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I vampiri sono tra noi: quelli che sono …

Sai riconoscere i vampiri?

I vampiri che succhiano sangue sono nei film, ma i vampiri delle emozioni, delle risorse vitali, sono tra noi. Cominciamo a conoscerli.
Ci sono persone che, dal punto di vista emotivo ed emozionale, possono solo essere definiti vampiri. Sono quelle che, in qualche modo, ci rubano le energie vitali, approfittano delle nostre risorse.
Attenzione! Non tutti quelli che vi infastidiscono, che pretendono, che hanno continue richieste sono vampiri! Anzi, al contrario, i vampiri sono una percentuale davvero minima, ma ci sono.
Sono di diverso tipo, hanno diversi comportamenti.
Ci sono vampiri “fragili”. Personalmente sono quelli che rifuggo maggiormente, che per me sono più pericolosi.
  • Sono persone apparentemente fragili, e tali si dichiarano apertamente. Ogni difficoltà è per loro insormontabile, ma non vi chiedono apertamente aiuto: sono davvero furbi! Vi evidenziano che loro non riescono ad affrontare il problema, e lo fanno in mille modi. Addirittura dichiarano di invidiare la vostra forza. E certo voi, che non volete vedere nessuno in seria difficoltà, finite per farvi carico dei loro problemi. È una trappola! 
In realtà sanno benissimo come cavarsela. Semplicemente fanno una selezione: rifilano ad altri (ai fessi che ci cascano, come voi) i problemi difficili, complessi, faticosi, e soprattutto quelli dalla cui soluzione non possono trarre alcun vantaggio o alcun merito. 
Poi, improvvisamente, e spesso per caso, li scoprite bravissimi a risolvere qualunque cosa di cui possono prendersi il merito, qualcosa che dà vantaggi, qualcosa che permette di mettersi in mostra. Per tutto il resto, sono fragili, e fanno leva sulla vostra disponibilità.
Non vivono bene. Non sono felici. 
  • Ricordate che esistono legami tra la comunicazione non verbale e lo stato d’animo: è impossibile essere felici se si passa il tempo a mostrarsi fragili, viso smunto, spalle curve, aria esile e malaticcia. 
Non sono felici, e non potete renderli felici neanche se voi avete la sindrome della crocerossina e passate la vita a cercare problemi altrui da risolvere e motivi per sacrificare voi stessi.
Ricordate che non basta un momento, un periodo di fragilità a creare dei vampiri, neanche se il periodo dura qualche anno. I vampiri fragili si perfezionano per tutta la vita! Sono così ogni giorno, ogni mese, ogni anno, senza flessioni o interruzioni nei loro comportamenti e nelle loro pretese. 
Se ne incontrate uno, sappiate che voi non potete realmente aiutarlo, e sappiate che vi sfrutterà costantemente. L’unica soluzione è fuggire, sfuggirgli, mettersi in salvo, barricarsi emotivamente.

