Buone ferie, con qualche suggerimento

Per far fruttare le vacanze

Lo sapevi che, etimologicamente, il termine vacanza significa “libero da impegni lavorativi”, mentre il termine ferie significa “da dedicare alla preghiera, cioè a cose più importanti del lavoro”?

Curioso, vero, che nel tempo noi abbiamo traslato il concetto di ferie come qualcosa che spetta a chi ha un lavoro dipendente, mentre il termine vacanza appartiene a tutti.

In ogni caso i mesi di luglio e agosto sono periodi di ferie, in cui riusciamo generalmente a ritagliarci qualche tempo per fare cose diverse. E, tra queste, se vuoi, puoi inserire alcuni esercizi per migliorare le tecniche di comunicazione, e la qualità di vita.

Rendere più flessibile la mappa del mondo

  • Ampliare la mappa del mondo, e soprattutto renderla più flessibile, significa facilitarci la vita in tantissime occasioni, e la vacanza è la situazione ideale per farlo.
  • Venendo a contatto con persone e situazioni diverse da quelle abituali, prova a segnarti quelle che ritieni più bizzarre, lontane da te. Possono essere modi di dire, comportamenti, reazioni, va bene qualunque cosa.
  • Poi esplorale:
  • quali analogie e differenze ci sono con il mio modo di essere, di sentire, di comportarmi? Attenzione: il gioco consiste nel trovare sia analogie che differenze.
  • in quali condizioni o situazioni mi comporto o potrei comportarmi nello stesso modo?

Stimolare i filtri sensoriali

I cinque sensi sono il nostro contatto con il mondo. Ciascuno di noi ha una prevalenza di alcuni sensi rispetto ad altri, e questo condiziona moltissimi aspetti della nostra vita. Di conseguenza, quanto più ampliamo l’utilizzo dei nostri sensi, tanto più siamo in grado di modulare i nostri comportamenti e di far fronte a qualunque necessità, o cogliere maggiori opportunità.

  • Vista:
  • Un vero viaggio di scoperta non è cercare nuove terre, ma avere nuovi occhi Marcel Proust
  • Per potenziare il filtro sensoriale visivo … bisogna guardare. 
  • La sala da pranzo dell’albergo: giorno dopo giorno, quanti particolari diversi riuscite a cogliere?
  • L’abbigliamento del coniuge. Chiudendo gli occhi, quanti particolari ricordi?
  • Il paesaggio che ti scorre davanti in viaggio: cosa vedete voi e cosa vedono i vostri compagni di viaggio?
  • Le vetrine dei negozi: dopo aver guardato una vetrina per un minuto, cosa ricordi tu e cosa ricordano i vostri familiari? 
  • Udito
  • Gli dei hanno dato agli uomini due orecchie e una bocca per poter ascoltare il doppio e parlare la metà. (frase attribuita a diversi autori: Epitteto, Talete, Proverbio cinese, Proverbio danese, …)
  • Le statistiche della PNL dicono che il 40% delle persone usa la vista come filtro sensoriale prevalente, il 40% usa il tatto, e solo il 20% usa l’udito. Se pochi ascoltano, non c’è da stupirsi di quanti parlano a vanvera.
  • Compra, e ascolta, un audio libro
  • Ascolta le canzoni cercando di distinguerne le parole
  • Ascolta le voci di chi sta attorno a te chiudendo gli occhi e immaginando l’aspetto fisico e l’abbigliamento delle persone, poi apri gli occhi e controlla.
  • Ascolta, e ascolta davvero, i tuoi compagni di vacanza
  • Tatto
  • Lo sapevi che i bambini privati delle carezze nel primo anno di vita hanno minori probabilità di sopravvivenza
  • Certo che tutti tocchiamo infinite cose nel corso della nostra giornata, ma c’è una differenza tra toccare e accarezzare, toccare e percepire attraverso il tatto.
  • Chiudi gli occhi e tocca gli oggetti che vi sono vicini. Cerca di percepirne la consistenza, la forma, il materiale di cui sono fatti.
  • Apri l’armadio e chiudi gli occhi. Prova a scegliere l’abbigliamento solo attraverso il tatto.
  • Cammina a piedi nudi, lentamente, in casa, in spiaggia, su un prato. Presta attenzione alle diversità dei luoghi e alle diverse sensazioni trasmesse dalla pianta dei piedi
  • Abbraccia un albero, poggiando anche la tua guancia sul tronco.
  • Senti con la pancia: ciò che accade, di piacevole o di sgradevole, produce sensazioni fisiche. Impara ad ascoltarle.

Esercizi per il benessere

Il benessere non vuol dire solo “stare bene di salute”. Se ci fate caso, i momenti di benessere sono i momenti di armonia.

E allora sperimenta qualche esercizio per recuperare l’armonia con te stesso e con la natura che ti circonda.

