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Controcorrente: voglio solo lamentarmi!

Stop alle lamentele!

Uno dei consigli pratici della scienza della felicità è STOP alle lamentele.

La ragione è intuitiva, ma con solide basi scientifiche.

È vero, ci credo. Cum grano salis.

Chi si lamenta sempre non risulta tanto simpatico: spesso cerchiamo di evitarlo.

La continua lamentela fa sì che ci si concentri sempre e assolutamente su problemi e aspetti negativi: il mondo assume rapidamente le fattezze dei paesaggi desertificati che abbiamo visto in tanti film fantasy.

Lamentarsi fa male, non serve, non piace a chi deve ascoltare le lamentele.

Il mio forte istinto di ribellione si pone due problemi.

  • Viviamo in un mondo in cui bisogna, assolutamente, essere persone di successo, deve andare tutto bene, dobbiamo essere fighi, vincenti. Eppure tutti abbiamo problemi, spesso gravi, difficoltà, ansia… Vuol dire non parlarne, mai, con nessuno?
  • Il nostro mondo è povero di ascolto e la chiara condanna alla lamentela autorizza i malcapitati semi-ascoltatori a non fare alcuno sforzo per comprendere, ma limitarsi, molto semplicemente, a dare consigli non richiesti per risolvere la vita di qualcun altro, sentendosi bravi, anche se loro stessi hanno gravi problemi irrisolti.

Come sempre sostengo non c’è un lato giusto e uno sbagliato.

Personalmente apprezzo la frase, di cui non ho l’autore, A volte non hai bisogno di qualcuno che ti alzi da terra, ma di qualcuno che si sdrai al tuo fianco fino a quando non sarai in grado di alzarti. 

Autore: Carla Fiorentini 23 febbraio 2025
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Se due individui sono sempre d'accordo su tutto, vi posso assicurare che uno dei due pensa per entrambi. - Sigmund Freud.
Autore: Carla Fiorentini 19 gennaio 2025
La comunicazione non verbale e paraverbale sono in diretto collegamento con il nostro inconscio. Così, conoscere almeno i primi rudimenti di comunicazione non verbale aiuta a conoscere meglio gli altri, interpretare il loro pensiero, comprendere i loro bisogni. Aggiungo, per chi ha già qualche conoscenza di programmazione neurolinguistica, che la postura, i movimenti, il tono di voce, contraddistinguono le tre tipologie: visivo, uditivo e cinestesico. Ciò che, invece, probabilmente tutti sappiamo, ma non ci soffermiamo mai a riflettere in merito, sono i collegamenti tra stato d’animo ed elementi di comunicazione non verbale, e come questi possano davvero aiutarci a vivere meglio. È importante ricordare che esiste un collegamento reciproco tra stato d’animo e non verbale . Mi spiego meglio. Qualunque sia la nostra postura abituale, quando siamo tristi o preoccupati la nostra prima, spesso inconscia, reazione è quella di abbassare le spalle, incassare la testa, abbassare i bordi delle labbra (una sorta di sorriso al contrario). Quando siamo allegri la nostra postura è esattamente l’opposto. E allora? Testa alta, sorriso stampato, spalle bene in fuori: credetemi, non risolve i problemi, ma cambia subito l’umore, e lo spirito con cui affrontare quello che non va. Analogamente: se siamo in uno stato d’animo d’ansia il respiro si fa più corto e affrettato, il tono di voce più acuto e le parole escono molto più in fretta. Uno sforzo volontario per respirare a pieni polmoni, modulare il tono di voce e parlare più lentamente … e l’ansia si attenua. Provare per credere!
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