Cosa scegliere?

Indagare specifiche costruzioni linguistiche

Storia
Per favore, dottore, mi ascolti perché sono disperato. Se stessi bene di salute, sarei un uomo ricco e felice, ma evidentemente è il mio destino! 
Da quando sono stato operato nel 2003 non sono più stato bene.
Dormo poco. E dormo male.
Sono andato da tanti medici, ma non hanno mai fatto nulla.
Dormire è fondamentale per la salute! Quindi ho fatto di tutto. Mi hanno dato dei farmaci specifici, ma con scarsi risultati. Ho anche seguito una dieta, mangiando meno la sera, ma non posso andare a letto con la fame!

Domande
Non preoccupatevi minimamente del significato clinico – diagnostico di ciò che viene detto!! Si tratta di un esempio che, dal punto di vista medico, è totalmente assurdo.
  • Tra le numerose generalizzazioni (in rosso), cancellazioni (in verde) e distorsioni (in blu) usate dal paziente e segnalate nel testo, quali indagate, perché e come
Risposta
Tra le numerose generalizzazioni, cancellazioni e distorsioni usate dal paziente e segnalate nel testo, quali indagate, perché e come
  • Se stessi bene di salute, sarei un uomo ricco e felice, 
Distorsione che non merita approfondimento in una visita medica in quanto non aiuta a determinare la diagnosi o a supportare l’anamnesi. Probabilmente verrebbe indagata in una visita psicologica
  • è il mio destino
Cancellazione che non merita approfondimento in una visita medica in quanto non aiuta a determinare la diagnosi o a supportare l’anamnesi. Potrebbe essere utile da approfondire in un colloquio di tipo psicologico se il paziente si presentasse ripetutamente con patologie diverse di cui si sospetta l’origine psicosomatica.
  • Da quando sono stato operato nel 2003 non sono più stato bene.
Distorsione che, istintivamente, si può essere portati ad approfondire fin dalla fase iniziale dell’anamnesi, ma è sconsigliabile. Infatti domande su questo collegamento, che potrebbe essere del tutto arbitrario, da parte del medico indurrebbero il paziente a rafforzare la convinzione di causa – effetto tra l’operazione del 2003 e lo stato attuale e diventerebbe poi quasi impossibile dividere i due elementi. È quindi opportuno indagare prima le affermazioni che permettono di verificare la situazione attuale, rimandando poi, se lo si ritiene necessario, ad un passaggio successivo la verifica delle correlazioni tra lo stato attuale e l’operazione del 2003.
  • Dormo poco. 
Generalizzazione che è opportuno indagare, tramite il meta modello. Cosa intende per “poco”? Esattamente quante ore dorme per notte? 
  • E dormo male.
Cancellazione che è opportuno indagare, tramite il meta modello. Cosa intende per “dormire male”? Si sveglia frequentemente? Dorme agitato? Fatica ad addormentarsi? Ha incubi?
  • Sono andato da tanti medici, 
Generalizzazione che potrebbe essere opportuno indagare, tramite il meta modello. È però importante chiedere prima da quanti medici è andato e solo successivamente da quali medici. Procedendo con la sequenza suggerita si raccolgono infatti più informazioni.
  • non hanno mai fatto nulla.
Generalizzazione che potrebbe essere, inizialmente, trascurata per non scontarsi con convinzioni limitanti del paziente prima di avere le informazioni necessarie a procedere
  • Dormire è fondamentale per la salute!
Distorsione che non vale la pena indagare
  • Quindi ho fatto di tutto. 
Generalizzazione che potrebbe essere, inizialmente, trascurata per non scontarsi con convinzioni limitanti del paziente prima di avere le informazioni necessarie a procedere
  • Mi hanno dato dei farmaci specifici, 
cancellazione che è necessario approfondire immediatamente tramite il meta modello: esattamente quali farmaci, specifici per che cosa?
  • con scarsi risultati. 
cancellazione che è necessario approfondire immediatamente tramite il meta modello: cosa intende esattamente per “scarsi”. Sarebbe diverso, e probabilmente da trascurare, l’affermazione di non aver ottenuto alcun risultato.
  • Ho anche seguito una dieta, mangiando meno la sera
generalizzazione da approfondire: Cosa intende per “meno”? La sera sono le 19 o le 23?
