Layout del blog

News Ottobre 2020: se non puoi essere sereno, sii felice!

Vi sembra assurdo? Eppure parlo per esperienza personale!

Nell’ottobre del 2014… ero stata operata da poco di tumore al seno, bilaterale, con coinvolgimento dei linfonodi. Mi aspettavano 6 cicli di chemioterapia e 25 sedute di radioterapia. Mi avevano dato sono so quanti punti, mi facevano male le ferite operatorie, fare il giro dell’isolato era una vera impresa, spesso compiuta con un paio di soste. 
  • La vita non sarebbe mai tornata “come prima”: mi aspettavano anni di controlli, maggiori rischi, sempre sperando che non succedesse qualcosa nel frattempo. Avevo scelto di farmi aiutare: psicologo e counsellor, più pranoterapeuta, ma sapevo che erano aiuti, non ribaltamenti della situazione che era, e rimaneva, poco simpatica.
Non sapevo per quanto tempo sarei rimasta nel tunnel senza vedere la luce in fondo, e per certi versi in quel tunnel ci sono ancora con controlli ed esami costanti. 
E quel tunnel ho cominciato ad arredarlo. Ho acquisito piena consapevolezza che quella fiducia nel domani, quella tranquilla serenità che, fino ad allora, avevo coltivato “salvo imprevisti” era sparita per sempre. Non che gli imprevisti mi fossero mancati nella vita, ma la base, il sottofondo, era diventata diversa. 
E, dunque, se non potevo essere serena, sarei stata felice.
  • Ho cominciato a cercare, e ho trovato, e sono felice delle piccole e grandi cose, della gratitudine per quello che ho o conquisto, degli amici che non mi sono mai mancati, delle fusa dei miei gatti, delle conquiste…
La felicità è una competenza (definizione ufficiale) o, come preferisco dire io, una disciplina, che non si finisce mai di coltivare e imparare.
Tutto questo mi torna, ora, in questo ottobre. Consapevole che non c’è una “normalità” a cui tornare, che condivideremo la vita quotidiana con la pandemia ancora per lungo tempo. Consapevole che la mia empatia, di cui sono sempre stata fiera, mi sta creando non poche difficoltà: sento e vivo l’ansia di chi incontro o ascolto, persino il giornalista alla TV, sento e condivido l’angoscia per il lavoro e le difficoltà economiche (che dire: ho una partita IVA…) 
Ci sono racconti o interviste che mi fanno piangere. E sì, ci sono cose su cui mi arrabbio.
No, non ho la testa sotto la sabbia. Ma sono felice, ritagliandomi piccoli spazi di meditazione, respiro, risate, gratitudine, pensieri felici. Si può fare

