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Business in farmacia - Identificare le opportunità di crescita

Oggi sceglieremo quali opportunità esistenti gestire per la crescita del business.

Ricordate l’analisi SWOT? Avevamo identificato una serie di opportunità esistenti che portano alla crescita degli affari. Per definizione, le opportunità sono elementi che possono far crescere indifferentemente noi o la concorrenza.
Avevamo anche identificato i nostri punti di forza e punti di debolezza.
Nel passaggio successivo avevamo poi fatto una spietata analisi dei concorrenti.

Ora è arrivato il momento di mettere insieme i pezzi. Inutile tentare di essere tuttologi, di sfruttare contemporaneamente tutte le opportunità identificate, di essere i meglio su tutto e in tutto. Si rischia solo la dispersione delle risorse e delle energie. Molto meglio scegliere qualcosa da cui partire, ottimizzarla, e poi, completato il lavoro, scegliere altre opportunità, e così via.

Come scegliere e cosa scegliere tra le opportunità esistenti?
Qui le opinioni sono controverse.
  • Qualcuno afferma che vanno scelte sempre le opportunità “più ricche”, quello dove si può guadagnare maggiormente. Questa opzione ha, secondo me, alcuni difetti. In primo luogo le opportunità più profittevoli sono le più semplici da identificare, quindi le più affollate di concorrenti. Sono anche, di solito, quelle dove è più difficile avere dei punti di forza assolutamente vincenti. E, per finire, se il profitto è potenzialmente maggiore è anche molto probabile che siano necessari investimenti maggiori.
  • Qualcuno suggerisce di scegliere le opportunità dove i nostri punti di forza sono più numerosi e peculiari. Come dire che se il mio punto di forza è che so il tedesco mi rivolgo, per cercare lavoro, primariamente ad aziende tedesche. È sicuramente un buon criterio di scelta. Permette di sfruttare appieno i punti di forza, ed è molto probabili che si risulti vincenti. Il limite di questa scelta è il rischio di immobilismo, e anche di crescita limitata. Infatti se i miei punti di forza sono ottimali per sviluppare una certa opportunità è molto probabile che, magari inconsciamente, io la stia già sfruttando, quindi tutto il lavoro strategico fatto mi porterebbe solo una piccolissima crescita rispetto al mio business attuale. Inoltre se continuo a sfruttare per crescere ciò in cui riesco meglio, evitando sfide più impegnative, non imparo nulla di nuovo.
C’è un’altra possibilità, ed è quella che personalmente preferisco. Si tratta di scegliere, tra le opportunità, quella “che piace di più”, quella che attira, che si sente coinvolgente, attraente, affascinante. Se sono più di una, scegliete quella su cui i vostri punti di debolezza pesano meno, quella in cui i vostri limiti o difetti sono meno importanti. Ma ricordate che se fate qualcosa che vi piace, se perseguite un obiettivo affascinante, diventa molto più semplice anche correggere i propri difetti o superare i propri limiti. E ricordate anche che guadagnare di più è importante, ma date un valore anche alla vostra qualità di vita: fare qualcosa che piace davvero significa migliorare la qualità di vita.

E … il seguito alla prossima puntata.
Autore: Carla Fiorentini 19 gennaio 2025
La comunicazione non verbale e paraverbale sono in diretto collegamento con il nostro inconscio. Così, conoscere almeno i primi rudimenti di comunicazione non verbale aiuta a conoscere meglio gli altri, interpretare il loro pensiero, comprendere i loro bisogni. Aggiungo, per chi ha già qualche conoscenza di programmazione neurolinguistica, che la postura, i movimenti, il tono di voce, contraddistinguono le tre tipologie: visivo, uditivo e cinestesico. Ciò che, invece, probabilmente tutti sappiamo, ma non ci soffermiamo mai a riflettere in merito, sono i collegamenti tra stato d’animo ed elementi di comunicazione non verbale, e come questi possano davvero aiutarci a vivere meglio. È importante ricordare che esiste un collegamento reciproco tra stato d’animo e non verbale . Mi spiego meglio. Qualunque sia la nostra postura abituale, quando siamo tristi o preoccupati la nostra prima, spesso inconscia, reazione è quella di abbassare le spalle, incassare la testa, abbassare i bordi delle labbra (una sorta di sorriso al contrario). Quando siamo allegri la nostra postura è esattamente l’opposto. E allora? Testa alta, sorriso stampato, spalle bene in fuori: credetemi, non risolve i problemi, ma cambia subito l’umore, e lo spirito con cui affrontare quello che non va. Analogamente: se siamo in uno stato d’animo d’ansia il respiro si fa più corto e affrettato, il tono di voce più acuto e le parole escono molto più in fretta. Uno sforzo volontario per respirare a pieni polmoni, modulare il tono di voce e parlare più lentamente … e l’ansia si attenua. Provare per credere!
Autore: Carla Fiorentini 13 gennaio 2025
A quasi tutti è capitato di dirlo o di sentirselo dire: facciamo qualche riflessione in merito.
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