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Autore: Carla Fiorentini 15 settembre 2024
Ero in farmacia, in attesa. Un’attesa piuttosto lunga visto che si trattava di una farmacia che fa il servizio di prenotazione degli esami e delle visite. Mi annoiavo ed ho cominciato a guardarmi attorno e, confesso, ad ascoltare le chiacchiere degli altri utenti in attesa. Mi ha fatto piacere incontrarti, ma perché vieni in questa farmacia? Non c’è la farmacia XXX più vicino a casa tua ? Sì, la farmacia XXX è decisamente più vicina, ma qui sorridono. Lì sono sempre scorbutici e a volte rispondono anche scocciati se chiedi informazioni. Forse è perché … Ecco. Smetto di ascoltare, e non saprò mai il presunto motivo per cui, nell’altra farmacia, sono scorbutici. Il dialogo è stato illuminante soprattutto per chi, come me, si occupa di comunicazione e management. Mi occupo, e preoccupo, di insegnare tecniche, di cercare le parole giuste, di spiegare modalità di comunicazione, di identificare esempi e suggerimenti, di incrementare hard skills e soft skills, ma ci si dimentica dell’essenziale: il sorriso . Entrare in farmacia, per qualunque motivo, e trovare il farmacista che sorride è un validissimo motivo per scegliere una farmacia invece di un’altra, magari più comoda. Però, attenzione, deve trattarsi di un sorriso vero. Esiste una netta differenza tra un vero sorriso e uno falso, voluto, determinato da movimenti volontari dei muscoli facciali. La differenza è dimostrabile tecnicamente, e per moltissime persone è percepibile a livello inconscio. Il farmacista che sorride non fa una smorfia movimentando le labbra all’insù: sorride veramente. Eppure anche il farmacista può avere problemi personali, attraversare un periodo nero, essere triste o preoccupato. Ciò che spesso dimentichiamo è che siamo noi ad avere uno specifico stato d’animo, e invece spesso ci comportiamo come se fosse lo stato d’animo, soprattutto se negativo, ad avere il pieno possesso di noi. È assolutamente possibile accantonare uno stato di infelicità per un certo periodo, dando spazio a veri sorrisi. Come? Qui le tecniche, gli esercizi e le riflessioni contenuti anche in questo sito, possono essere di aiuto: pensieri felici, meditazione, comunicazione, possono fare la differenza, quando è necessario. Ma il primo passo è personale: bisogna volerlo. Per quanto storte vadano le cose, ogni tanto si può dare una vacanza al dolore, dedicarsi agli altri, anche fornendo sorridendo la medicina prescritta o il consiglio richiesto.
Autore: Carla Fiorentini 15 settembre 2024
Da molti anni il mondo delle aziende utilizza quello che viene definito management by objective : gestione per obiettivi . Si tratta di definire uno o più obiettivi e perseguirli per un certo periodo di tempo. La scuola si è poi adeguata, anche se non sempre parla di obiettivi o di piani strategici, ma si affida ad una serie di sigle e burocrazie che, più o meno, hanno la stessa funzione. Parlare quindi di obiettivi per il nuovo anno scolastico è del tutto legittimo. Eppure … La gestione per obiettivi ha, da tempo, evidenziato una serie di limiti e problemi nel mondo aziendale , ed è triste vedere la scuola che, in ritardo, si adegua ad imitare anche gli errori dell’industria. Attenzione, però, non prendere questo come una scusa per non pianificare il nuovo anno alle porte, anzi. Si tratta di aggiungere, non di togliere. Se mi seguite sapete bene che io mi fisso una serie di obiettivi, in diverse occasioni, dunque apparentemente faccio qualcosa che ho appena dichiarato inutile. Dov’è il trucco? Gli obiettivi servono, funzionano, hanno un senso solo se inseriti in un contesto di Vision, cioè di aspirazione e desiderio globale di realizzazione di qualcosa di importante. La Vision offre il contesto da realizzare, gli obiettivi discendono da questo e permettono, a loro volta, di tradurre in azioni pratiche e giungere alla realizzazione concreta. Il consiglio è quindi di utilizzare queste ultime settimane prima dell’inizio delle lezioni per identificare la vostra Vision, in vostro sogno per il nuovo anno. Ti chiedi quali sono le differenze sostanziali tra obiettivi e vision? La risposta, per quanto limitata all'essenziale, è nella vignetta qui sotto. Gli obiettivi sono, sostanzialmente, contenuti anche nei programmi ministeriali. Personalmente suggerisco di dedicare un po' di tempo a ragionarci su, declinarli, scriverli con un linguaggio che risuoni. Tuttavia gli obiettivi sono fortemente razionali: cosa insegnare, come, in quali tempi, quali livelli di conoscenza far sviluppare negli studenti... In pratica, gli obiettivi servono per riempire il secchio delle competenze. La vision è il sogno da condividere e realizzare insieme alla classe, e ad ogni singolo studente. In pratica, quale fuoco accendere. Nella vision possiamo stabilire che tipo di atmosfera vogliamo creare, quali valori desideriamo trasmettere, che insegnante desideriamo essere, quale impronta lasciare per il futuro della classe e di ogni singolo studente, e molto altro.
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