Il paziente sofferente
Uso del metamodello durante l’anamnesi

Storia
Buon giorno, dottore. Sono da Lei perché sto sempre male. Perennemente. Sono pieno di dolori e non so più cosa fare. Ho anche seri problemi a dormire a causa dei dolori e non riesco più a lavorare.
Adesso vediamo. Intanto mi racconti, poi magari dovrà fare degli esami.
Bene, mi fido di Lei. Come le ho detto ho sempre dei dolori.
Cosa intende esattamente quando dice sempre?
Costantemente, giorno e notte, in ogni momento.
Mi può definire il tipo di dolore?
È un dolore costante, ma mutevole. A volte è un dolore sordo, in altri momenti è un dolore acuto, come delle fitte.
Stiamo facendo progressi. Ora può essere il più specifico possibile ne definire la localizzazione del dolore, o dei dolori.
Principalmente si tratta di fitte allo stomaco e dolore sordo alla schiena.
Allora proviamo a dividere momentaneamente il problema. Analizziamo le fitte allo stomaco. Per cortesia, mi specifichi in dettaglio cosa intende per fitte.
Una specie di crampo.
E lei mi diceva che ha sempre questo tipo di dolore. In ogni momento?
Domande
Per favore, non cercate di fare diagnosi! Il dialogo è totalmente inventato.
- Il medico utilizza una tecnica di comunicazione ben precisa. Quale?
- A cosa serve esattamente questa tecnica?
- Ci sono avvertenze o raccomandazioni all’utilizzo di questa tecnica?
- Dal punto di vista della comunicazione, è consigliabile che il medico continui con la tecnica scelta o è opportuno fare dei cambiamenti passando ad un’altra tecnica? Eventualmente, quale tecnica di comunicazione suggerite per proseguire?
Risposta
Il medico utilizza una tecnica di comunicazione ben precisa. Quale?
Il medico utilizza una tecnica chiamata Metamodello, che consiste nel chiedere espressamente:
- Chi
- Cosa
- Dove
- Come
- Quando
abbinandolo ad un’espressione di massima precisione (esattamente, specificatamente, di preciso, nei particolari) ogni volta che l’espressione generica impedisce l’accesso a dettagli importanti.
- Cosa intende esattamente quando dice sempre?
- Costantemente, giorno e notte, in ogni momento.
- Mi può definire il tipo di dolore?
- Ora può essere il più specifico possibile ne definire la localizzazione del dolore, o dei dolori.
- Per cortesia, mi specifichi in dettaglio cosa intende per fitte.
- E lei mi diceva che ha sempre questo tipo di dolore. In ogni momento?
A cosa serve esattamente questa tecnica?
Il metamodello è sostanzialmente la richiesta, esplicita e mirata, di approfondimento di una specifica informazione. La domanda induce a passare dalla struttura superficiale del linguaggio alla struttura profonda, mediante richiesta specifica.
Ci sono avvertenze o raccomandazioni all’utilizzo di questa tecnica?
Il vero problema del metamodello non è nel come porre le domande, ma nel quando porle. Infatti se scegliete in maniera imprecisa la generalizzazione da indagare, il vocabolo da approfondire, la cancellazione da analizzare, la deformazione da esplorare, vi ritrovate letteralmente sommersi di informazioni dettagliatissime, ma assolutamente inutili.
Dal punto di vista della comunicazione, è consigliabile che il medico continui con la tecnica scelta o è opportuno fare dei cambiamenti passando ad un’altra tecnica?
Assolutamente sì, altrimenti continuerà a raccogliere dettagli e il dialogo potrebbe andare avanti per ore.
Eventualmente, quale tecnica di comunicazione suggerite per proseguire?
Abbinando domande strategiche e parafrasi, cioè sostanzialmente passando all’ascolto attivo, è possibile identificare gli aspetti principali del problema e indurre il paziente a definire presupposti e priorità. Il meta modello è spesso utile per aprire un dialogo, dando al paziente il tempo e le modalità per chiarire alcuni punti di partenza, ma non dovrebbe mai essere usato per lungo tempo.

Dopo una laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche e oltre 20 anni di carriera in aziende farmaceutiche multinazionali, e continuando ad aggiornarmi anche da quando faccio la libera professione, credevo si sapere molto sui placebo e sull’effetto placebo. Ma questo libro mi ha affascinato e fatto fare nuove scoperte fin dalle prime pagine. I suoi pregi sono moltissimi. I pregi pratici: è piccolo, leggero, economico. Può essere messo in borsa e letto ovunque. E anche queste piccole cose non sono da sottovalutare. È scritto benissimo. Si pone l’obiettivo di essere un testo divulgativo, e lo è davvero . Ricchissimo di cultura e di riferimenti storico – letterari – filosofici manca totalmente di pomposità o frasi contorte che spesso si trovano in questo tipo di libri. Qui c’è la cultura vera. Einstein diceva “ Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna ”, affermazione che condivido appieno perché chi sa davvero sa anche semplificare i concetti. Fabrizio Benedetti sa. Sa spiegare, sa affascinare. E il libro è anche affascinante per i contenuti, il rigore scientifico. È imperdibile per tutti coloro che lavorano in ambito salute, ed è utile per tutti.

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