Il medico Viandante è un solitario, ed è più facile trovarlo in biblioteca o in un centro di ricerca che in un piccolo ospedale.
I protocolli ufficiali lo infastidiscono e, appena può, prescrive un farmaco off label o gestisce una terapia sperimentale.
Ha però il vantaggio di una visione ampia che gli permette intuizioni diagnostiche e terapeutiche fuori dagli schemi.
È più interessato a diagnosi e terapia che al paziente, che vede più come un caso clinico che come un essere umano, e raramente si ferma nella stessa sede di lavoro per lungo tempo.
È anche probabile che abbia più di una specializzazione e che non segua una carriera lineare.
Sperimentare l’archetipo del viandante è importante, per il medico: ribellione agli schemi rigidi, autonomia, fiducia in sé, amore per lo studio e la ricerca.
È però altrettanto essenziale considerare il viandante come un passaggio importante del viaggio, non come una meta, ed evitare di rimanere bloccato nell’archetipo.