Autore: Carla Fiorentini 2 novembre 2024
Non è facile, ma si impara a vivere nell’incertezza.
Autore: Carla Fiorentini 2 novembre 2024
Un patto complesso e composito
Autore: Carla Fiorentini 2 novembre 2024
Un insegnate può fare la differenza
Autore: Carla Fiorentini 28 ottobre 2024
Non sono nostalgica, ma sono abbastanza vecchia per ricordare tempi diversi.
Autore: Carla Fiorentini 14 ottobre 2024
Il patto di fiducia scolastico si è sfilacciato poco a poco, e ora rimangono pochi, sottilissimi fili.
Autore: Carla Fiorentini 14 ottobre 2024
Conosci la storia della rana bollita?
Autore: Carla Fiorentini 23 settembre 2024
La nostra vita, e il nostro ben-essere, sono fortemente influenzati dai patti di fiducia.
Autore: Carla Fiorentini 23 settembre 2024
La nostra vita, e il nostro ben-essere, sono fortemente influenzati dai patti di fiducia.
Autore: Carla Fiorentini 15 settembre 2024
Ero in farmacia, in attesa. Un’attesa piuttosto lunga visto che si trattava di una farmacia che fa il servizio di prenotazione degli esami e delle visite. Mi annoiavo ed ho cominciato a guardarmi attorno e, confesso, ad ascoltare le chiacchiere degli altri utenti in attesa. Mi ha fatto piacere incontrarti, ma perché vieni in questa farmacia? Non c’è la farmacia XXX più vicino a casa tua ? Sì, la farmacia XXX è decisamente più vicina, ma qui sorridono. Lì sono sempre scorbutici e a volte rispondono anche scocciati se chiedi informazioni. Forse è perché … Ecco. Smetto di ascoltare, e non saprò mai il presunto motivo per cui, nell’altra farmacia, sono scorbutici. Il dialogo è stato illuminante soprattutto per chi, come me, si occupa di comunicazione e management. Mi occupo, e preoccupo, di insegnare tecniche, di cercare le parole giuste, di spiegare modalità di comunicazione, di identificare esempi e suggerimenti, di incrementare hard skills e soft skills, ma ci si dimentica dell’essenziale: il sorriso . Entrare in farmacia, per qualunque motivo, e trovare il farmacista che sorride è un validissimo motivo per scegliere una farmacia invece di un’altra, magari più comoda. Però, attenzione, deve trattarsi di un sorriso vero. Esiste una netta differenza tra un vero sorriso e uno falso, voluto, determinato da movimenti volontari dei muscoli facciali. La differenza è dimostrabile tecnicamente, e per moltissime persone è percepibile a livello inconscio. Il farmacista che sorride non fa una smorfia movimentando le labbra all’insù: sorride veramente. Eppure anche il farmacista può avere problemi personali, attraversare un periodo nero, essere triste o preoccupato. Ciò che spesso dimentichiamo è che siamo noi ad avere uno specifico stato d’animo, e invece spesso ci comportiamo come se fosse lo stato d’animo, soprattutto se negativo, ad avere il pieno possesso di noi. È assolutamente possibile accantonare uno stato di infelicità per un certo periodo, dando spazio a veri sorrisi. Come? Qui le tecniche, gli esercizi e le riflessioni contenuti anche in questo sito, possono essere di aiuto: pensieri felici, meditazione, comunicazione, possono fare la differenza, quando è necessario. Ma il primo passo è personale: bisogna volerlo. Per quanto storte vadano le cose, ogni tanto si può dare una vacanza al dolore, dedicarsi agli altri, anche fornendo sorridendo la medicina prescritta o il consiglio richiesto.
Autore: Carla Fiorentini 15 settembre 2024
Da molti anni il mondo delle aziende utilizza quello che viene definito management by objective : gestione per obiettivi . Si tratta di definire uno o più obiettivi e perseguirli per un certo periodo di tempo. La scuola si è poi adeguata, anche se non sempre parla di obiettivi o di piani strategici, ma si affida ad una serie di sigle e burocrazie che, più o meno, hanno la stessa funzione. Parlare quindi di obiettivi per il nuovo anno scolastico è del tutto legittimo. Eppure … La gestione per obiettivi ha, da tempo, evidenziato una serie di limiti e problemi nel mondo aziendale , ed è triste vedere la scuola che, in ritardo, si adegua ad imitare anche gli errori dell’industria. Attenzione, però, non prendere questo come una scusa per non pianificare il nuovo anno alle porte, anzi. Si tratta di aggiungere, non di togliere. Se mi seguite sapete bene che io mi fisso una serie di obiettivi, in diverse occasioni, dunque apparentemente faccio qualcosa che ho appena dichiarato inutile. Dov’è il trucco? Gli obiettivi servono, funzionano, hanno un senso solo se inseriti in un contesto di Vision, cioè di aspirazione e desiderio globale di realizzazione di qualcosa di importante. La Vision offre il contesto da realizzare, gli obiettivi discendono da questo e permettono, a loro volta, di tradurre in azioni pratiche e giungere alla realizzazione concreta. Il consiglio è quindi di utilizzare queste ultime settimane prima dell’inizio delle lezioni per identificare la vostra Vision, in vostro sogno per il nuovo anno. Ti chiedi quali sono le differenze sostanziali tra obiettivi e vision? La risposta, per quanto limitata all'essenziale, è nella vignetta qui sotto. Gli obiettivi sono, sostanzialmente, contenuti anche nei programmi ministeriali. Personalmente suggerisco di dedicare un po' di tempo a ragionarci su, declinarli, scriverli con un linguaggio che risuoni. Tuttavia gli obiettivi sono fortemente razionali: cosa insegnare, come, in quali tempi, quali livelli di conoscenza far sviluppare negli studenti... In pratica, gli obiettivi servono per riempire il secchio delle competenze. La vision è il sogno da condividere e realizzare insieme alla classe, e ad ogni singolo studente. In pratica, quale fuoco accendere. Nella vision possiamo stabilire che tipo di atmosfera vogliamo creare, quali valori desideriamo trasmettere, che insegnante desideriamo essere, quale impronta lasciare per il futuro della classe e di ogni singolo studente, e molto altro.
Show More
Share by: