Bloccati nel percorso: il guerriero
La gestione delle esperienze difficili. Bloccati nell'archetipo del guerriero

Il guerriero ha già superato la parte più dolorosa del percorso. Come orfano e martire ha sofferto terribilmente. Come viandante ha viaggiato e raccolto le armi. Ora è pronto per combattere. Persino per combattere il drago.
Il guerriero si sente forte.
È andato oltre il dolore. Ha conosciuto la paura. E per prepararsi alla battaglia ha trasformato la paura in prudenza, come un grande guerriero.
È facile rimanere bloccati nell’archetipo del guerriero.
È facile perché ci si sente forti, perché si è pienamente consapevoli della fatica fatta per arrivare e del dolore patito. Si teme che, facendo un passo in più, qualcosa possa spezzarsi.
Le armi raccolte durante il viaggio del viandante hanno anche creato una diga al dolore, e si teme che questo possa superare gli argini e tornare a travolgerci.
Bloccati nel ruolo del guerriero si è forti, sempre pronti a combattere. Non si accettano debolezze, soprattutto le proprie.
Chi è bloccato in questa fase reagisce immediatamente anche ai draghi successivi, saltando le fasi del dolore e combattendo immediatamente, sperando che le armi raccolte siano idonee per qualunque drago.
Ed è proprio questo atteggiamento che crea le sconfitte successive, che alla lunga indebolisce. Perché se il guerriero non accetta il rischio del passo successivo, diventando mago, finirà per diventare un pallido Don Chisciotte, sempre coperto dall’armatura e pronto a combattere, ma destinato a cercare mulini a vento anziché draghi.

Dopo una laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche e oltre 20 anni di carriera in aziende farmaceutiche multinazionali, e continuando ad aggiornarmi anche da quando faccio la libera professione, credevo si sapere molto sui placebo e sull’effetto placebo. Ma questo libro mi ha affascinato e fatto fare nuove scoperte fin dalle prime pagine. I suoi pregi sono moltissimi. I pregi pratici: è piccolo, leggero, economico. Può essere messo in borsa e letto ovunque. E anche queste piccole cose non sono da sottovalutare. È scritto benissimo. Si pone l’obiettivo di essere un testo divulgativo, e lo è davvero . Ricchissimo di cultura e di riferimenti storico – letterari – filosofici manca totalmente di pomposità o frasi contorte che spesso si trovano in questo tipo di libri. Qui c’è la cultura vera. Einstein diceva “ Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna ”, affermazione che condivido appieno perché chi sa davvero sa anche semplificare i concetti. Fabrizio Benedetti sa. Sa spiegare, sa affascinare. E il libro è anche affascinante per i contenuti, il rigore scientifico. È imperdibile per tutti coloro che lavorano in ambito salute, ed è utile per tutti.

Il titolo completo del libro è Intelligenza emotiva Cos’è e perché può renderci felici. Daniel Goleman è sicuramente il più autorevole esperto mondiale di intelligenza emotiva. Il libro viene talvolta dichiarato “fuori catalogo”, ma vi assicuro che si trova ancora, sia in libreria che per gli acquisti on line. Queste le notizie pratiche. E poi, che dire? È interessante, scritto bene, leggibilissimo. E, soprattutto, imperdibile per chiunque abbia interesse per le relazioni umane, per chi educa, collabora o guida altri esseri umani.