Non ce la faccio più!
Fatti e opinioni

Storia
Sono a pezzi!
Esclamò Luisa entrando in sala insegnanti e lasciandosi letteralmente cadere sulla prima sedia disponibile.
Così non posso andare avanti! La terza B mi farà impazzire. So che ce l’hanno con me.
Claudia era, come sempre, disponibile ad ascoltare l’amica. Ma erano mesi che Luisa protestava e si lamentava.
Luisa, raccontami bene. Se vuoi ne parlo io al prossimo consiglio, ma devi darmi dei fatti su cui ragionare. Sai bene, e ne hai pienamente motivi, che in questo periodo tu sei stressata, quindi …
Quindi è colpa mia?
No, in nessun caso è “colpa”, e tanto meno tua. Magari colpa del tuo quasi ex marito. Ma per affrontare un problema del genere in consiglio di classe devi fornirmi dei fatti. Quindi raccontami tutto.
Domande
- Esiste un modo oggettivo per suddividere i fatti dalle opinioni?
- A cosa serve separare Fatti e Opinioni?
- La separazione tra fatti e opinioni ha qualcosa a che fare con la ricerca di un colpevole?
Risposta
Esiste un modo oggettivo per suddividere i fatti dalle opinioni?
Uno dei metodi quasi infallibili per separare fatti e opinioni è quello di
immaginare di fare una foto (o un disegno) di quanto descritto:
se l’idea di fare una foto a quanto il vostro interlocutore sta raccontando vi sembra assurda, allora sta esprimendo un’opinione.
A cosa serve separare Fatti e Opinioni?
Distinguere i fatti dalle opinioni è parte integrante dell’ascolto attivo, una tecnica che permette la miglior gestione possibile di un dialogo.
In genere i fatti sono connotati da un contributo razionale, mentre le opinioni hanno un aspetto emotivo importante. In pratica le opinioni sono un’espressione della mappa del mondo di chi parla, mentre i fatti sono soprattutto una manifestazione oggettiva dell’esperienza raccontata.
La separazione tra fatti e opinioni ha qualcosa a che fare con la ricerca di un colpevole?
Dal momento che la distinzione tra fatti e opinioni non è la raccolta di prove per un tribunale, ma l’elaborazione di una comunicazione efficace, la separazione tra fatti e opinioni non ha nulla a che fare con la ricerca del colpevole.

Dopo una laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche e oltre 20 anni di carriera in aziende farmaceutiche multinazionali, e continuando ad aggiornarmi anche da quando faccio la libera professione, credevo si sapere molto sui placebo e sull’effetto placebo. Ma questo libro mi ha affascinato e fatto fare nuove scoperte fin dalle prime pagine. I suoi pregi sono moltissimi. I pregi pratici: è piccolo, leggero, economico. Può essere messo in borsa e letto ovunque. E anche queste piccole cose non sono da sottovalutare. È scritto benissimo. Si pone l’obiettivo di essere un testo divulgativo, e lo è davvero . Ricchissimo di cultura e di riferimenti storico – letterari – filosofici manca totalmente di pomposità o frasi contorte che spesso si trovano in questo tipo di libri. Qui c’è la cultura vera. Einstein diceva “ Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna ”, affermazione che condivido appieno perché chi sa davvero sa anche semplificare i concetti. Fabrizio Benedetti sa. Sa spiegare, sa affascinare. E il libro è anche affascinante per i contenuti, il rigore scientifico. È imperdibile per tutti coloro che lavorano in ambito salute, ed è utile per tutti.

Il titolo completo del libro è Intelligenza emotiva Cos’è e perché può renderci felici. Daniel Goleman è sicuramente il più autorevole esperto mondiale di intelligenza emotiva. Il libro viene talvolta dichiarato “fuori catalogo”, ma vi assicuro che si trova ancora, sia in libreria che per gli acquisti on line. Queste le notizie pratiche. E poi, che dire? È interessante, scritto bene, leggibilissimo. E, soprattutto, imperdibile per chiunque abbia interesse per le relazioni umane, per chi educa, collabora o guida altri esseri umani.