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Quando il viaggio comincia con la diagnosi

La diagnosi di una malattia grave dà inizio ad un vero viaggio dell’eroe.

C’è un viaggio dell’eroe che è davvero speciale. Non perché abbia caratteristiche o tappe diverse da altri viaggi, ma perché il momento dell’inizio è ben definito, possiamo facilmente riconoscerlo, mentre in altre situazioni può essere più sfumato.

Si tratta di quel viaggio che ha inizio nel preciso momento in cui il medico comunica una diagnosi di malattia grave.
È un viaggio che potrebbe concludersi con la morte, ed è qualcosa con cui la cultura occidentale non viene a patti facilmente, è un viaggio complesso, ma ogni viaggio dell’eroe lo è, e molti testimoniano che è un viaggio che spesso porta a cambiare totalmente la visione del mondo.
Oggi, tanto per citare una sola delle patologie coinvolte, le diagnosi di tumore sono frequenti e numerose. La sopravvivenza a cinque anni è decisamente buona, con variazioni a seconda del tipo di tumore, eppure nella coscienza collettiva abbiamo ancora residui di quando la sola diagnosi era una condanna: forse sarà più facile per le generazioni future.

Il malato deve affrontare il suo viaggio dell’eroe, con riconoscimento del drago, e affrontare tutti i passaggi, come avremo modo di vedere in seguito.
Tuttavia una delle peculiarità del viaggio dell’eroe che inizia con la diagnosi è che anche le persone più vicine, amici e familiari, iniziano un loro viaggio dell’eroe nello stesso momento, con punti di vista e prospettive diverse a seconda delle esperienze e della relazione col malato.

I viaggi si intrecciano, e i viaggiatori possono alleviarsi o complicarsi la strada.

Molti di questi viaggi sono percorsi, ogni giorno, con risultati sorprendenti: infatti non è raro che il malato affermi di aver trovato, proprio grazie all’esperienza, nuova felicità di vita.
E sempre più si sviluppano percorsi e strategie di supporto, forme di coaching e counselling dedicate alla salute: quasi tutte queste modalità fanno riferimento anche al viaggio dell’eroe.

Ciò che mi auspico, e a cui desidero partecipare e prestare il mio supporto, è proprio l’unione e la sinergia tra le moderne competenze mediche e l’eterna saggezza, a partire dal viaggio dell’eroe. Alla prossima puntata!
Autore: Carla Fiorentini 19 gennaio 2025
La comunicazione non verbale e paraverbale sono in diretto collegamento con il nostro inconscio. Così, conoscere almeno i primi rudimenti di comunicazione non verbale aiuta a conoscere meglio gli altri, interpretare il loro pensiero, comprendere i loro bisogni. Aggiungo, per chi ha già qualche conoscenza di programmazione neurolinguistica, che la postura, i movimenti, il tono di voce, contraddistinguono le tre tipologie: visivo, uditivo e cinestesico. Ciò che, invece, probabilmente tutti sappiamo, ma non ci soffermiamo mai a riflettere in merito, sono i collegamenti tra stato d’animo ed elementi di comunicazione non verbale, e come questi possano davvero aiutarci a vivere meglio. È importante ricordare che esiste un collegamento reciproco tra stato d’animo e non verbale . Mi spiego meglio. Qualunque sia la nostra postura abituale, quando siamo tristi o preoccupati la nostra prima, spesso inconscia, reazione è quella di abbassare le spalle, incassare la testa, abbassare i bordi delle labbra (una sorta di sorriso al contrario). Quando siamo allegri la nostra postura è esattamente l’opposto. E allora? Testa alta, sorriso stampato, spalle bene in fuori: credetemi, non risolve i problemi, ma cambia subito l’umore, e lo spirito con cui affrontare quello che non va. Analogamente: se siamo in uno stato d’animo d’ansia il respiro si fa più corto e affrettato, il tono di voce più acuto e le parole escono molto più in fretta. Uno sforzo volontario per respirare a pieni polmoni, modulare il tono di voce e parlare più lentamente … e l’ansia si attenua. Provare per credere!
Autore: Carla Fiorentini 13 gennaio 2025
A quasi tutti è capitato di dirlo o di sentirselo dire: facciamo qualche riflessione in merito.
Autore: Carla Fiorentini 29 dicembre 2024
Riflessioni e auguri per il nuovo anno
Autore: Carla Fiorentini 29 dicembre 2024
Pronti per il nuovo anno?
Autore: Carla Fiorentini 22 dicembre 2024
Nella vita capita che ci siano giorni di Natale strani…
Autore: Carla Fiorentini 22 dicembre 2024
Ho alcune tradizioni: ogni anno, all’arrivo del mio compleanno, mi metto a riflettere… e scrivo.
Autore: Carla Fiorentini 22 dicembre 2024
Anche quest’anno arriva il Natale, il primo senza Francesco, ma non è tempo di rimpianti o malinconie. È tempo di sogni e speranza, come deve essere il Natale.
Autore: Carla Fiorentini 2 novembre 2024
Non è facile, ma si impara a vivere nell’incertezza.
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