Storia
Paola, Luca e Gianni, condividono da anni i locali dei loro ambulatori. Paola e Luca sono medici di famiglia, Gianni è pediatra. Ora decidono di collaborare maggiormente, anche su turni di orari, per garantire la piena copertura dell’assistenza. Ma hanno tanti dubbi.
Paola: Certo, la cartella clinica è un documento ufficiale, facilmente condivisibile. Ma tutti sappiamo che la nostra capacità di curare il paziente è anche nel rapporto che sappiamo instaurare. Ci scambiamo anche queste informazioni? E come?
Gianni: con i miei pazienti oltre che la gestione del bambino c’è tutto l’aspetto di collaborazione con la famiglia, le mamme, le nonne, … Cosa faccio? Vi metto una nota “mamma apprensiva”? mi sembra ridicolo!
Luca: Ridicolo? Forse, ma spesso utile. Però rischiamo fortemente di entrare nell’ambito dei pettegolezzi, delle impressioni e simpatie personali.
Domande
Quello sollevato non è un problema da sottovalutare, e non ci sono soluzioni o risposte universalmente valide, ma possiamo dare qualche consiglio.
- Come si può fare per fornire informazioni utili senza entrare nell’ambito del pettegolezzo e delle impressioni personali?
Risposta
Come si può fare per fornire informazioni utili senza entrare nell’ambito del pettegolezzo e delle impressioni personali?
La risposta migliore è quella di rimanere nell’ambito degli spazi leciti per un feedback, determinabili in base ai livelli logici della PNL
Se facciamo riferimento all’ambiente
e ai comportamenti
possiamo fornire informazioni su parametri visibili, misurabili. Certamente il tono di voce, o altri elementi della comunicazione non verbale, possono aggiungere commenti soggettivi, ma siamo relativamente sicuri di evitare giudizi personali.
Se, invece, ci esprimiamo su elementi che appartengono ai livelli più altri entriamo indubbiamente nell’ambito dei giudizi e diamo informazioni fortemente influenzate dal nostro modo di vedere le cose.