Il primo segnale è stato che un’altra amica, coetanea, va in pensione. Poi, accasciata sul divano, sono arrivate le mie elucubrazioni… e ho pensato che sono inesorabilmente vecchia, ragiono da persona anziana. O forse no: valuta tu!
Mi chiedo perché tanti strillano di caldo eccessivo: io ricordo estati ben più calde di questa.
Sono andata a cercare le temperature, nel passato, della fine di luglio… Ecco la solita rompiscatole, anziana, che vuole sempre andare a controllare.
Ma ero così anche da bambina. Quando mio padre mi spiegò che le lucertole sono animali a sangue freddo, che col freddo non muoiono, io raccolsi diverse lucertole e le misi in frigorifero per controllare. Chi aprì per primo il frigorifero non fu contento, ma io dovevo verificare.
La vecchiaia rende polemici.
Ma sono così da sempre. Un problema non deve essere raccontato, ma motivato, e la soluzione deve essere la più semplice possibile.
Infatti a tre anni mi chiusi ne frigorifero perché avevo caldo e quando mio padre non riuscì a darmi valide motivazioni per andare al mare, mi limitai a chiudermi in bagno e buttare la chiave dalla finestra.
No, la mia non è vecchiaia, in questi casi, ma è proprio il mio brutto carattere.
Ma mi sembra corretto chiudere con una nota positiva.
Adoro quei ragazzi alle olimpiadi che piangono di gioia anche quando non vincono, quelli che cercano di andare oltre i loro limiti, ma non vogliono fare i super-uomini, quelli che ci ricordano il valore vero dello sport, e della vita. Hanno lo stesso spirito di tutti quei giovani che, negli ultimi anni, invece di lanciare invettive, recriminazioni o lamentele, sono andati a spalare il fango nelle zone alluvionate. Il mondo ha ancora cose belle da offrire.