Vengono regolarmente spesi fiumi di parole sulla leadership, e anch’io ho scritto spesso nel blog su questo argomento, anche in ambito scolastico.
Il termine inglese Leader è traducibile in italiano con il vocabolo “capo”. Ed è da qui che cominciano i problemi.
Chi è “il capo”? Colui che comanda (come molti pensano), colui che guida, colui che gestisce o colui che ha maggiori responsabilità?
Certo, il capo è un po’ di tutto questo, ma è anche molto di più. La vera leadership è prima di tutto flessibilità, perché il leader è fondamentalmente colui che “si prende cura” degli altri, persino quando comanda.
Esistono, e sono stati studiati, molti stili di leadership, sono stati codificati molti schemi per esaminare ed accrescere l’essere leader. Ciascuno può esserlo, ciascuno lo è a modo proprio. I migliori sanno esserlo nel modo più utile per gli altri e per il risultato da ottenere.
Io amo quella che definisco leadership quotidiana: la capacità di essere il leader di noi stessi, la foza di essere, tutti i giorni, un supporto per gli altri, e molto ancora.
Per te, come insegnante, in questo progetto Soft skills e saper essere lavoriamo su una leadership particolare: la leadership partecipativa, quella necessaria per lavorare con i colleghi e per collaborare con i genitori.
Poi esamineremo cosa insegnare agli alunni sulla leadership, e come insegnarlo in base alla loro età.