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Cinque discipline. Anche in farmacia

A distanza di anni La quinta disciplina, libro scritto da Peter Senge, rimane una guida fondamentale per un management innovativo e vincente.

Alcuni anni fa Peter Senge, uno dei personaggi di spicco del MIT di Boston (uno dei più prestigiosi istituti universitari per lo sviluppo del business e dell’innovazione) riportò in un libro le conclusioni a cui lui e il suo gruppo erano giunti in termini di management per il futuro: il testo si chiama La quinta disciplina ed è considerato uno dei più rivoluzionari ed importanti testi di management.
  • In estrema sintesi i concetti base sono che le regole su cui sono poggiati il management e lo sviluppo delle aziende nei quasi due secoli trascorsi dalla rivoluzione industriale non sono più validi. Non solo i manager sono costantemente chiamati a scegliere tra carriera e vita soddisfacente, creando così una società sostanzialmente infelice (il concetto di stress di vita è andato crescendo di pari passo con l’industrializzazione), non solo stiamo distruggendo il pianeta, e quindi le risorse naturali che ci permettono di vivere, ma i concetti base di strategia, business development, e le stesse teorie economiche si rivelano sempre più spesso inadeguate o errate, e lo saranno sempre più in futuro. Impossibile fermare la globalizzazione. Meglio sviluppare nuove strategie e percorrere nuove strade. 
Queste nuove strade sono le cinque discipline: un percorso che si dimostrato capace di sviluppare soluzioni innovative, aziende di successo, persone più consapevoli e serene. Per gli amanti della cultura classica il percorso è straordinariamente simile al sapere, saper fare e saper essere, ma gli strumenti sono quelli adeguati al mondo globalizzato dei nostri anni. 

Le cinque discipline sono:
  • padronanza personale
  • vision condivisa
  • modelli mentali
  • apprendimento di gruppo
  • e il pensiero sistemico, la disciplina che integra le prime quattro.
La definizione di disciplina non è casuale: non si tratta infatti di apprendere una tecnica, ma di perseguire per tutta la vita un miglioramento interiore che si traduce in performance e risultati migliori.

Ovviamente le cinque discipline non cambiano se applicate ad un’azienda o in ambito scolastico o ad una piccola impresa, come la farmacia, ma la contestualizzazione è importante per identificare esempi, percorsi, tecniche da abbinare, metodiche da applicare e risultati da raggiungere. 
Se, quindi, da un’ottica di individui le cinque discipline sono utili, sempre e comunque, la domanda se possano essere utili anche al farmacista come professionista e/o come imprenditore è legittima. E secondo me la risposta è sì, ma questo ve lo racconterò la prossima volta.

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Se due individui sono sempre d'accordo su tutto, vi posso assicurare che uno dei due pensa per entrambi. - Sigmund Freud.
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La comunicazione non verbale e paraverbale sono in diretto collegamento con il nostro inconscio. Così, conoscere almeno i primi rudimenti di comunicazione non verbale aiuta a conoscere meglio gli altri, interpretare il loro pensiero, comprendere i loro bisogni. Aggiungo, per chi ha già qualche conoscenza di programmazione neurolinguistica, che la postura, i movimenti, il tono di voce, contraddistinguono le tre tipologie: visivo, uditivo e cinestesico. Ciò che, invece, probabilmente tutti sappiamo, ma non ci soffermiamo mai a riflettere in merito, sono i collegamenti tra stato d’animo ed elementi di comunicazione non verbale, e come questi possano davvero aiutarci a vivere meglio. È importante ricordare che esiste un collegamento reciproco tra stato d’animo e non verbale . Mi spiego meglio. Qualunque sia la nostra postura abituale, quando siamo tristi o preoccupati la nostra prima, spesso inconscia, reazione è quella di abbassare le spalle, incassare la testa, abbassare i bordi delle labbra (una sorta di sorriso al contrario). Quando siamo allegri la nostra postura è esattamente l’opposto. E allora? Testa alta, sorriso stampato, spalle bene in fuori: credetemi, non risolve i problemi, ma cambia subito l’umore, e lo spirito con cui affrontare quello che non va. Analogamente: se siamo in uno stato d’animo d’ansia il respiro si fa più corto e affrettato, il tono di voce più acuto e le parole escono molto più in fretta. Uno sforzo volontario per respirare a pieni polmoni, modulare il tono di voce e parlare più lentamente … e l’ansia si attenua. Provare per credere!
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