  • Stato alpha
  • Quando il cervello lavora mediante onde alpha, c’è una migliore connessione tra inconscio e razionalità, e siamo in grado di accedere alle nostre risorse: se le onde beta sono quelle del fare, le onde alpha possono essere definite quelle del risolvere.
  • Le onde alpha sono associate a uno stato di coscienza vigile, ma rilassata. Dominano nei momenti introspettivi, o in quelli in cui più acuta è la concentrazione per raggiungere un obiettivo preciso. Sono tipiche, per esempio, dell'attività cerebrale di chi è impegnato in una seduta di meditazione o di yoga.
  • Nei momenti che precedono l’addormentamento, il nostro cervello lavora mediante onde alpha, ed è lo stesso se il risveglio è fisiologico (non provocato dalla sveglia) e se, invece di buttarci giù dal letto, ci crogioliamo per qualche minuto. Ma anche le attività che impegnano il corpo, lasciando libera la mente, come il camminare o il guidare in zone prive di traffico, stimolano la produzione di onde alpha. E anche l’ascolto di suoni ipnotici, come alcune voci ben impostate, la musica new age.
  • Le onde alpha sono benessere e armonia.
  • Quindi:
  • approfitta dei momenti di pre addormentamento o di risveglio dolce per far pace con te stesso e con il mondo
  • cogliete i due momenti della giornata in cui il mondo “si ferma”: l’alba e il tramonto. Immergiti nella natura, respira profondamente, usa i sensi per entrare in sintonia con te stesso e il luogo in cui sei: colori, luce, suoni, profumi, sensazioni fisiche.
  • E quando raggiungi lo stato d’animo di benessere e armonia perfetti, visualizza di mettere questo stato d’animo in un’apposita struttura. Può essere un pacchetto, una scatola, una bolla di cristallo, poco importa, purché sia qualcosa che potete portare con voi.
  • Giorno dopo giorno, puoi creare un contenitore enorme, in cui immergerti, o una serie di piccoli contenitori, poco importa. Li porterai con te al ritorno dalle vacanze, pronti per essere usati secondo necessità. 
  • E se tutto questo ti sembra assurdo, ricorda che lo strumento di recupero dello stato d’animo positivo fa parte dell’allenamento dei migliori atleti mondiali che, attraverso queste tecniche, riescono a realizzare traguardi superiori a quelli che la loro semplice capacità fisica rende possibile perché è solo il binomio corpo – mente che fa i vincitori di medaglie olimpiche. 

E ora … buone ferie.


