è venuto un mio cliente che soffre di emicranie terribili: gli ho dato questo nuovo prodotto e ha detto che è portentoso”
Sono molto più rassicuranti rispetto al modo di esprimersi riportato nell’esempio.
- Per altri farmaci, più potenti, deve avere la prescrizione del medico
Tecnicamente la frase è corretta, ma dal punto di vista comunicazionale si può far di meglio. Infatti nel momento stesso in cui il farmacista dichiara che per farmaci più potenti è necessaria la prescrizione dichiara, implicitamente, che il prodotto che sta dando al cliente non è potente, quindi blando e presumibilmente (anche considerando la richiesta del cliente) inefficace.
Esprimendosi in questo modo il farmacista ha creato tutti i presupposti per rendere inefficace qualunque farmaco abbia venduto.
E non solo: ha posto le basi per costruire nel pensiero del cliente la convinzione che i farmaci che non necessitano di prescrizione siano sostanzialmente blandi e poco efficaci, rendendo la sua attività di farmacista solo quella di dispensatore di prescrizioni.

Dopo una laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche e oltre 20 anni di carriera in aziende farmaceutiche multinazionali, e continuando ad aggiornarmi anche da quando faccio la libera professione, credevo si sapere molto sui placebo e sull’effetto placebo. Ma questo libro mi ha affascinato e fatto fare nuove scoperte fin dalle prime pagine. I suoi pregi sono moltissimi. I pregi pratici: è piccolo, leggero, economico. Può essere messo in borsa e letto ovunque. E anche queste piccole cose non sono da sottovalutare. È scritto benissimo. Si pone l’obiettivo di essere un testo divulgativo, e lo è davvero . Ricchissimo di cultura e di riferimenti storico – letterari – filosofici manca totalmente di pomposità o frasi contorte che spesso si trovano in questo tipo di libri. Qui c’è la cultura vera. Einstein diceva “ Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna ”, affermazione che condivido appieno perché chi sa davvero sa anche semplificare i concetti. Fabrizio Benedetti sa. Sa spiegare, sa affascinare. E il libro è anche affascinante per i contenuti, il rigore scientifico. È imperdibile per tutti coloro che lavorano in ambito salute, ed è utile per tutti.

Il titolo completo del libro è Intelligenza emotiva Cos’è e perché può renderci felici. Daniel Goleman è sicuramente il più autorevole esperto mondiale di intelligenza emotiva. Il libro viene talvolta dichiarato “fuori catalogo”, ma vi assicuro che si trova ancora, sia in libreria che per gli acquisti on line. Queste le notizie pratiche. E poi, che dire? È interessante, scritto bene, leggibilissimo. E, soprattutto, imperdibile per chiunque abbia interesse per le relazioni umane, per chi educa, collabora o guida altri esseri umani.