Mappe del mondo diverse
Il concetto della Mappa del Mondo, proprio della PNL

Credo che il concetto di Mappa del Mondo, proprio della PNL, sia uno dei più affascinanti e utili.
Noi non siamo in grado di vedere, percepire, capire e concepire il mondo come è. La realtà oggettiva ci è preclusa. Per questo ci costruiamo, e usiamo, una sorta di realtà soggettiva che, come una vera e propria mappa, ci permette di orientarci.
Se avevo dubbi, un bellissimo viaggio in Namibia mi ha dimostrato la piena validità del concetto di mappa del mondo.
Eravamo un gruppo di dodici persone, con tre macchine con autista (guidare in Namibia può essere piuttosto pericoloso per chi non è abituato alle strade sterrate). Noi avevamo come autista Manuel, un ragazzo namibiano al suo primo viaggio. Manuel era molto soddisfatto del suo lavoro che gli consentiva di guadagnare bene e di stare a contatto con gli stranieri, mettendo alla prova il suo inglese un po' approssimativo.
Ci teneva moltissimo a parlare con noi, e noi (curiosi) ci impegnammo a cercare un dialogo.
Così gli chiedemmo come si chiamavano i vari animali nella sua lingua e varie informazioni sulla sua famiglia.
Il viaggio prevedeva parecchie zone poco note della Namibia, ricche di animali.
Così noi eravamo pieni di entusiasmo per le giraffe, gli elefanti, le zebre e ogni altro animale che riuscivamo ad avvistare.
Manuel partecipava, segnalandoci le tracce che lui vedeva prima che noi avvistassimo gli animali.
E un bel giorno, dopo alcuni avvistamenti di giraffe, stavamo sonnecchiando e Manuel ci svegliò pieno di entusiasmo.
- Guardate! Là avanti, verso sinistra, guardate!
Subito svegli, abbiamo cominciato a cercare giraffe o elefanti. Non vedendo nulla, abbiamo chiesto chiarimenti.
- Manuel, spiegati, cosa c'é? Ndulia? (giraffa)
- No! Guarda! Una casa e un traliccio! La casa ha la corrente elettrica e il telefono!
Siamo rimasti attoniti, ma il concetto era chiaro.
In un viaggio, ciascuno cerca e guarda per trovare emozioni o qualcosa di anomalo.
E per Manuel l'emozione e la stranezza era legata all'avvistamento di una casa, della corrente elettrica e del palo del telefono.
Giraffe, elefanti, bufali, erano all'ordine del giorno e li segnalava solo per accontentare quei pazzi turisti.

Dopo una laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche e oltre 20 anni di carriera in aziende farmaceutiche multinazionali, e continuando ad aggiornarmi anche da quando faccio la libera professione, credevo si sapere molto sui placebo e sull’effetto placebo. Ma questo libro mi ha affascinato e fatto fare nuove scoperte fin dalle prime pagine. I suoi pregi sono moltissimi. I pregi pratici: è piccolo, leggero, economico. Può essere messo in borsa e letto ovunque. E anche queste piccole cose non sono da sottovalutare. È scritto benissimo. Si pone l’obiettivo di essere un testo divulgativo, e lo è davvero . Ricchissimo di cultura e di riferimenti storico – letterari – filosofici manca totalmente di pomposità o frasi contorte che spesso si trovano in questo tipo di libri. Qui c’è la cultura vera. Einstein diceva “ Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna ”, affermazione che condivido appieno perché chi sa davvero sa anche semplificare i concetti. Fabrizio Benedetti sa. Sa spiegare, sa affascinare. E il libro è anche affascinante per i contenuti, il rigore scientifico. È imperdibile per tutti coloro che lavorano in ambito salute, ed è utile per tutti.

Il titolo completo del libro è Intelligenza emotiva Cos’è e perché può renderci felici. Daniel Goleman è sicuramente il più autorevole esperto mondiale di intelligenza emotiva. Il libro viene talvolta dichiarato “fuori catalogo”, ma vi assicuro che si trova ancora, sia in libreria che per gli acquisti on line. Queste le notizie pratiche. E poi, che dire? È interessante, scritto bene, leggibilissimo. E, soprattutto, imperdibile per chiunque abbia interesse per le relazioni umane, per chi educa, collabora o guida altri esseri umani.