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Costruire relazioni efficaci

La presentazione del prossimo incontro del percorso Gestire le esperienze difficili - Lugano 10 ottobre 2019

Una nuova serata presso PNL Evolution per il ciclo Gestire le esperienze difficili
Affronteremo un tema piuttosto complesso: come costruire relazioni efficaci con i terapeuti, con i capi al lavoro, con coloro che nelle normali gerarchie della vita stanno “almeno un gradino sopra di noi”. Le complicazioni sono davvero tante, ma (credetemi!) anche le possibili risorse da mettere in campo.
  • C’è chi vive ogni relazione come rapporto paritario: ti riconosco più preparato, più autorevole, ti riconosco le competenze, il ruolo aziendale, so che puoi insegnarmi tanto, ti ammiro, e siamo entrambe esseri umani, creati dalla stessa creta.
  • C’è chi vive ogni relazione come una indispensabile gerarchia in cui deve, per forza, essere superiore o inferiore a chi gli sta di fronte, impara da chi è sopra, insegna a chi è sotto.

Paul Watzlawick, che di comunicazione se ne intendeva, e la Scuola di Palo Alto, hanno definito, nel 5° assioma della comunicazione, che “tutte le interazioni tra comunicanti possono essere di due tipi: simmetriche o complementari”.
L’interazione è simmetrica quando gli interlocutori si considerano di pari livello, mentre si definisce complementare quando uno dei due è in posizione superiore (one-up) e l’altro in posizione subordinata (one-down).

È intuitivo che il medico è up, il paziente down, il capo è up, il dipendente down. Uno guida, l’altro segue.
Ecco: non è così semplice! E, soprattutto, la teoria è molto meno complicata della pratica.

Per affrontare questa tematica, a volte spinosa, ricorreremo a diverse tecniche, tra cui alcune tecniche di quella che io definisco “leadership quotidiana”, cioè la traslazione di strumenti di leadership nella vita quotidiana, perché tutti siamo in realtà leader, almeno di noi stessi.

Vi prometto un serata speciale, probabilmente diversa da ogni altro incontro a cui abbiate partecipato, e vi aspetto a Lugano, presso PNL Evolution giovedì 10 ottobre alle ore 19.00. Ingresso a offerta libera: basta l’iscrizione a PNL Evolution – Percorso Gestire le esperienze difficili.
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La comunicazione non verbale e paraverbale sono in diretto collegamento con il nostro inconscio. Così, conoscere almeno i primi rudimenti di comunicazione non verbale aiuta a conoscere meglio gli altri, interpretare il loro pensiero, comprendere i loro bisogni. Aggiungo, per chi ha già qualche conoscenza di programmazione neurolinguistica, che la postura, i movimenti, il tono di voce, contraddistinguono le tre tipologie: visivo, uditivo e cinestesico. Ciò che, invece, probabilmente tutti sappiamo, ma non ci soffermiamo mai a riflettere in merito, sono i collegamenti tra stato d’animo ed elementi di comunicazione non verbale, e come questi possano davvero aiutarci a vivere meglio. È importante ricordare che esiste un collegamento reciproco tra stato d’animo e non verbale . Mi spiego meglio. Qualunque sia la nostra postura abituale, quando siamo tristi o preoccupati la nostra prima, spesso inconscia, reazione è quella di abbassare le spalle, incassare la testa, abbassare i bordi delle labbra (una sorta di sorriso al contrario). Quando siamo allegri la nostra postura è esattamente l’opposto. E allora? Testa alta, sorriso stampato, spalle bene in fuori: credetemi, non risolve i problemi, ma cambia subito l’umore, e lo spirito con cui affrontare quello che non va. Analogamente: se siamo in uno stato d’animo d’ansia il respiro si fa più corto e affrettato, il tono di voce più acuto e le parole escono molto più in fretta. Uno sforzo volontario per respirare a pieni polmoni, modulare il tono di voce e parlare più lentamente … e l’ansia si attenua. Provare per credere!
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