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News Novembre 2019: Se non posso fidarmi neanche di Giove…

Attualità e riflessioni sul mese di novembre appena terminato

Ebbene sì, leggo l’oroscopo. Mi piace quello di Simon and the stars perché è un oroscopo diverso da quelli tradizionali, ma confesso di leggerli un po’ tutti. Quanto a crederci… mica tanto, ma confesso che la sbandierata entrata di Giove nel mio segno zodiacale lo scorso anno (2018) mi aveva creato alcune aspettative. Il 2019 doveva essere l’anno del Sagittario!! Ora l’anno è passato, Giove sta uscendo dal Sagittario, io mi avvicino ad un altro compleanno. La sensazione è uguale a quella provata tanti anni fa quando andai a fare capodanno in Istria con mio padre. Il primo dell’anno volle andare a Casinò, mi regalò 50.000 lire, le giocai e vinsi. Secondo la tradizione e la superstizione, vincere al gioco il 1° dell’anno portava promesse di un anno economicamente prospero. Non lo fu.
Giove in Sagittario, secondo alcuni oroscopi, prometteva un anno fantastico.

Novembre, tuttavia, è stato un mese positivo. A fine ottobre avevo scritto “Mi aspetta un novembre molto impegnativo: la mia pianificazione del tempo dice che sarà difficile far fronte a tutto, ma ci provo!”
Previsione azzeccata: ho fatto molto, ma non tutto quello che avevo programmato. Ma andiamo con ordine prima di aggiungere qualche considerazione.

Il 3 novembre ho terminato il percorso di formazione e preso il certificato: Training e consulenza con la programmazione neuro-linguistica. Tecnicamente avrei potuto certificarmi anni fa, ma fino ad ora era indispensabile andare a Santa Cruz in California. Quest’anno, invece, la scuola PNL Evolution di Lugano ha ottenuto il diritto di certificare i trainer con un percorso di 96 ore più l’esame finale.

Non mi sono fermata qui. Sempre in novembre ho iniziato il percorso di certificazione in Genio Positivo® andando a studiare Scienza della felicità presso 2bhappy. Ci sarebbe moltissimo da raccontare su questo, e so già che ve ne parlerò spesso.

E poi?
E poi continuano e continueranno gli incontri, a Lugano, sulla Gestione delle esperienze difficili e ho fissato le date per un primo corso sull’I Ching (sì, nel 2020 cercherò di farne almeno due). E vado avanti nella stesura del nuovo libro.
Come dicevo, avevo programmato di fare anche qualcos’altro, ma mi sono arresa all’influenza e alla mia mania di fare e rifare, rivedere e correggere. Però… Come ho dichiarato pubblicamente in un post recente Per fortuna sto invecchiando: ho imparato ad accettare i miei limiti e i miei difetti, consapevole che posso superarne alcuni, correggerne altri, ma conscia che non sarà l’inarrivabile perfezione a farmi accettare di più o a farmi voler bene o stimare dagli altri.
Ed eccomi così alla fine del mese di novembre, sostanzialmente pronta per il nuovo mese, il nuovo compleanno e il nuovo anno.

A presto!
Carla Fiorentini
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La comunicazione non verbale e paraverbale sono in diretto collegamento con il nostro inconscio. Così, conoscere almeno i primi rudimenti di comunicazione non verbale aiuta a conoscere meglio gli altri, interpretare il loro pensiero, comprendere i loro bisogni. Aggiungo, per chi ha già qualche conoscenza di programmazione neurolinguistica, che la postura, i movimenti, il tono di voce, contraddistinguono le tre tipologie: visivo, uditivo e cinestesico. Ciò che, invece, probabilmente tutti sappiamo, ma non ci soffermiamo mai a riflettere in merito, sono i collegamenti tra stato d’animo ed elementi di comunicazione non verbale, e come questi possano davvero aiutarci a vivere meglio. È importante ricordare che esiste un collegamento reciproco tra stato d’animo e non verbale . Mi spiego meglio. Qualunque sia la nostra postura abituale, quando siamo tristi o preoccupati la nostra prima, spesso inconscia, reazione è quella di abbassare le spalle, incassare la testa, abbassare i bordi delle labbra (una sorta di sorriso al contrario). Quando siamo allegri la nostra postura è esattamente l’opposto. E allora? Testa alta, sorriso stampato, spalle bene in fuori: credetemi, non risolve i problemi, ma cambia subito l’umore, e lo spirito con cui affrontare quello che non va. Analogamente: se siamo in uno stato d’animo d’ansia il respiro si fa più corto e affrettato, il tono di voce più acuto e le parole escono molto più in fretta. Uno sforzo volontario per respirare a pieni polmoni, modulare il tono di voce e parlare più lentamente … e l’ansia si attenua. Provare per credere!
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