Si parla spesso di vecchi saggi, come se l’acquisizione della saggezza fosse una specie di premio dell’età che avanza, e ho visitato Paesi e culture dove esiste un profondo e sincero rispetto per la saggezza dell’età avanzata. Ora sono io che sto invecchiando e…
Sono conscia che i miei anni possono essere considerati tanti, ma anche no. Il tempo che mi resta è minore di quello che ho vissuto, ma ho visto tante persone morire giovani, per cui eviterei puri calcoli matematici.
Ho sessantatré anni. Troppo pochi per la pensione. Decisamente troppi perché i rampanti incamminati alla ricerca del successo personale mi tengano in considerazione: non sono più un concorrente, né una risorsa. Vivo in una società strana in cui l’età che avanza viene guardata con un pizzico di pietà o disprezzo, e nello stesso tempo il potere è in mano a ultraottantenni.
Anni fa mi colpì uno studio molto ampio e ben condotto relativo agli effetti collaterali della menopausa in cui si dimostrava che nelle società in cui la cultura dominante offriva vantaggi all’avanzare dell’età, la menopausa portava scarsi effetti collaterali. Ciò era palese in Giappone, dove la donna giovane ha ben poco potere, ma per l’anziana di aprono molte porte. Ciò era dimostrato in diverse culture africane. Ed era confermato dalla situazioni nelle culture occidentali, i Paesi ricchi e industrializzati, in cui il livello di effetti indesiderati legati alla manopausa è risultato altissimo.
Ma anche l’esperienza pandemia è stata emblematica. Perché all’inizio i rischi di morte erano legati all’età, e abbiamo letto e ascoltato commenti che, a voler usare un eufemismo, mi hanno lasciato molto perplessa.
Ora, in una giornata grigia in cui ho poca voglia di lavorare, mi chiedo se l’età mi ha portato ad essere più saggia, ammesso, e non concesso, che uno possa valutare la propria saggezza.
Comincio cercando di capire cos’è la saggezza e trovo due definizioni interessanti
Rimango affascinata dal leggere che uno dei sinonimi è “buonsenso”.
Personalmente ritengo che il buonsenso sia una delle mie qualità migliori e, da quello che mi raccontavano, pare che l’abbia ereditato da mia madre. Un regalo che apprezzo.
A parte questo, però, ammetto che l’età non mi ha portato saggezza, ma forse consapevolezza, comprensione, compassione, cercate a lungo e sviluppate nel tempo.
Se è l’età che porta saggezza… dovrò aspettare gli ottant’anni, se ci arrivo.