  • non posso andare a letto con la fame!
Generalizzazione che può essere tranquillamente trascurata

Autore: Carla Fiorentini 14 dicembre 2025
Durante questo 2025 mi sono chiesta più volte se avevo sbagliato qualcosa nell’interpretare l’I Ching per l’anno. Poi mi sono chiesta se c’era qualcosa che non avevo capito.
Autore: Carla Fiorentini 7 dicembre 2025
La comunicazione è cambiata, tanto, negli anni…
Autore: Carla Fiorentini 30 novembre 2025
La programmazione neurolinguistica identifica 4 posizioni percettive: parliamo della seconda
30 novembre 2025
Sanità che cambia
Autore: Carla Fiorentini 29 novembre 2025
La diagnosi di una malattia grave dà inizio ad un vero viaggio dell’eroe.
Autore: Carla Fiorentini 23 novembre 2025
La definizione di “ relazione di aiuto ” nasce nel 1951 quando Carl Rogers nel 1951 specificò che si tratta di " una relazione in cui almeno uno dei due protagonisti ha lo scopo di promuovere nell'altro la crescita, lo sviluppo, la maturità ed il raggiungimento di un modo di agire più adeguato e integrato ”. Carl Rogers è il fondatore del counseling . C’è spesso confusione tra relazione educativa e relazione di aiuto ma la confusione, a mio avviso, nasce in buona parte dal fatto che chi molto di quanto è stato scritto per argomentare le due tipologie di relazione nasce in ambito universitario e didattico, interessandosi più degli aspetti istituzionali che del lato pratico. Certamente chi educa aiuta, e chi aiuta educa , ma se ci riferiamo ad un contesto ben preciso, come quello dell’attività professionale quotidiana di un farmacista, ci sono alcune differenze molto specifiche. Ma in sostanza, serve davvero al farmacista conoscere le differenze? Il farmacista, in termini di comunicazione, svolge diversi ruoli e necessita di estrema flessibilità per passare da un ruolo all’altro o, meglio, per mettere in campo ogni volta le specifiche competenze che sono più utili. Per far meglio il proprio lavoro, o per affaticarsi meno nel farlo, è dunque utile conoscere e familiarizzare con i concetti basilari e le tecniche proprie di uno o dell’altro ruolo. Mi spiego meglio. Il farmacista vende . Non salute, ma prodotti. Le tecniche di vendita gli servono dunque per vendere meglio e anche per acquistare meglio, o saper controbattere ai venditori che incontra. Il farmacista consiglia . Il farmacista supporta il paziente e il medico per ottenere la massima adesione alle terapie. Il farmacista ha un importante ruolo sociale per migliorare salute e qualità di vita della popolazione. Le cose si complicano. Le tecniche di vendita non servono più, e in realtà non servono nemmeno quando il farmacista vuole passare dal puro atto di vendita alla più redditizia fidelizzazione del cliente. Ipotizziamo tre diverse situazioni, molto comuni nell’attività quotidiana. Il cliente presenta una prescrizione medica un po’ complessa e chiede aiuto per meglio comprendere e ricordare la posologia e la durata della terapia. In questo caso è ottimale far ricorso a tecniche di coaching , strumenti finalizzati al raggiungimento di uno specifico obiettivo. Il cliente ha un problema, non sa che fare, vuole suggerimenti e consigli, non sa neanche se andare dal medico o no. È preoccupato, ma confuso. È la classica situazione della relazione di aiuto. Il cliente ha un problema di salute. È sotto controllo medico, ma ha letto su qualche sito un po’ di tutto, sa che deve modificare il suo stile di vita o la sua alimentazione. Qui il farmacista passa al ruolo di educatore sanitario : chiarisce i dubbi, elimina le sciocchezze, fornisce suggerimenti. Ma quali sono le tecniche, le regole del gioco nei diversi ruoli? Un po’ di pazienza …
Autore: Carla Fiorentini 23 novembre 2025
Harry vince la battaglia finale, ma ha vinto molto prima
Autore: Carla Fiorentini 16 novembre 2025
Che succede 10 anni dopo la diagnosi?
