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Come costruire una popolazione ansiosa

Non so tu, ma io contesto il modo di dare le notizie

Per me, tanto per cambiare, non è un periodo facile: questa volta è in gioco la salute di mio marito e la situazione è abbastanza grave. Cerco, tuttavia, di non soccombere all’ansia e alle preoccupazioni. Paradossalmente, ho trovato uno strano aiuto…

Giornate convulse, zeppe di preoccupazioni, con una pesante stanchezza fisica ed emotiva. Mi prendo pochi spazi: il mio tempo è suddiviso tra le cure al coniuge e gli impegni di lavoro (che fortunatamente dopo le vacanze si sono moltiplicati).

Mi rimane il tempo di un cappuccino al bar, di cucinare qualcosa e di leggere i titoli delle notizie. Frequento anche poco facebook.

Al mattino, quindi, apro Microsoft Edge per collegarmi a internet e, automaticamente, si apre la pagina delle notizie.

Qualche tragedia c’è sempre, così come qualche polemica politica (pseudo-politica, in realtà).

E poi ci sono le notizie.

Ed è proprio grazie ai titoloni delle notizie che il paradosso esplode, e l’ironia vince.

  • Sciame sismico ai campi flegrei: si aspetta l’eruzione.
  • Il piano di evacuazione per l’eruzione del vulcano dei campi flegrei

Piccolo particolare: quello dei campi flegrei è un supervulcano: se erutta per davvero avremmo seri problemi anche in Lombardia.

Si prosegue con

  • Previsto un mega terremoto
  • Poi si scopre che sì, forse, ma in ogni caso sarebbe nello stato di Washinton
  • Rischio grave per la salute
  • E qui c’è da scegliere tra le varianti, qualche nuovo virus e la meningite (che è semplicemente tornata ai livelli pre-covid, quindi normali)

Insomma, l’intenzione di attrarre lettori con titoli allarmistici è manifesta e talmente esagerata da diventare ridicola.

Torno seria, dopo essermi goduta un video di gattini, e mi chiedo se non ci sia una volontà di creare talmente tanta ansia su problemi ipotetici o irrisolvibili da evitare che la gente si occupi, e si incaxxi, per problemi reali e potenzialmente risolvibili, se solo di fosse la volontà e la capacità di farlo.

E no, sicuramente non sono una complottista!

Autore: Carla Fiorentini 23 febbraio 2025
Mi dispiace doverlo ammettere: la gestione delle persone attraverso la paura funziona.
Autore: Carla Fiorentini 23 febbraio 2025
Se pensi di essere troppo piccole per fare la differenza, prova a dormire con una zanzara. Dalai Lama
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Uno stile di management che non trovi sui libri
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Il 20 Marzo sarà, come ogni anno, la Giornata mondiale della felicità.
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Se due individui sono sempre d'accordo su tutto, vi posso assicurare che uno dei due pensa per entrambi. - Sigmund Freud.
Autore: Carla Fiorentini 19 gennaio 2025
La comunicazione non verbale e paraverbale sono in diretto collegamento con il nostro inconscio. Così, conoscere almeno i primi rudimenti di comunicazione non verbale aiuta a conoscere meglio gli altri, interpretare il loro pensiero, comprendere i loro bisogni. Aggiungo, per chi ha già qualche conoscenza di programmazione neurolinguistica, che la postura, i movimenti, il tono di voce, contraddistinguono le tre tipologie: visivo, uditivo e cinestesico. Ciò che, invece, probabilmente tutti sappiamo, ma non ci soffermiamo mai a riflettere in merito, sono i collegamenti tra stato d’animo ed elementi di comunicazione non verbale, e come questi possano davvero aiutarci a vivere meglio. È importante ricordare che esiste un collegamento reciproco tra stato d’animo e non verbale . Mi spiego meglio. Qualunque sia la nostra postura abituale, quando siamo tristi o preoccupati la nostra prima, spesso inconscia, reazione è quella di abbassare le spalle, incassare la testa, abbassare i bordi delle labbra (una sorta di sorriso al contrario). Quando siamo allegri la nostra postura è esattamente l’opposto. E allora? Testa alta, sorriso stampato, spalle bene in fuori: credetemi, non risolve i problemi, ma cambia subito l’umore, e lo spirito con cui affrontare quello che non va. Analogamente: se siamo in uno stato d’animo d’ansia il respiro si fa più corto e affrettato, il tono di voce più acuto e le parole escono molto più in fretta. Uno sforzo volontario per respirare a pieni polmoni, modulare il tono di voce e parlare più lentamente … e l’ansia si attenua. Provare per credere!
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