Tra i cartoni animati che amo di più ci sono i film di Kung Fu Panda, ricchissimi di suggerimenti, saggezza e fonte di vere e proprie illuminazioni.
Oggi voglio porre l’accento sull’addestramento di Po, nel primo film della serie. Po è stato scelto come guerriero dragone, ma non è certo un esperto di Kung fu. E poi non ha il fisico, e nessune delle caratteristiche fisiche che lo possono rendere un abile guerriero. Massiccio, sgraziato, manca di agilità.
Come se non bastasse non ha quello che il suo maestro ritiene essere lo spirito giusto: scherza sempre e gli manca, totalmente, quella seriosità che il suo maestro associa alla potenziale e auspicabile saggezza del kung fu. Figuriamoci se può essere il guerriero dragone, l’essenza del kung fu, della saggezza…
Il suo maestro (Shifu) non crede in lui, non vuole addestrarlo, ma è costretto a provare da quello che è stato il suo maestro. Detesta Po, e il panda sta per rinunciare.
Poi, in una mitica scena, Shifu scopre che, per arrivare al cibo, Po riesce ad essere assolutamente agile e a fare movimenti incredibili.
Comincia così un intenso allenamento, basato sulla conquista del cibo.
È pieno successo!
Accade così per molti studenti, e anche adulti: per imparare serve la giusta motivazione.
Mio padre ha tentato per molti anni di indurmi a studiare per avere buoni voti, per essere brava a scuola, per vincere la competizione con mia sorella (che era molto brava).
Ho cominciato a sgobbare davvero all’università, quando conquistare la laurea voleva dire trovare un lavoro da amare, andar via di casa, cercare il mio posto nella vita.
Tutti abbiamo motivazioni che ci permettono di fare praticamente qualsiasi cosa, ma spesso non riusciamo a trovarle. Gli adulti, insegnanti e genitori, pensano di poterci trasmettere le loro motivazioni, ma non funziona, non può funzionare.
E, secondo me, il miglior insegnante del mondo, quello che non si dimentica e si continua a ringraziare per tutta la vita, è quello che ci ha aiutato a trovare la nostra personale motivazione.