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Flessibilità e gioco

Giovedì 12 settembre si è tenuta a Lugano la 3° serata del ciclo Gestire le esperienze difficili. Abbiamo parlato di come rendere flessibile la mappa del mondo.

Una serata magica quella di ieri sera presso PNL Evolution nell’ambito del percorso Gestire le esperienze difficili. Eravamo pochi, ma evidentemente “pochi, ma buoni”: tra tante risate e qualche lacrima di commozione, alcune confidenze, grandi riflessioni e qualche buon proposito da attuare immediatamente.

Il titolo della serata era Il mio nuovo mondo utile e flessibile, e abbiamo esaminato e sperimentato strumenti che aiutano a rendere più flessibile e aperta la mappa del mondo.

Abbiamo giocato a ribaltare i modelli mentali, affermazioni e comportamenti che ci hanno inculcato fin da bambini, che non sono giusti o sbagliati, ma spesso troppo radicati e scomodi. Ribaltare i modelli mentali è davvero un gioco, utile per sviluppare ironia e autoironia, per pensare in modo diverso, per non dare nulla per ovvio, scontato, sbagliato, inevitabile. E poi abbiamo esaminato come estendere caratteristiche che possono servire attraverso lo sviluppo di filtri sensoriali che trascuriamo, con qualche semplice esercizio.

Ed è stato davvero magico come anche in momenti difficili si può ridere o riscoprire di essere felici quando possiamo aprirci e condividere. Grazie ai partecipanti, già pronti per la prossima serata, il 10 ottobre, alle 19.00, presso PNL Evolution a Lugano. Presto vi racconterò anche cosa tratteremo nel prossimo incontro.
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La comunicazione non verbale e paraverbale sono in diretto collegamento con il nostro inconscio. Così, conoscere almeno i primi rudimenti di comunicazione non verbale aiuta a conoscere meglio gli altri, interpretare il loro pensiero, comprendere i loro bisogni. Aggiungo, per chi ha già qualche conoscenza di programmazione neurolinguistica, che la postura, i movimenti, il tono di voce, contraddistinguono le tre tipologie: visivo, uditivo e cinestesico. Ciò che, invece, probabilmente tutti sappiamo, ma non ci soffermiamo mai a riflettere in merito, sono i collegamenti tra stato d’animo ed elementi di comunicazione non verbale, e come questi possano davvero aiutarci a vivere meglio. È importante ricordare che esiste un collegamento reciproco tra stato d’animo e non verbale . Mi spiego meglio. Qualunque sia la nostra postura abituale, quando siamo tristi o preoccupati la nostra prima, spesso inconscia, reazione è quella di abbassare le spalle, incassare la testa, abbassare i bordi delle labbra (una sorta di sorriso al contrario). Quando siamo allegri la nostra postura è esattamente l’opposto. E allora? Testa alta, sorriso stampato, spalle bene in fuori: credetemi, non risolve i problemi, ma cambia subito l’umore, e lo spirito con cui affrontare quello che non va. Analogamente: se siamo in uno stato d’animo d’ansia il respiro si fa più corto e affrettato, il tono di voce più acuto e le parole escono molto più in fretta. Uno sforzo volontario per respirare a pieni polmoni, modulare il tono di voce e parlare più lentamente … e l’ansia si attenua. Provare per credere!
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