Ad ogni cambio di stagione aumentano le vendite, e le richieste di consiglio, di integratori per aumentare l’energia.
C’è un aspetto concreto e fisiologico, dipendente dai ritmi stagionali, ma ci sono anche mode, abitudini e condizionamenti della pubblicità.
Il problema è che, nella maggior parte dei casi, la richiesta del consiglio viene espressa con un banale “qualcosa per avere più energia” e spessissimo, da parte del paziente-cliente, c’è la ferma convinzione che, per qualche strano miracolo, il prodotto che aiuta ad avere più energia non influisce su nulla, ma genera solo, forse magicamente, energia.
Peccato che vitamine, sali minerali, oligoelementi o sostanze naturali spesso di derivazione botanica, abbiamo effetti veri, anche complessi, e anche effetti indesiderati o interazioni con l’organismo.
È ovvio che il farmacista non può fare anamnesi e diagnosi, ma deve essere ben consapevole che gli integratori sono potenzialmente dannosi.
Qualche domanda si può fare, qualche suggerimento di può dare.
Ed è opportuno, in casi sospetti, magari in pazienti anziani in politerapia, conoscere sufficientemente bene gli integratori in modo da poter consigliare il prodotto meno rischioso, contando più su quel meraviglioso effetto placebo che viene generato dalla fiducia nel farmacista che sul prodotto più spinto dall’azienda.