Gli inglesi la chiamano Relazione
In inglese il termine comunicazione esiste: communication. Però gli anglosassoni non parlano di comunicazione medico – paziente

In inglese il termine comunicazione
esiste: communication. Però gli anglosassoni non parlano di comunicazione medico – paziente, ma di doctor – patient relationship, cioè relazione tra medico e paziente.
Se cercate pubblicazioni sulla comunicazione medico – paziente dovete affidarvi prevalentemente agli americani, che hanno pubblicato un’infinità di studi sull’argomento. Ma in banca dati, come parole chiave, dovete digitare relationship, o doctor – patient relationship, altrimenti trovate poche, striminzite, pubblicazioni.
Se ci pensate, è più bello, più completo e più attinente a quello che deve essere il rapporto tra medico e paziente.
Il fatto è che noi mediterranei diamo al termine relazione un’accezione un po’ maliziosa, ma in origine il vocabolo non significa necessariamente qualcosa di tipo erotico.
La relazione implica complicità, condivisione, influenzamento reciproco.
Il medico che stabilisce una relazione con il paziente è più attento alle sue necessità, a farsi capire, ad approfondire il dialogo.
Io amo la lingua italiana, e credo sia una delle lingue che offre maggiori possibilità di precisione, di chiarire sfumature, di spiegare i rapporti umani.
Ma, per una volta, sono costretta ad ammettere che forse hanno ragione gli anglosassoni!

Dopo una laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche e oltre 20 anni di carriera in aziende farmaceutiche multinazionali, e continuando ad aggiornarmi anche da quando faccio la libera professione, credevo si sapere molto sui placebo e sull’effetto placebo. Ma questo libro mi ha affascinato e fatto fare nuove scoperte fin dalle prime pagine. I suoi pregi sono moltissimi. I pregi pratici: è piccolo, leggero, economico. Può essere messo in borsa e letto ovunque. E anche queste piccole cose non sono da sottovalutare. È scritto benissimo. Si pone l’obiettivo di essere un testo divulgativo, e lo è davvero . Ricchissimo di cultura e di riferimenti storico – letterari – filosofici manca totalmente di pomposità o frasi contorte che spesso si trovano in questo tipo di libri. Qui c’è la cultura vera. Einstein diceva “ Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna ”, affermazione che condivido appieno perché chi sa davvero sa anche semplificare i concetti. Fabrizio Benedetti sa. Sa spiegare, sa affascinare. E il libro è anche affascinante per i contenuti, il rigore scientifico. È imperdibile per tutti coloro che lavorano in ambito salute, ed è utile per tutti.

Il titolo completo del libro è Intelligenza emotiva Cos’è e perché può renderci felici. Daniel Goleman è sicuramente il più autorevole esperto mondiale di intelligenza emotiva. Il libro viene talvolta dichiarato “fuori catalogo”, ma vi assicuro che si trova ancora, sia in libreria che per gli acquisti on line. Queste le notizie pratiche. E poi, che dire? È interessante, scritto bene, leggibilissimo. E, soprattutto, imperdibile per chiunque abbia interesse per le relazioni umane, per chi educa, collabora o guida altri esseri umani.