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Programmi per le vacanze

Percorsi benessere

Storia
Camilla e Francesca, insegnanti alle scuola medie che da anni lavorano insieme, si salutano prima della vacanze. 
Così anche quest’anno siamo alla fine!
Sì, tu che programmi hai? Calabria dai tuoi genitori? 
Ovvio. Non è certo l’anno per spendere soldi per un viaggio. E poi i ragazzi là stanno bene: amici, cugini, nonni che li viziano. E io riesco a ritagliare tempo per me. E tu?
Io faccio una follia. I miei figli vanno due settimane in Irlanda a studiare inglese. Mia cognata affida i suoi ai suoi genitori, che non vedono l’ora, e mia sorella come sai ha appena divorziato e i figli stanno due settimane col padre. Così noi tre ci facciamo dieci giorni alle terme! Massaggi, relax, trattamenti benessere … Una vera pacchia! Perché non vieni anche tu? 
No, grazie. Ho deciso di usare il tempo che ricavo per me per fare un po’ di pulizia e di cambiamenti interiori. Credo di averne bisogno. 
Hai deciso di andare da uno psicologo?
No. Penso di farcela da sola. Mi basterà …
Domande
  • Cosa potrebbe intendere Camilla per “fare pulizia interiore” 
  • Potrebbe davvero farcela da sola? 
  • E come?
Risposte
Cosa potrebbe intendere Camilla per “fare pulizia interiore” 
Non solo la nostra casa ha bisogno di pulizie, ma anche la nostra “anima”, la nostra identità e la nostra vita. Le esperienze vissute vanno “gestite”, cioè bisogna apprendere le lezioni che la vita ci ha impartito e archiviare le emozioni dolorose, non seppellendole, ma superandole. I momenti felici, invece, vanno conservati con cura, ricordati adeguatamente. 
Inoltre tutti abbiamo abitudini di comportamento, schemi di pensiero, che se non vengono riconosciuti ed elaborati possono diventare pregiudizi o catene difficili da spezzare quando serve. Meglio lavoraci sopra quando stiamo bene, quando siamo rilassati e tranquilli. 
Potrebbe davvero farcela da sola? 
Assolutamente sì. 
L’aiuto di esperti (psicologi, coach, counsellor) serve principalmente quando non riusciamo o quando si presentano problemi nuovi, difficoltà che non riusciamo ad affrontare. Da quanto dice Camilla non ha problemi o difficoltà: è un periodo sereno. È quindi il momento ideale per fare pulizia e manutenzione di se stessa, ed è un’attività che può essere fatta in autonomia.
E come?
Ci sono moltissime tecniche, esercizi, modalità. Non esiste un sistema valido per tutti, né esiste un sistema “giusto” da contrapporre ad altri “sbagliati”. Una sola cosa è sicura: quando si comincia a voler star bene, a voler lavorare su se stessi, si trovano le indicazioni necessarie, e si riconoscono. L’importante è fare il primo passo.

Autore: Carla Fiorentini 27 gennaio 2025
Se due individui sono sempre d'accordo su tutto, vi posso assicurare che uno dei due pensa per entrambi. - Sigmund Freud.
Autore: Carla Fiorentini 19 gennaio 2025
La comunicazione non verbale e paraverbale sono in diretto collegamento con il nostro inconscio. Così, conoscere almeno i primi rudimenti di comunicazione non verbale aiuta a conoscere meglio gli altri, interpretare il loro pensiero, comprendere i loro bisogni. Aggiungo, per chi ha già qualche conoscenza di programmazione neurolinguistica, che la postura, i movimenti, il tono di voce, contraddistinguono le tre tipologie: visivo, uditivo e cinestesico. Ciò che, invece, probabilmente tutti sappiamo, ma non ci soffermiamo mai a riflettere in merito, sono i collegamenti tra stato d’animo ed elementi di comunicazione non verbale, e come questi possano davvero aiutarci a vivere meglio. È importante ricordare che esiste un collegamento reciproco tra stato d’animo e non verbale . Mi spiego meglio. Qualunque sia la nostra postura abituale, quando siamo tristi o preoccupati la nostra prima, spesso inconscia, reazione è quella di abbassare le spalle, incassare la testa, abbassare i bordi delle labbra (una sorta di sorriso al contrario). Quando siamo allegri la nostra postura è esattamente l’opposto. E allora? Testa alta, sorriso stampato, spalle bene in fuori: credetemi, non risolve i problemi, ma cambia subito l’umore, e lo spirito con cui affrontare quello che non va. Analogamente: se siamo in uno stato d’animo d’ansia il respiro si fa più corto e affrettato, il tono di voce più acuto e le parole escono molto più in fretta. Uno sforzo volontario per respirare a pieni polmoni, modulare il tono di voce e parlare più lentamente … e l’ansia si attenua. Provare per credere!
Autore: Carla Fiorentini 13 gennaio 2025
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Un patto complesso e composito
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