La Leadership del medico e la relazione medico –paziente
Come e quanto la leadership del medico agisce positivamente sulla relazione medico – paziente?

Non so in base a quale attimo di follia io abbia deciso di affrontare questo tema. È pazzia pure!
Ovviamente, come ripeto spesso, non ho verità da offrirvi, men che meno su un tema come il rapporto tra leadership del medico e relazione medico – paziente.
Posso, quindi, solo darvi un’opinione e qualche spunto di riflessione.
Il primo scoglio dell’argomento è definire la leadership.
Molti ritengono che il termine leadership sia totalmente sinonimo di “carisma”, ma non è esattamente così, tant’è vero che a volte definiamo un leader come “carismatico”.
La leadership è la capacità di comando, di guida, di esercitare l’autorità, mentre il carisma è, letteralmente, il dono divino di affascinare gli altri, nel senso più ampio e totale del concetto di fascino.
Il termine carisma esiste anche in lingua inglese (charisma) e viene ritenuto sinonimo a “magnetismo”.
Ci sono, indubbiamente, medici carismatici. Ma il carisma non è un obbligo per il medico, né una necessità, né più né meno di quanto lo sia per un dirigente d’azienda o per qualunque figura professionale.
Ma il tema del carisma ci allontana dallo scopo, e richiederebbe fiumi di inchiostro, quindi mi limito alla leadership. Ed è quasi troppo!
È ampiamente dimostrata l’esistenza di diversi tipi di leadership, tutti globalmente efficaci, sebbene alcuni stili di leadership siano più efficaci in determinate situazioni, e altri siano auspicabili in situazioni diverse.
Normalmente si ritiene che ogni persona abbia uno stile di leadership, ma questo è vero solo in parte. Infatti ciascuno di noi, come per tanti elementi, ha una predisposizione, ma è in grado, attraverso la conoscenza di se stesso, la consapevolezza e la flessibilità, di sviluppare anche altre modalità di comportamento, purché queste non contrastino con i suoi valori etici.
Io credo che il medico abbia bisogno esattamente di questa capacità di modulare il suo stile di leadership in funzione del paziente.
Perché ogni volta che ci viene richiesto di “guidare” qualcuno è indispensabile tenere conto delle caratteristiche della persona che guidiamo.
Quindi se il medico desidera mantenere intatto e invariato il suo stile di leadership, senza tener conto delle esigenze del paziente, la sua leadership sarà l’arma vincente, che potenzia la compliance, nei confronti di alcune tipologie di pazienti, ma potrebbe essere addirittura un limite per altri pazienti.

Dopo una laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche e oltre 20 anni di carriera in aziende farmaceutiche multinazionali, e continuando ad aggiornarmi anche da quando faccio la libera professione, credevo si sapere molto sui placebo e sull’effetto placebo. Ma questo libro mi ha affascinato e fatto fare nuove scoperte fin dalle prime pagine. I suoi pregi sono moltissimi. I pregi pratici: è piccolo, leggero, economico. Può essere messo in borsa e letto ovunque. E anche queste piccole cose non sono da sottovalutare. È scritto benissimo. Si pone l’obiettivo di essere un testo divulgativo, e lo è davvero . Ricchissimo di cultura e di riferimenti storico – letterari – filosofici manca totalmente di pomposità o frasi contorte che spesso si trovano in questo tipo di libri. Qui c’è la cultura vera. Einstein diceva “ Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna ”, affermazione che condivido appieno perché chi sa davvero sa anche semplificare i concetti. Fabrizio Benedetti sa. Sa spiegare, sa affascinare. E il libro è anche affascinante per i contenuti, il rigore scientifico. È imperdibile per tutti coloro che lavorano in ambito salute, ed è utile per tutti.

Il titolo completo del libro è Intelligenza emotiva Cos’è e perché può renderci felici. Daniel Goleman è sicuramente il più autorevole esperto mondiale di intelligenza emotiva. Il libro viene talvolta dichiarato “fuori catalogo”, ma vi assicuro che si trova ancora, sia in libreria che per gli acquisti on line. Queste le notizie pratiche. E poi, che dire? È interessante, scritto bene, leggibilissimo. E, soprattutto, imperdibile per chiunque abbia interesse per le relazioni umane, per chi educa, collabora o guida altri esseri umani.