Storia Il consiglio di classe è appena cominciato, ma l’atmosfera è già incandescente. Laura è in ritardo, giustificato, e sta per entrare quando sente Anna che sbraita.
Gli studenti sono tutti maleducati, ma questa volta hanno passato il segno!
Laura: Anna, cosa c’è? Quando fai così rendi tutti nervosi.
Finalmente sei arrivata. Stavo parlando della 3C. è una classe terribile. Non hanno voglia di studiare, si lamentano sempre per i compiti, nei compiti in classe fanno praticamente schifo. E adesso so che mi chiederete di essere comprensiva!
Davanti a questa situazione, la preside decide di intervenire.
Scusatemi, ma conosco poco la 3C. Vorrei che Anna dialogasse qualche minuto con me per aiutarmi a capire.
Ora seguite il dialogo tra Anna (in rosso) e la preside (verde chiaro)
Hai detto che è una classe terribile. Mi spieghi quali sono i problemi?
Sono maleducati, vagabondi, e poco preparati.
Accidenti, che disastro! Sono tutti maleducati? Quanti sono in classe?
Sono 25. E sì, sono maleducati.
Tutti e 25? È un record!
No, 2 o 3 sono bravi ragazzi, ma stanno sempre zitti e si lasciano dominare dagli altri.
Quindi i maleducati sono circa 22 su 25. Quasi il 90%. È sempre un record. Sono tutti maleducati allo stesso livello? Cosa fanno per essere definiti maleducati?
Maleducati tutti allo stesso livello no. Ce ne sono un paio che sono dei veri bulli: rispondono male, fanno scherzi volgari alle femmine e picchiano i compagni maschi. Poi ce ne sono una decina che si lasciano trascinare e spesso partecipano agli scherzi o approvano le risposte arroganti, e un’altra decina che, pur non partecipando, mostrano di divertirsi un mondo: fanno da pubblico acclamante.
Mi è chiaro. Il problema della maleducazione esiste, ma i veri maleducati sono due. Dieci sono cafoncelli, 10 sono solo deboli e seguono quelli che ritengono più forti, e 3 sono dei bravi ragazzi. Direi che il problema è soprattutto come fare a isolare i due maleducati. È un problema di individui, non di un’intera classe.
Domande
- Come si chiama la tecnica di comunicazione utilizzata dalla preside nei confronti di Anna?
- In cosa consiste e a cosa serve questa tecnica?
- Ci sono avvertenze o raccomandazioni all’utilizzo di questa tecnica?
Risposta
Come si chiama la tecnica di comunicazione utilizzata dalla preside nei confronti di Anna?
Metamodello
In cosa consiste e a cosa serve questa tecnica?
Il Metamodello, che consiste nel chiedere espressamente:
abbinandolo ad un’espressione di massima precisione (esattamente, specificatamente, di preciso, nei particolari) ogni volta che l’espressione generica impedisce l’accesso a dettagli importanti. Viene usato prevalentemente nei confronti di generalizzazioni, cancellazioni e distorsioni.
Ci sono avvertenze o raccomandazioni all’utilizzo di questa tecnica?
Il vero problema del meta modello non è nel come porre le domande, ma nel quando porle. Infatti se scegliete in maniera imprecisa la generalizzazione da indagare, il vocabolo da approfondire, la cancellazione da analizzare, la deformazione da esplorare, vi ritrovate letteralmente sommersi di informazioni dettagliatissime, ma assolutamente inutili.
Inoltre è importante applicare il meta modello curando la parte non verbale e paraverbale della comunicazione per evitare di risultare troppo inquisitori.