Sviluppare il sistema rappresentazionale visivo
Suggerimenti ed esercizi per sviluppare il sistema rappresentazionale visivo
Sviluppare il sistema rappresentazionale visivo significa indubbiamente potenziare il guardare, ma non solo questo.
Diventare più visivi vuol dire comprendere meglio coloro che usano la vista come filtro sensoriale prevalente, e farsi comprendere meglio da loro.
Significa quindi anche potenziare alcuni meccanismi di pensiero o di comportamento o di comunicazione non verbale strettamente correlati al filtro visivo.
Per diventare più visivi bisogna guardare.
Per chi usa la vista solo come filtro sensoriale secondario è facile farsi ingannare, perché la vista viene usata da tutti, costantemente, ma il “guardare” del visivo è leggermente diverso.
Infatti il visivo guarda i dettagli, i particolari, e li vede anche passando in macchina, velocemente. E nello stesso tempo coglie l’immagine globale.
Per potenziare il filtro visivo servono quindi i giochi tipo “aguzzate la vista”, o alcuni solitari o giochi di carte, e i giochi a computer
in cui si devono allineare almeno tre elementi uguali: ce ne sono un'infinità.
Un altro esercizio utile è quello di richiamare alla mente immagini complesse, ricche di particolari, e andare poi a verificare. Tutto può servire a questo scopo: ricostruite mentalmente la vostra biblioteca, il vostro armadio, l’arredamento di casa, gli scaffali del vostro supermercato abituale. Segnate tutti i particolari che ricordate, e poi verificate.
E poi il visivo crea schemi, disegni, per ogni cosa che vuole comprendere o spiegare, meglio ancora se può renderli colorati e belli.
Un elemento importante per il visivo è la postura: testa alta e schiena dritta. Questo permette di vedere il mondo da una angolatura particolare, e se volete aumentare la vostra sensibilità verso il filtro sensoriale visivo dovete assolutamente sperimentarlo.
Correlato anche alla postura è la particolare sensibilità del visivo verso l’ammirazione che il mondo gli tributa e che fa di tutto per meritare, inclusa l’attenzione per essere sempre perfetto nei minimi particolari dell’abbigliamento.
Buona sperimentazione!

Dopo una laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche e oltre 20 anni di carriera in aziende farmaceutiche multinazionali, e continuando ad aggiornarmi anche da quando faccio la libera professione, credevo si sapere molto sui placebo e sull’effetto placebo. Ma questo libro mi ha affascinato e fatto fare nuove scoperte fin dalle prime pagine. I suoi pregi sono moltissimi. I pregi pratici: è piccolo, leggero, economico. Può essere messo in borsa e letto ovunque. E anche queste piccole cose non sono da sottovalutare. È scritto benissimo. Si pone l’obiettivo di essere un testo divulgativo, e lo è davvero . Ricchissimo di cultura e di riferimenti storico – letterari – filosofici manca totalmente di pomposità o frasi contorte che spesso si trovano in questo tipo di libri. Qui c’è la cultura vera. Einstein diceva “ Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna ”, affermazione che condivido appieno perché chi sa davvero sa anche semplificare i concetti. Fabrizio Benedetti sa. Sa spiegare, sa affascinare. E il libro è anche affascinante per i contenuti, il rigore scientifico. È imperdibile per tutti coloro che lavorano in ambito salute, ed è utile per tutti.

Il titolo completo del libro è Intelligenza emotiva Cos’è e perché può renderci felici. Daniel Goleman è sicuramente il più autorevole esperto mondiale di intelligenza emotiva. Il libro viene talvolta dichiarato “fuori catalogo”, ma vi assicuro che si trova ancora, sia in libreria che per gli acquisti on line. Queste le notizie pratiche. E poi, che dire? È interessante, scritto bene, leggibilissimo. E, soprattutto, imperdibile per chiunque abbia interesse per le relazioni umane, per chi educa, collabora o guida altri esseri umani.