E accettare che, in questo periodo, ha difficoltà a prendermi cura di me è ancora più sconvolgente da accettare.
Tutto per dire che sostanzialmente ho sempre saputo cavarmela.
Poi sono arrivate anche le competenze per il ben-essere e la cura di sé. Dedicarmi tempo, attenzioni, parlare a me stessa, meditare, coltivare amicizie vere…
E adesso sono frastornata. Dimentico persino i miei 15 minuti di coccole ad inizio giornata, ho rispolverato quel brutto vocabolo “devo” e modalità negative nel parlare a me stessa e di me stessa, come mi ha fatto notare la psicoterapeuta.
Non trovo, ancora, la causa di tutto ciò: sono appena riuscita a comprenderne gli effetti.
Forse mi sto punendo, ma onestamente non ho motivi per punirmi. Mi è facile mettere tutto nel calderone del lutto, ma è davvero tutto lì?
Sperimento il timore di invecchiare, da sola. Sperimento l’ansia di decisioni sbagliate: e sì che non avevo ansia quando decisioni potenzialmente sbagliate potevano danneggiare anche altri oltre a me. Dovrei sentirmi più libera, e mi sento più vincolata che mai.
Così non va.
Voglio inventarmi nuove strade, nuovi modi per prendermi cura di me, scoprire cosa voglio ora e per il futuro, e costruirmi il nuovo futuro.