Layout del blog

Se fossi Babbo Natale

Anche quest’anno arriva il Natale, il primo senza Francesco, ma non è tempo di rimpianti o malinconie. È tempo di sogni e speranza, come deve essere il Natale.

Ed ecco... il pensiero viaggia. Cosa regalerei se fossi Babbo Natale?

A dire la verità mi sento molto più simile alla Befana, ma, come ho letto giorni fa in un bellissimo post di cui non ricordo l’autore, Babbo Natale esiste: è lo spirito stesso del Natale che lo rende reale, e concreto.

Forza, allora, cosa regalerei se fossi Babbo Natale?

La risposta arriva, forte e chiara: affetto incondizionato.

Molti (troppi) crescono, da bambini, con diverse forme di affetto condizionato: se sei bravo, buono, bella, ti voglio bene. Se sgarri, ti voglio meno bene.

La storia continua nell’amicizia, che amicizia non è.

  • Da adolescente è quella bella, o quello forte, che beneficia dell’affetto. Meno sei bella, o forte, meno affetto ti circonda.

Da adulti il mondo si divide, ma la faccenda non cambia.

  • Chiamiamo amicizia qualcosa che si basa sull’utilità: più mi sei utile più ti dichiaro amicizia. Chiamiamo amore qualcosa che si basa sul riempire dei vuoti: se corrispondi ai miei bisogni, o ai miei sogni, ti amo, altrimenti…

Come Babbo Natale vorrei scardinare tutto questo e portare affetto incondizionato, indipendente da quanti meriti si hanno. Affetto solido, infrangibile, costante.

Chiariamoci bene: l’affetto incondizionato non ha nulla a che fare con i comportamenti di certi genitori, al contrario.

Perché se ami incondizionatamente un figlio non hai bisogno che corrisponda ai tuoi desideri, o compensi le tue carenze, e non ti servirà picchiare un insegnante se evidenzia i suoi difetti, o i suoi limiti.

Se vuoi bene ad un amico incondizionatamente non ne misurerai l’utilità, non proverai rancore se ti delude, e potrai anche perderlo o lasciarlo andare lungo la strada, soprattutto se riconosci che era solo un rapporto superficiale.

Se ami incondizionatamente un partner lo prendi per quello che è, non dovrà riempire i tuoi vuoti, e saprai sempre che non ti appartiene perché l’amore incondizionato non è possesso.

E, soprattutto, se ami te stesso incondizionatamente (e questa è la parte più difficile) saprai accettare le tue parti, modificare ciò che non ti corrisponde più, e potrai accogliere tutto ciò che sei.

L’affetto incondizionato sceglie “chi e cosa, in mezzo all’inferno che costruiamo stando insieme, non è inferno, e sa farlo crescere” (lo spunto è di Italo Calvino ne Le città invisibili).

E questo è il mio regalo, se fossi Babbo Natale, e il mio augurio per questo Natale 2024: saper amare incondizionatamente, e incontrare affetto incondizionato.

Autore: Carla Fiorentini 19 gennaio 2025
La comunicazione non verbale e paraverbale sono in diretto collegamento con il nostro inconscio. Così, conoscere almeno i primi rudimenti di comunicazione non verbale aiuta a conoscere meglio gli altri, interpretare il loro pensiero, comprendere i loro bisogni. Aggiungo, per chi ha già qualche conoscenza di programmazione neurolinguistica, che la postura, i movimenti, il tono di voce, contraddistinguono le tre tipologie: visivo, uditivo e cinestesico. Ciò che, invece, probabilmente tutti sappiamo, ma non ci soffermiamo mai a riflettere in merito, sono i collegamenti tra stato d’animo ed elementi di comunicazione non verbale, e come questi possano davvero aiutarci a vivere meglio. È importante ricordare che esiste un collegamento reciproco tra stato d’animo e non verbale . Mi spiego meglio. Qualunque sia la nostra postura abituale, quando siamo tristi o preoccupati la nostra prima, spesso inconscia, reazione è quella di abbassare le spalle, incassare la testa, abbassare i bordi delle labbra (una sorta di sorriso al contrario). Quando siamo allegri la nostra postura è esattamente l’opposto. E allora? Testa alta, sorriso stampato, spalle bene in fuori: credetemi, non risolve i problemi, ma cambia subito l’umore, e lo spirito con cui affrontare quello che non va. Analogamente: se siamo in uno stato d’animo d’ansia il respiro si fa più corto e affrettato, il tono di voce più acuto e le parole escono molto più in fretta. Uno sforzo volontario per respirare a pieni polmoni, modulare il tono di voce e parlare più lentamente … e l’ansia si attenua. Provare per credere!
Autore: Carla Fiorentini 13 gennaio 2025
A quasi tutti è capitato di dirlo o di sentirselo dire: facciamo qualche riflessione in merito.
Autore: Carla Fiorentini 29 dicembre 2024
Riflessioni e auguri per il nuovo anno
Autore: Carla Fiorentini 29 dicembre 2024
Pronti per il nuovo anno?
Autore: Carla Fiorentini 22 dicembre 2024
Nella vita capita che ci siano giorni di Natale strani…
Autore: Carla Fiorentini 22 dicembre 2024
Ho alcune tradizioni: ogni anno, all’arrivo del mio compleanno, mi metto a riflettere… e scrivo.
Autore: Carla Fiorentini 2 novembre 2024
Non è facile, ma si impara a vivere nell’incertezza.
Autore: Carla Fiorentini 2 novembre 2024
Un patto complesso e composito
Autore: Carla Fiorentini 2 novembre 2024
Un insegnate può fare la differenza
Autore: Carla Fiorentini 28 ottobre 2024
Non sono nostalgica, ma sono abbastanza vecchia per ricordare tempi diversi.
Show More
Share by: