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Harry Potter e la scuola come luogo protetto

Un altro aiuto da Harry Potter

I bambini devono sapere che la scuola è un luogo diverso dalla casa o dal campo da gioco. A scuola valgono regole precise, che devono essere rispettate, ma vale anche un libertà speciale: quella di imparare. E per poter imparare bisogna anche poter sbagliare senza essere presi in giro e senza timori. 
La scuola deve quindi essere protetta.
Chi protegge la scuola?
Dirigente scolastico, maestri, professori, personale ATA proteggono la scuola, ma la protezione non è davvero tale se non c’è la partecipazione attiva degli studenti. 
Harry ci offre diversi spunti, sia razionali per creare momenti di dialogo, sia immaginativi. 
  • “Protego!” Dichiarato con la bacchetta alzata è un incantesimo di protezione, capace anche di respingere alcuni incantesimi di offesa. Può anche essere “protego maxima” come nella scena di Harry Potter e i doni della morte in cui i professori creano le barriere protettive intorno a Hogwarts. Vale anche “Protego totalum” o anche “Salvio hexia”, incantesimi usati da Harry e Hermione per proteggere i luoghi dove si fermano durante la loro latitanza in Harry Potter e i doni della morte. 
Come per tutti gli incantesimi, gli elementi fondamentali sono tre: la bacchetta magica (sostituibile con una penna biro magica in quanto depositaria della capacità di scrivere i compiti senza errori), la formula magica e l’intenzione. Senza il convincimento e l’intenzione giusta non c’è incantesimo che funzioni! 
Cari adulti, non ridete! Avete mai sperimentato la differenza che c’è tra dare un esame convinti di aver studiato e di poterlo superare o sicuri che andrà malissimo? Ci sono moltissimi studi, anche rigorosamente scientifici, che confermano quello che può essere definito il potere della fede.

In uno dei momenti bui, quando Hogwarts è in percolo, Silente annuncia che sono state prese misure di sicurezza, ma dichiara anche, parlando agli studenti, che “la migliore protezione siete voi”. 

Convincere, anche con l’aiuto di Harry Potter, che la scuola è un luogo speciale, che va protetto dal male, dai soprusi, dalla cattiveria, e che ogni alunno può e deve contribuire alla protezione e a creare un ambiente dove tutti possano imparare significa responsabilizzare i ragazzi e renderli più forti e più liberi.
La responsabilità è un valore importante, la responsabilizzazione un dovere dell’educazione. Chi sa veramente, nel profondo, di essere corresponsabile del bene nell’ambiente in cui si trova sviluppa senso civico e rispetto ecologico per gli altri, per l’ambiente e per tutti gli esseri viventi. 
La saga di Harry Potter non nega la presenza del male, in tutte le sue forme, e rende ben consapevoli che questo può entrare persino in un luogo protetto come Hogwarts, ma indica a tutti indistintamente che combattere il male è un diritto e un dovere di tutti. 
E se riuscite a insegnare questo avete già ottenuto un ottimo successo educativo. 

Autore: Carla Fiorentini 02 nov, 2024
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Autore: Carla Fiorentini 15 set, 2024
Ero in farmacia, in attesa. Un’attesa piuttosto lunga visto che si trattava di una farmacia che fa il servizio di prenotazione degli esami e delle visite. Mi annoiavo ed ho cominciato a guardarmi attorno e, confesso, ad ascoltare le chiacchiere degli altri utenti in attesa. Mi ha fatto piacere incontrarti, ma perché vieni in questa farmacia? Non c’è la farmacia XXX più vicino a casa tua ? Sì, la farmacia XXX è decisamente più vicina, ma qui sorridono. Lì sono sempre scorbutici e a volte rispondono anche scocciati se chiedi informazioni. Forse è perché … Ecco. Smetto di ascoltare, e non saprò mai il presunto motivo per cui, nell’altra farmacia, sono scorbutici. Il dialogo è stato illuminante soprattutto per chi, come me, si occupa di comunicazione e management. Mi occupo, e preoccupo, di insegnare tecniche, di cercare le parole giuste, di spiegare modalità di comunicazione, di identificare esempi e suggerimenti, di incrementare hard skills e soft skills, ma ci si dimentica dell’essenziale: il sorriso . Entrare in farmacia, per qualunque motivo, e trovare il farmacista che sorride è un validissimo motivo per scegliere una farmacia invece di un’altra, magari più comoda. Però, attenzione, deve trattarsi di un sorriso vero. Esiste una netta differenza tra un vero sorriso e uno falso, voluto, determinato da movimenti volontari dei muscoli facciali. La differenza è dimostrabile tecnicamente, e per moltissime persone è percepibile a livello inconscio. Il farmacista che sorride non fa una smorfia movimentando le labbra all’insù: sorride veramente. Eppure anche il farmacista può avere problemi personali, attraversare un periodo nero, essere triste o preoccupato. Ciò che spesso dimentichiamo è che siamo noi ad avere uno specifico stato d’animo, e invece spesso ci comportiamo come se fosse lo stato d’animo, soprattutto se negativo, ad avere il pieno possesso di noi. È assolutamente possibile accantonare uno stato di infelicità per un certo periodo, dando spazio a veri sorrisi. Come? Qui le tecniche, gli esercizi e le riflessioni contenuti anche in questo sito, possono essere di aiuto: pensieri felici, meditazione, comunicazione, possono fare la differenza, quando è necessario. Ma il primo passo è personale: bisogna volerlo. Per quanto storte vadano le cose, ogni tanto si può dare una vacanza al dolore, dedicarsi agli altri, anche fornendo sorridendo la medicina prescritta o il consiglio richiesto.
Autore: Carla Fiorentini 15 set, 2024
Da molti anni il mondo delle aziende utilizza quello che viene definito management by objective : gestione per obiettivi . Si tratta di definire uno o più obiettivi e perseguirli per un certo periodo di tempo. La scuola si è poi adeguata, anche se non sempre parla di obiettivi o di piani strategici, ma si affida ad una serie di sigle e burocrazie che, più o meno, hanno la stessa funzione. Parlare quindi di obiettivi per il nuovo anno scolastico è del tutto legittimo. Eppure … La gestione per obiettivi ha, da tempo, evidenziato una serie di limiti e problemi nel mondo aziendale , ed è triste vedere la scuola che, in ritardo, si adegua ad imitare anche gli errori dell’industria. Attenzione, però, non prendere questo come una scusa per non pianificare il nuovo anno alle porte, anzi. Si tratta di aggiungere, non di togliere. Se mi seguite sapete bene che io mi fisso una serie di obiettivi, in diverse occasioni, dunque apparentemente faccio qualcosa che ho appena dichiarato inutile. Dov’è il trucco? Gli obiettivi servono, funzionano, hanno un senso solo se inseriti in un contesto di Vision, cioè di aspirazione e desiderio globale di realizzazione di qualcosa di importante. La Vision offre il contesto da realizzare, gli obiettivi discendono da questo e permettono, a loro volta, di tradurre in azioni pratiche e giungere alla realizzazione concreta. Il consiglio è quindi di utilizzare queste ultime settimane prima dell’inizio delle lezioni per identificare la vostra Vision, in vostro sogno per il nuovo anno. Ti chiedi quali sono le differenze sostanziali tra obiettivi e vision? La risposta, per quanto limitata all'essenziale, è nella vignetta qui sotto. Gli obiettivi sono, sostanzialmente, contenuti anche nei programmi ministeriali. Personalmente suggerisco di dedicare un po' di tempo a ragionarci su, declinarli, scriverli con un linguaggio che risuoni. Tuttavia gli obiettivi sono fortemente razionali: cosa insegnare, come, in quali tempi, quali livelli di conoscenza far sviluppare negli studenti... In pratica, gli obiettivi servono per riempire il secchio delle competenze. La vision è il sogno da condividere e realizzare insieme alla classe, e ad ogni singolo studente. In pratica, quale fuoco accendere. Nella vision possiamo stabilire che tipo di atmosfera vogliamo creare, quali valori desideriamo trasmettere, che insegnante desideriamo essere, quale impronta lasciare per il futuro della classe e di ogni singolo studente, e molto altro.
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