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Scuola: con l’aiuto di Harry Potter

Qualche suggerimento per migliorare la vita scolastica con l’aiuto di Harry Potter

La scuola è un luogo santo
dove i bimbi diventano più buoni
e quelli che non sono chiacchieroni
imparano senza faticare tanto”
Anonimo
Io ho imparato questa filastrocca il 1° ottobre 1964: era il mio primo giorno di scuola. Oggi, ovviamente, fa sorridere e sarebbe anacronistica. 
Tuttavia contiene un concetto importante: la scuola è un luogo ben definito e protetto, che ha una specifica funzione e che richiede precise regole e comportamenti. 
Definire, comprendere e proteggere il luogo è fondamentale: se amiamo casa nostra e la consideriamo un rifugio sicuro andare a casa non significa solo entrare da una certa porta in un determinato indirizzo, ma mette in moto una serie di pensieri e stati d’animo positivi e rassicuranti. La scuola, analogamente, è un luogo fisico, ma deve essere anche un luogo dello spirito. 
Questo è uno degli elementi su cui Harry Potter può venirci in aiuto. Confido che abbiate visto i film e letto i libri della saga di Harry Potter: sono il miglior supporto educativo che si possa avere oggi per infondere alcuni principi nei giovani studenti. 
Globalmente i libri della saga di Harry Potter hanno venduto oltre 500 milioni di copie: ci vuole poco per ipotizzare che siano stati letti da almeno il 20% della popolazione mondiale! Poi c’è il successo dei film: globalmente hanno incassato 8 miliardi di dollari al botteghino, a cui ci sono da aggiungere i passaggi in TV. Insomma, un successo planetario senza paragoni. Ovviamente sono state fatte molte dotte analisi sui perché del successo: Harry Potter è stata una manna dal cielo per scrittori, sociologi, psicologi … Nessuno può prendere una serie di fattori di successo, metterli insieme, e ottenere davvero il successo: è più probabile che una cosa costruita a tavolino risulti fredda e sgradita. Però, a posteriori, e ringraziando l’autrice per la sua fantasia e la sua capacità di trasmettere emozioni, possiamo dire che la saga di Harry Potter contiene davvero tutti gli elementi necessari a coinvolgere il pubblico: 
  • è abbastanza fantastico da liberarci da pregiudizi e catene invisibili (quello che Mafalda chiama adultità), e abbastanza realistico da trasportarci nel mondo del libro e coinvolgerci
  • contiene tutti gli elementi del Viaggio dell’eroe (e per questo Harry Potter ci terrà compagnia anche nel capitolo dedicato alla gestione delle esperienze)
  • contiene una serie di valori universali, come l’amicizia, la libertà, la lotta tra il bene e il male …
  • contiene incantesimi utili,
 ed è questo l’argomento principale del prossimo articolo 

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La comunicazione non verbale e paraverbale sono in diretto collegamento con il nostro inconscio. Così, conoscere almeno i primi rudimenti di comunicazione non verbale aiuta a conoscere meglio gli altri, interpretare il loro pensiero, comprendere i loro bisogni. Aggiungo, per chi ha già qualche conoscenza di programmazione neurolinguistica, che la postura, i movimenti, il tono di voce, contraddistinguono le tre tipologie: visivo, uditivo e cinestesico. Ciò che, invece, probabilmente tutti sappiamo, ma non ci soffermiamo mai a riflettere in merito, sono i collegamenti tra stato d’animo ed elementi di comunicazione non verbale, e come questi possano davvero aiutarci a vivere meglio. È importante ricordare che esiste un collegamento reciproco tra stato d’animo e non verbale . Mi spiego meglio. Qualunque sia la nostra postura abituale, quando siamo tristi o preoccupati la nostra prima, spesso inconscia, reazione è quella di abbassare le spalle, incassare la testa, abbassare i bordi delle labbra (una sorta di sorriso al contrario). Quando siamo allegri la nostra postura è esattamente l’opposto. E allora? Testa alta, sorriso stampato, spalle bene in fuori: credetemi, non risolve i problemi, ma cambia subito l’umore, e lo spirito con cui affrontare quello che non va. Analogamente: se siamo in uno stato d’animo d’ansia il respiro si fa più corto e affrettato, il tono di voce più acuto e le parole escono molto più in fretta. Uno sforzo volontario per respirare a pieni polmoni, modulare il tono di voce e parlare più lentamente … e l’ansia si attenua. Provare per credere!
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