Certezze, sicurezze: la loro ricerca è in qualche modo insita nella natura umana. Servono?
Qualcuno confonde la sicurezza col denaro, qualcuno cerca certezze nei dogmi. Qualcuno pensa che le certezze, gli assolutismi, tolgano ansie e timori dalla vita.
Non è così.
Appartengo ad una delle generazioni che non ha conosciuto in prima persona la guerra, che ha vissuto miglioramenti economici, aumento della vita, benessere.
Non eravamo pronti ad affrontare le incertezze, tante, che oggi si presentano nel nostro mondo.
Io ho imparato, almeno parzialmente, dalla vita e dalla malattia e vivere nell’incertezza, facilitata in questo da una mia tendenza personale al dubbio.
Ovviamente vivo, talvolta, paure. Vorrei sicurezze, forse.
Con l’avanzare dell’età, però, ho scoperto una cosa che per me è stata illuminante.
Non è la sicurezza che mi serve. Quella fondamentale, quella che si prova tra le braccia della mamma, mi è stata sottratta molto presto, e nulla poteva sostituirla.
Non sono le certezze che mi servono. Ne ho pochissime, e metto in discussione anche quelle.
Non disdegno la sicurezza economica, ma ho vissuto periodi di alti e bassi, molto alti e molto bassi, e ne sono sempre uscita indenne.
Desidero la certezza dell’amore da e per le persone che amo, ma ne ho perse diverse lungo la strada…
Non sono certezze o sicurezze che mi hanno consentito il ben-essere profondo o che mi permettono di essere felice, a modo mio, ovviamente.
E non sono certezze o sicurezze quelle che auguro ai miei amati nipoti.
È la speranza quella che serve, quella che auguro, quella che desidero.