Layout del blog

La paura

C’è qualcosa nell’aria che mi spaventa davvero: la paura del futuro.

Sono abbastanza vecchia da ricordare crisi economiche, le domeniche a piedi per la crisi energetica, terremoti, alluvioni, disastri, inflazione al 20%… Quello che però, oggi, mi spaventa davvero è quella paura del futuro che si sente nell’aria. 

La pandemia perde colpi. E le notizie si spostano sul vaiolo delle scimmie, la ripresa della polio, o promettono una nuova variante covid.

L’inflazione riprende. Per lungo tempo ci hanno minacciato con la deflazione, emblema di grave crisi, ma oggi ci promettono che, causa aumento dei prezzi, presto tutti quelli che non sono ricchi, saranno poveri. Poveri davvero.

I prezzi dell’energia lievitano. Non sarebbe tanto complicato cercare gli speculatori: magari non si trovano (?) ma almeno cerchiamoli! Invece no. Ci raccontano che avremo un inverno freddissimo e non potremo permetterci i costi del riscaldamento.

Evito i telegiornali. Peggio ancora le trasmissioni di approfondimento. Piuttosto guardo una telenovela.

No, per me non è vero: in qualche modo mi tengo sempre aggiornata, ma sento molti che davvero evitano ormai i telegiornali.

I giovani si dividono in catastrofisti, migranti e menefreghisti. I progetti e le speranze per il futuro sono ben poche.

Rischio il complottismo: a qualcuno fa comodo spaventarci sul futuro, così diventiamo più manovrabili.

Il futuro arriva, ineluttabile e ineludibile.

Porterà, come sempre, cose belle e cose brutte.

Ripenso ad Harry Potter, a due momenti particolari di due libri (e film) doversi.

Il primo è quando gli studenti vengono invitati a confrontarsi con un molliccio che appare sotto le spoglie delle loro paure. Harry vede un dissennatore. La cosa di cui ha paura è la paura stessa. C’è saggezza in questo.


L’altro momento è quando, alla fine dell’anno scolastico, Harry, Ron ed Hermione riflettono su cosa li attende, consapevoli che Vordemort è tornato, consci che li attende una dura lotta.

Ma noi abbiamo una cosa che Vordemort non ha: qualcosa per cui vale la pena combattere.

Ecco, in fondo le risposte sono lì, in un meraviglioso libro definito per bambini.

Il futuro arriverà, portando, come sempre, cose belle e cose brutte. Smettiamo di aver paura di ciò che sarà: non serve. L’unica cosa di cui aver veramente paura è la paura.

Cerchiamo, invece, o costruiamoci qualcosa per cui vale la pena combattere.


