Tutto parla
Comunicazione non verbale

Storia
La cliente entrò in farmacia e andò direttamente nello spazio dedicato alla cosmesi. Dopo poco, l’addetta alla cosmesi chiamò la farmacista, che si fermò a parlare alcuni minuti con la cliente. Poi
Venga, signora, le do i farmaci e le faccio lo scontrino.
Domande
- Cosa potrebbe essere successo?
- E perché la cliente non si è rivolta subito ai farmacisti al banco?
Risposte
Cosa potrebbe essere successo?
Evidentemente la cliente desiderava un consiglio su un argomento che non aveva nulla a che vedere con la cosmesi, quindi l’addetta al reparto ha chiamato la farmacista. Ciò che conta davvero è cercare di capire il perché.
E perché la cliente non si è rivolta subito ai farmacisti al banco?
La risposta più banale sarebbe ovviamente che la cliente conoscesse già l’addetta alla cosmesi, fosse una cliente abituale, o l’avesse scambiata per una farmacista.
Questo è possibile: non sempre le risposte banali sono da scartare.
Tuttavia in molte farmacie il banco dietro a cui stanno i farmacisti è molto alto e molto ampio: è praticamente impossibile parlare in confidenza con un farmacista.
Il banco del reparto cosmesi è invece solitamente più basso, per potervi appoggiare i prodotti in modo che i clienti li tocchino e li scelgano: viene favorito l’aspetto di interazione, scambio confidenze, richiesta di consigli, dialogo.
- La prossemica (disciplina che studia lo spazio e le distanze nell’ambito del processo di comunicazione) ha evidenziato che quando due persone sono chiamate a collaborare si dispongono spontaneamente (in assenza di ostacoli spaziali) secondo un angolo di 45°, e che questa disposizione favorisce lo scambio di idee.
In caso di richiesta di consiglio da parte di un cliente palesemente imbarazzato è quindi opportuno che il farmacista esca dal banco e si ponga a fianco del cliente.

Dopo una laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche e oltre 20 anni di carriera in aziende farmaceutiche multinazionali, e continuando ad aggiornarmi anche da quando faccio la libera professione, credevo si sapere molto sui placebo e sull’effetto placebo. Ma questo libro mi ha affascinato e fatto fare nuove scoperte fin dalle prime pagine. I suoi pregi sono moltissimi. I pregi pratici: è piccolo, leggero, economico. Può essere messo in borsa e letto ovunque. E anche queste piccole cose non sono da sottovalutare. È scritto benissimo. Si pone l’obiettivo di essere un testo divulgativo, e lo è davvero . Ricchissimo di cultura e di riferimenti storico – letterari – filosofici manca totalmente di pomposità o frasi contorte che spesso si trovano in questo tipo di libri. Qui c’è la cultura vera. Einstein diceva “ Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna ”, affermazione che condivido appieno perché chi sa davvero sa anche semplificare i concetti. Fabrizio Benedetti sa. Sa spiegare, sa affascinare. E il libro è anche affascinante per i contenuti, il rigore scientifico. È imperdibile per tutti coloro che lavorano in ambito salute, ed è utile per tutti.

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