Autore: Carla Fiorentini 12 ottobre 2025
Se facessimo una classifica di pazienti modello gli italiani non sarebbero certo ai primi posti, lo sappiamo da anni. Sappiamo che gli italiani si auto riducono i dosaggi, terminano le cure prima di quanto ha detto il medico, non rispettano le posologie, … Ora, a tutto questo, si è aggiunta una sorta di auto-riduzione dei farmaci prescritti. Ma il vero problema è che ora tutto ciò che già accadeva, e molto di più, è originato dalle difficoltà economiche in cui versano molti italiani. E se prima le autoriduzioni di posologia o durata della terapia erano frequenti soprattutto nelle patologie acute, oggi la rinuncia alla terapia, o la sua drastica riduzione, avviene soprattutto nelle patologie croniche. E raramente il medico è a conoscenza della situazione: il paziente non ha la forza, o il coraggio, di dichiarare al medico la sua realtà. Ancora una volta, dunque, è il farmacista colui che ha maggiormente il polso della situazione, e che è chiamato, sebbene non ufficialmente, a supportare il paziente. Cosa può dunque fare il farmacista? Il mio parere personale è di creare una vera e propria rete di allerta, sostegno e valutazione che coinvolga il farmacista “di quartiere” e il medico di base, che abbia anche la possibilità di intervento reale nel fornire farmaci a chi, davvero, rinuncia alle terapie per motivi economici. È un sogno, lo so. Rimanendo su azioni concrete credo che il farmacista possa fare molto con le sue capacità di sostegno e consiglio, senza sostituirsi al medico. Credo anche che il futuro sia nello sviluppo di competenze di coaching per il medico e il farmacista. Competenze che permettono di motivare il paziente, supportarlo durante la terapia, finalizzare le cure, e ridurre anche i costi in numerose sfaccettature del sistema sanitario consentendo così di ricavare risorse per fornire terapie totalmente gratuite a chi, altrimenti, non può permettersele. Un sogno anche questo, ma più facile da raggiungere rispetto al precedente.
Autore: Carla Fiorentini 28 settembre 2025
Non è, ovviamente, mia intenzione dare consigli su rimedi della nonna, antiche ricette o terapie alternative, ma solo riflettere, e farvi riflettere, su come rispondere al paziente che vi racconta di cure di supporto che, a lui, appaiono tanto efficaci. Le situazioni sono molteplici, e i rimedi sono infiniti. Si va dai consigli alimentari alle cure palliative, dai decotti alle sciarpe rosse: si usa di tutto e si sente di tutto. Talvolta sono i rimedi della nonna, altre volte sono antiche ricette lette su qualche rivista di salute, o consigli letti sul web o ricevuti da qualche amico. Siatene certi: la maggior parte dei vostri pazienti fa uso di qualche rimedio, integratore, elemento salutistico o alimento prodigioso, sia che ve lo racconti sia che stia in totale silenzio . Ci sono gli alimenti salutari, le medicine alternative, i rimedi tramandati in famiglia, le pubblicità … È chiaro che il medico dovrà valutare caso per caso, ma ci sono alcune raccomandazioni (dettate dal buon senso, oltre che dallo studio della comunicazione) che valgono sempre. Il primo consiglio è che è sempre meglio sapere tutto quello che il paziente assume o fa, soprattutto se siete il medico di famiglia che tiene le fila della sua storia clinica. Se contestate, sminuite, rifiutate o ridicolizzate ogni rimedio che i vostri pazienti ritengono efficaci ciò che otterrete non sarà l’eliminazione delle aggiunte, palliative o terapeutiche, ma solo e semplicemente il paziente smetterà di raccontarvi ciò che assume . Il secondo consiglio, strettamente correlato al primo, è che l’effetto placebo, nelle sue diverse forme, è un fattore fondamentale per la guarigione, di qualunque malattia. Visto che parliamo di rimedi della nonna citerò le parole di mia nonna, quando mi trovò (avevo circa un anno) a mangiare i chicchi d’uva raccolti da terra poiché non arrivavo ai filari: quel che non strozza, ingrassa. Quello che non fa male, va bene. Imparate quindi ad accettare quei rimedi che non fanno alcun danno, e accettateli di buon grado. Eliminate, invece, drasticamente ciò che è rischioso o, meglio ancora, sostituitelo con qualcosa che sia innocuo o davvero di supporto. Potrete così mantenere alto l’effetto placebo e, contemporaneamente, conservare la fiducia del vostro paziente e un alto livello di dialogo.
Autore: Carla Fiorentini 28 settembre 2025
Un pizzico di teoria utile in un video
Autore: Carla Fiorentini 7 settembre 2025
Dal mio libro Quattro passi in galleria- quando non vedi la fine del tunnel, arredalo , che si può acquistare on line oppure ordinare in libreria, Il racconto del momento in cui sono stata costretta a tagliare i capelli, che sarebbero caduti (tutti!) con la chemioterapia
Autore: Carla Fiorentini 7 settembre 2025
Riflessioni
Autore: Carla Fiorentini 4 settembre 2025
Dopo una laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche e oltre 20 anni di carriera in aziende farmaceutiche multinazionali, e continuando ad aggiornarmi anche da quando faccio la libera professione, credevo si sapere molto sui placebo e sull’effetto placebo. Ma questo libro mi ha affascinato e fatto fare nuove scoperte fin dalle prime pagine. I suoi pregi sono moltissimi. I pregi pratici: è piccolo, leggero, economico. Può essere messo in borsa e letto ovunque. E anche queste piccole cose non sono da sottovalutare. È scritto benissimo. Si pone l’obiettivo di essere un testo divulgativo, e lo è davvero . Ricchissimo di cultura e di riferimenti storico – letterari – filosofici manca totalmente di pomposità o frasi contorte che spesso si trovano in questo tipo di libri. Qui c’è la cultura vera. Einstein diceva “ Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna ”, affermazione che condivido appieno perché chi sa davvero sa anche semplificare i concetti. Fabrizio Benedetti sa. Sa spiegare, sa affascinare. E il libro è anche affascinante per i contenuti, il rigore scientifico. È imperdibile per tutti coloro che lavorano in ambito salute, ed è utile per tutti.
Autore: Carla Fiorentini 4 settembre 2025
Il titolo completo del libro è Intelligenza emotiva Cos’è e perché può renderci felici. Daniel Goleman è sicuramente il più autorevole esperto mondiale di intelligenza emotiva. Il libro viene talvolta dichiarato “fuori catalogo”, ma vi assicuro che si trova ancora, sia in libreria che per gli acquisti on line. Queste le notizie pratiche. E poi, che dire? È interessante, scritto bene, leggibilissimo. E, soprattutto, imperdibile per chiunque abbia interesse per le relazioni umane, per chi educa, collabora o guida altri esseri umani.
Autore: Carla Fiorentini 30 agosto 2025
Un libro meraviglioso e, credo, particolarmente utile in questo periodo in cui la scuola va protetta, ripensata, resa più utile…
Autore: Carla Fiorentini 8 giugno 2025
Non sono pazza: l’attuale presidente degli USA ha di fatto rinunciato al potere.
Autore: Carla Fiorentini 16 marzo 2025
Spesso le diverse parti di noi discutono tra loro ...
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