Autore: Carla Fiorentini 8 novembre 2025
Analizzando le problematiche della relazione medico-paziente oggi, ho ritrovato questo articolo scritto circa 5 anni fa. MOLTO è cambiato in questi anni, e quasi non ce ne siamo resi conto o, meglio, non ne sono consapevoli molti di quelli che dovrebbero gestire il problema. Comincio quindi ripubblicando questo articolo, a cui seguiranno le considerazioni più aggiornate. Un tempo, tanti anni fa, il medico di famiglia era il depositario delle conoscenze sulla salute dell’intera famiglia. Ed era anche, a parte i casi in cui diventava necessaria l’ospedalizzazione, l’unico medico con cui si aveva a che fare per la maggior parte dei problemi di salute. Raccontarlo oggi sembra di parlare di preistoria! Per essere pienamente corretta devo dire che si trovano ancora medici di famiglia, soprattutto nei piccoli paesi: in città è molto più difficile. Poi, per decenni, ci siamo rivolti agli specialisti e la fiducia del paziente si è trasferita nelle medicine e nella tecnologia diagnostica più ancora che nella figura del medico. Oggi sembra che siamo alle soglie di una nuova rivoluzione, che riguarda anche (o forse soprattutto) il medico di famiglia. Non si tratta di una rivoluzione tecnologica: è in gioco anche quella, ma riguarda più il sistema sanitario che il rapporto medico – paziente. Ciò che sta cambiando è più complesso, più profondo e, soprattutto, sistemico. Gli attori sono le malattie, soprattutto quelle gravi (le percentuali di incremento di alcune forme si tumore sono impressionanti, ma altrettanto vale per le guarigioni da molte forme di cancro), le nuove scoperte sulla psiconeuroimmunoematologia, internet, il paziente e i medici: siamo tutti coinvolti. In questi cambiamenti il sistema sanitario è un attore marginale e, soprattutto ora, è un elemento di burocrazia e di controllo economico, spesso nemico del benessere, spesso in ritardo, spesso fonte di complicazioni. Sono stati spesi fiumi di inchiostro per esaminare, condannare o esaltare il web come fonte di informazioni sulla salute. Qualunque malattia, o terapia, venga digitata, si trovano in pochi secondi migliaia di fonti di informazione, milioni di notizie, vere, verosimili, false, spesso in contrasto tra loro. Così il web come fonte di informazioni, come sostituto del medico di famiglia, si sta autodistruggendo. Quello strano elemento, che per anni è stato identificato come nemico dalla classe medica, è pronto per autodistruggersi. Già, perché quando il problema di salute è serio, la situazione è grave, si desiderano notizie certe: serve un punto di riferimento “sicuro”. Ovvio, a fronte di una diagnosi di tumore è l’oncologo il riferimento primario. Ma non basta. Serve una persona di famiglia, in cui si ha piena fiducia, a cui rivolgersi in ogni momento, a cui poter chiedere le cose più disparate: qualcuno che tenga i fili della complessità tra diagnosi, terapia, esami, effetti indesiderati, cambiamento di stile di vita, alimentazione, integratori, paure, ansie, dubbi. Solo il medico di famiglia può essere quel giocoliere competente, ma non tecnico super esperto, che può aiutarci nel giorno per giorno. Quindi cerchiamo nuovamente quel medico saggio, disponibile, competente, attento, dotato di estremo buon senso, capace di parlarci nel modo giusto al momento giusto. Io ne conosco alcuni: so che ci sono. Non possono essere sostituiti da nessun motore di ricerca. Sono impagabili, e fanno la differenza. Questo articolo è stato scritto un paio di anni fa. Rivedendolo oggi, sorrido e rabbrividisco. Sì, perché se c'è una cosa, in mezzo a milioni di incertezze, che la pandemia mi ha confermato con assoluta certezza è che il medico di famiglia, quello vero, forse un po' obsoleto secondo alcuni, fa davvero la differenza, in meglio.
Autore: Carla Fiorentini 8 novembre 2025
Spesso a diagnosi di malattia grave fa scattare l’inizio di percorso di gestione dell’esperienza, di un viaggio dell’eroe. Portare a termina il nostro viaggio, iniziato con la diagnosi, fa vincere un premio molto speciale.
Show More