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La scuola e le strategie di marketing - 1° parte

Anche la scuola ha bisogno di strategia?

Io credo che sì, anche la scuola ha bisogno di strategie, e tra queste una riflessione, e una scelta strategica, dovrebbero essere dedicate a definire “che scuola sono e perché gli studenti dovrebbero iscriversi a questa scuola
  • Spesso la tentazione è quella di concentrarsi solo sulla seconda domanda, ma sarebbe un errore.
Definire il proprio profilo, come persona, come azienda, o come scuola, cioè concentrarsi sul “chi sono” è fondamentale. 
Solo successivamente, dopo aver chiarito “chi sono” è possibile essere incisivi e costruttivi del definire perché gli studenti dovrebbero iscriversi a questa scuola, il che corrisponde, nel marketing aziendale, a perché le persone dovrebbero comprare il mio prodotto e, nel marketing di se stessi, ad esempio perché l’azienda dovrebbe assumere proprio me.
  • Ma andiamo con ordine.
Sono state date infinite definizioni di cos’è il marketing, e molte lo definiscono come una sorta di strumento del diavolo atto a indurre la gente ad acquistare cose che non servono per far sì che le aziende abbiano un profitto sempre maggiore. E quasi tutti pensano che il marketing sia stato inventato dalla società dei consumi. 
In realtà il marketing è sempre esistito, e persino la società primordiale del baratto è costruita su concetti di marketing: ti offro un oggetto che produco o possiedo in cambio di un oggetto che desidero, e per farlo tu devi desiderare l’oggetto che ti offro. 
In questo scambio sono contenuti già tutti i concetti fondamentali del marketing, e la migliore lezione di marketing strategico e fidelizzazione del cliente a cui ho assistito è stata data, spontaneamente, da un ragazzino di 10 anni su una spiaggia quasi deserta al nord del Mozambico.
Non è il marketing ad essere buono o cattivo, etico o immorale: lo sono le persone. E rifiutare di capire e gestire i concetti di marketing perché alcuni operatori l’hanno usato in maniera scorretta equivale a buttare il bambino insieme all’acqua sporca del bagnetto.
Tolti i pregiudizi, o almeno lo spero, nei prossimi articoli vedremo come una scuola può studiare e applicare una strategia per richiamare iscrizioni. 

Autore: Carla Fiorentini 27 gennaio 2025
Se due individui sono sempre d'accordo su tutto, vi posso assicurare che uno dei due pensa per entrambi. - Sigmund Freud.
Autore: Carla Fiorentini 19 gennaio 2025
La comunicazione non verbale e paraverbale sono in diretto collegamento con il nostro inconscio. Così, conoscere almeno i primi rudimenti di comunicazione non verbale aiuta a conoscere meglio gli altri, interpretare il loro pensiero, comprendere i loro bisogni. Aggiungo, per chi ha già qualche conoscenza di programmazione neurolinguistica, che la postura, i movimenti, il tono di voce, contraddistinguono le tre tipologie: visivo, uditivo e cinestesico. Ciò che, invece, probabilmente tutti sappiamo, ma non ci soffermiamo mai a riflettere in merito, sono i collegamenti tra stato d’animo ed elementi di comunicazione non verbale, e come questi possano davvero aiutarci a vivere meglio. È importante ricordare che esiste un collegamento reciproco tra stato d’animo e non verbale . Mi spiego meglio. Qualunque sia la nostra postura abituale, quando siamo tristi o preoccupati la nostra prima, spesso inconscia, reazione è quella di abbassare le spalle, incassare la testa, abbassare i bordi delle labbra (una sorta di sorriso al contrario). Quando siamo allegri la nostra postura è esattamente l’opposto. E allora? Testa alta, sorriso stampato, spalle bene in fuori: credetemi, non risolve i problemi, ma cambia subito l’umore, e lo spirito con cui affrontare quello che non va. Analogamente: se siamo in uno stato d’animo d’ansia il respiro si fa più corto e affrettato, il tono di voce più acuto e le parole escono molto più in fretta. Uno sforzo volontario per respirare a pieni polmoni, modulare il tono di voce e parlare più lentamente … e l’ansia si attenua. Provare per credere!
Autore: Carla Fiorentini 13 gennaio 2025
A quasi tutti è capitato di dirlo o di sentirselo dire: facciamo qualche riflessione in merito.
Autore: Carla Fiorentini 29 dicembre 2024
Riflessioni e auguri per il nuovo anno
Autore: Carla Fiorentini 29 dicembre 2024
Pronti per il nuovo anno?
Autore: Carla Fiorentini 22 dicembre 2024
Nella vita capita che ci siano giorni di Natale strani…
Autore: Carla Fiorentini 22 dicembre 2024
Ho alcune tradizioni: ogni anno, all’arrivo del mio compleanno, mi metto a riflettere… e scrivo.
Autore: Carla Fiorentini 22 dicembre 2024
Anche quest’anno arriva il Natale, il primo senza Francesco, ma non è tempo di rimpianti o malinconie. È tempo di sogni e speranza, come deve essere il Natale.
Autore: Carla Fiorentini 2 novembre 2024
Non è facile, ma si impara a vivere nell’incertezza.
Autore: Carla Fiorentini 2 novembre 2024
Un patto complesso e composito
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