Autore: Carla Fiorentini 2 novembre 2024
Non è facile, ma si impara a vivere nell’incertezza.
Autore: Carla Fiorentini 2 novembre 2024
Un patto complesso e composito
Autore: Carla Fiorentini 2 novembre 2024
Un insegnate può fare la differenza
Autore: Carla Fiorentini 28 ottobre 2024
Non sono nostalgica, ma sono abbastanza vecchia per ricordare tempi diversi.
Autore: Carla Fiorentini 14 ottobre 2024
Il patto di fiducia scolastico si è sfilacciato poco a poco, e ora rimangono pochi, sottilissimi fili.
Autore: Carla Fiorentini 14 ottobre 2024
Conosci la storia della rana bollita?
Autore: Carla Fiorentini 23 settembre 2024
La nostra vita, e il nostro ben-essere, sono fortemente influenzati dai patti di fiducia.
Autore: Carla Fiorentini 23 settembre 2024
La nostra vita, e il nostro ben-essere, sono fortemente influenzati dai patti di fiducia.
Autore: Carla Fiorentini 15 settembre 2024
Ero in farmacia, in attesa. Un’attesa piuttosto lunga visto che si trattava di una farmacia che fa il servizio di prenotazione degli esami e delle visite. Mi annoiavo ed ho cominciato a guardarmi attorno e, confesso, ad ascoltare le chiacchiere degli altri utenti in attesa. Mi ha fatto piacere incontrarti, ma perché vieni in questa farmacia? Non c’è la farmacia XXX più vicino a casa tua ? Sì, la farmacia XXX è decisamente più vicina, ma qui sorridono. Lì sono sempre scorbutici e a volte rispondono anche scocciati se chiedi informazioni. Forse è perché … Ecco. Smetto di ascoltare, e non saprò mai il presunto motivo per cui, nell’altra farmacia, sono scorbutici. Il dialogo è stato illuminante soprattutto per chi, come me, si occupa di comunicazione e management. Mi occupo, e preoccupo, di insegnare tecniche, di cercare le parole giuste, di spiegare modalità di comunicazione, di identificare esempi e suggerimenti, di incrementare hard skills e soft skills, ma ci si dimentica dell’essenziale: il sorriso . Entrare in farmacia, per qualunque motivo, e trovare il farmacista che sorride è un validissimo motivo per scegliere una farmacia invece di un’altra, magari più comoda. Però, attenzione, deve trattarsi di un sorriso vero. Esiste una netta differenza tra un vero sorriso e uno falso, voluto, determinato da movimenti volontari dei muscoli facciali. La differenza è dimostrabile tecnicamente, e per moltissime persone è percepibile a livello inconscio. Il farmacista che sorride non fa una smorfia movimentando le labbra all’insù: sorride veramente. Eppure anche il farmacista può avere problemi personali, attraversare un periodo nero, essere triste o preoccupato. Ciò che spesso dimentichiamo è che siamo noi ad avere uno specifico stato d’animo, e invece spesso ci comportiamo come se fosse lo stato d’animo, soprattutto se negativo, ad avere il pieno possesso di noi. È assolutamente possibile accantonare uno stato di infelicità per un certo periodo, dando spazio a veri sorrisi. Come? Qui le tecniche, gli esercizi e le riflessioni contenuti anche in questo sito, possono essere di aiuto: pensieri felici, meditazione, comunicazione, possono fare la differenza, quando è necessario. Ma il primo passo è personale: bisogna volerlo. Per quanto storte vadano le cose, ogni tanto si può dare una vacanza al dolore, dedicarsi agli altri, anche fornendo sorridendo la medicina prescritta o il consiglio richiesto.
Autore: Carla Fiorentini 15 settembre 2024
Da molti anni il mondo delle aziende utilizza quello che viene definito management by objective : gestione per obiettivi . Si tratta di definire uno o più obiettivi e perseguirli per un certo periodo di tempo. La scuola si è poi adeguata, anche se non sempre parla di obiettivi o di piani strategici, ma si affida ad una serie di sigle e burocrazie che, più o meno, hanno la stessa funzione. Parlare quindi di obiettivi per il nuovo anno scolastico è del tutto legittimo. Eppure … La gestione per obiettivi ha, da tempo, evidenziato una serie di limiti e problemi nel mondo aziendale , ed è triste vedere la scuola che, in ritardo, si adegua ad imitare anche gli errori dell’industria. Attenzione, però, non prendere questo come una scusa per non pianificare il nuovo anno alle porte, anzi. Si tratta di aggiungere, non di togliere. Se mi seguite sapete bene che io mi fisso una serie di obiettivi, in diverse occasioni, dunque apparentemente faccio qualcosa che ho appena dichiarato inutile. Dov’è il trucco? Gli obiettivi servono, funzionano, hanno un senso solo se inseriti in un contesto di Vision, cioè di aspirazione e desiderio globale di realizzazione di qualcosa di importante. La Vision offre il contesto da realizzare, gli obiettivi discendono da questo e permettono, a loro volta, di tradurre in azioni pratiche e giungere alla realizzazione concreta. Il consiglio è quindi di utilizzare queste ultime settimane prima dell’inizio delle lezioni per identificare la vostra Vision, in vostro sogno per il nuovo anno. Ti chiedi quali sono le differenze sostanziali tra obiettivi e vision? La risposta, per quanto limitata all'essenziale, è nella vignetta qui sotto. Gli obiettivi sono, sostanzialmente, contenuti anche nei programmi ministeriali. Personalmente suggerisco di dedicare un po' di tempo a ragionarci su, declinarli, scriverli con un linguaggio che risuoni. Tuttavia gli obiettivi sono fortemente razionali: cosa insegnare, come, in quali tempi, quali livelli di conoscenza far sviluppare negli studenti... In pratica, gli obiettivi servono per riempire il secchio delle competenze. La vision è il sogno da condividere e realizzare insieme alla classe, e ad ogni singolo studente. In pratica, quale fuoco accendere. Nella vision possiamo stabilire che tipo di atmosfera vogliamo creare, quali valori desideriamo trasmettere, che insegnante desideriamo essere, quale impronta lasciare per il futuro della classe e di ogni singolo studente, e molto altro.
Show More
Share by: