Layout del blog

Una sfida importante

Riflessioni sui cambiamenti in farmacia

Molto sta cambiando in farmacia.

Il ruolo della farmacia, e del farmacista, viene riconosciuto come sempre più essenziale per la gestione del paziente e della sua salute. Sono in atto grandi progetti, dalla farmacia dei servizi alla gestione di alcune cronicità, dal supporto alla compliance alla sensibilizzazione ed educazione del paziente su grandi temi di salute e prevenzione.

In parallelo assistiamo alla fuga dei farmacisti dalla farmacia e a nuove modalità di svolgere la professione, con turnover sempre più frequenti nelle farmacie.

C’è una specie di contraddizione intrinseca in questi due processi, ma soprattutto c’è una sfida importante, e non facile.

Bisogna prendere atto che tutto ciò che afferisce alla gestione o all’educazione alla salute richiede una relazione profonda tra paziente e farmacista, difficile da instaurare se i due componenti della relazione si incontrano solo casualmente e saltuariamente.

  • Dal farmacista di fiducia si accettano consigli, soprattutto relativamente alla corretta assunzione dei farmaci o alla prevenzione, che, se espressi da altri, anche se ugualmente farmacisti, infastidiscono o non vengono ascoltati.

Si potrebbe ipotizzare una scelta, ed è la strada più facile: se la farmacia ha una gestione basata su frequenti cambi di farmacista, o se il farmacista sceglie un’attività di presenza saltuaria in una farmacia, ci si limita a rispondere al consiglio richiesto e a dispensare scatolette.

L’alternativa è accogliere la sfida e aggiungere alle competenze professionali le soft skills legate all’intelligenza emotiva, all’ascolto profondo e, in aggiunta, strumenti di coaching.

Si può fare!  

Non basta essere affabili e non serve essere estroversi: bisogna acquisire e sviluppare competenze specifiche. Tramite queste è possibile, persino in pochi minuti, entrare in sintonia col paziente-cliente e fornire servizi e consigli anche se l’incontro è occasionale.

Accetti la sfida?

Autore: Carla Fiorentini 23 febbraio 2025
Mi dispiace doverlo ammettere: la gestione delle persone attraverso la paura funziona.
Autore: Carla Fiorentini 23 febbraio 2025
Se pensi di essere troppo piccole per fare la differenza, prova a dormire con una zanzara. Dalai Lama
Autore: Carla Fiorentini 23 febbraio 2025
Uno stile di management che non trovi sui libri
Autore: Carla Fiorentini 10 febbraio 2025
Il 20 Marzo sarà, come ogni anno, la Giornata mondiale della felicità.
Autore: Carla Fiorentini 10 febbraio 2025
Pensi ci siano differenze tra la definizione di guarito e clinicamente guarito ?
Autore: Carla Fiorentini 2 febbraio 2025
L’esempio insegna più delle parole
Autore: Carla Fiorentini 2 febbraio 2025
Dedicato a chi si occupa di salute
Autore: Carla Fiorentini 2 febbraio 2025
Esercizio in visualizzazione guidata
Autore: Carla Fiorentini 27 gennaio 2025
Se due individui sono sempre d'accordo su tutto, vi posso assicurare che uno dei due pensa per entrambi. - Sigmund Freud.
Autore: Carla Fiorentini 19 gennaio 2025
La comunicazione non verbale e paraverbale sono in diretto collegamento con il nostro inconscio. Così, conoscere almeno i primi rudimenti di comunicazione non verbale aiuta a conoscere meglio gli altri, interpretare il loro pensiero, comprendere i loro bisogni. Aggiungo, per chi ha già qualche conoscenza di programmazione neurolinguistica, che la postura, i movimenti, il tono di voce, contraddistinguono le tre tipologie: visivo, uditivo e cinestesico. Ciò che, invece, probabilmente tutti sappiamo, ma non ci soffermiamo mai a riflettere in merito, sono i collegamenti tra stato d’animo ed elementi di comunicazione non verbale, e come questi possano davvero aiutarci a vivere meglio. È importante ricordare che esiste un collegamento reciproco tra stato d’animo e non verbale . Mi spiego meglio. Qualunque sia la nostra postura abituale, quando siamo tristi o preoccupati la nostra prima, spesso inconscia, reazione è quella di abbassare le spalle, incassare la testa, abbassare i bordi delle labbra (una sorta di sorriso al contrario). Quando siamo allegri la nostra postura è esattamente l’opposto. E allora? Testa alta, sorriso stampato, spalle bene in fuori: credetemi, non risolve i problemi, ma cambia subito l’umore, e lo spirito con cui affrontare quello che non va. Analogamente: se siamo in uno stato d’animo d’ansia il respiro si fa più corto e affrettato, il tono di voce più acuto e le parole escono molto più in fretta. Uno sforzo volontario per respirare a pieni polmoni, modulare il tono di voce e parlare più lentamente … e l’ansia si attenua. Provare per credere!
Show More
Share by: