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Buon Natale 2013

I miei auguri per il Natale 2013

Siamo quasi arrivati a Natale anche per il 2013, e mi sembra giusto unirmi al coro di auguri, aggiungendo qualche considerazione.
E le prime riflessioni sono dedicate alla situazione in cui viviamo. Sono davvero pochi coloro che, negli ultimi 18 mesi, non hanno avuto problemi. Molti hanno perso il lavoro, molti hanno dovuto attingere ai risparmi per sopravvivere, molti hanno avuto problemi di salute in prima persona, o vissuto gravi problemi di salute per persone a cui vogliono bene.
Il primo augurio, quindi, va coloro che hanno lavoro pagato e salute: vi auguro di saper essere consapevoli e grati. È molto più triste avere motivi di gioia e non saperli godere che avere motivi di sofferenza a cui si cerca di far fronte.
Sembra paradossale, lo so. Ma sento costantemente persone che, nonostante la grave crisi economica, proseguono la loro vita (e le loro lamentazioni), senza rendersi conto della fortuna che hanno.

E poi, ovviamente, il pensiero va a chi ha perso il lavoro, a chi ha grosse difficoltà economiche, a chi è emigrato, magari a 50 anni, per trovare lavoro. Visto che “L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro” è facile capire che abbiamo davvero minato le fondamenta del nostro Paese.
Auguro quindi a tutti di trovare lavoro, con uno stipendio dignitoso. E auguro a tutti di saper uscire da visioni rigide: è necessario creare posti di lavoro, non mantenere in vita fabbriche improduttive con la cassa integrazione.

Auguro a tutti la salute. Ma ancor più auguro di saper superare la malattia.

Indipendentemente dalla religione, Natale è un periodo magico: corrisponde al superamento dell’inverno, le giornate iniziano impercettibilmente ad allungarsi. È il trionfo della Luce sul buio.

L’augurio è quindi quello di saper vedere un barlume di luce in ogni buio, di saper accendere il proprio lume, per piccolo che sia, perché se li uniamo possiamo creare una luce fortissima.

L’augurio è di saper scegliere come guida sogni e desideri, non ansie e paure: si può fare!

Buon Natale!
Autore: Carla Fiorentini 19 gennaio 2025
La comunicazione non verbale e paraverbale sono in diretto collegamento con il nostro inconscio. Così, conoscere almeno i primi rudimenti di comunicazione non verbale aiuta a conoscere meglio gli altri, interpretare il loro pensiero, comprendere i loro bisogni. Aggiungo, per chi ha già qualche conoscenza di programmazione neurolinguistica, che la postura, i movimenti, il tono di voce, contraddistinguono le tre tipologie: visivo, uditivo e cinestesico. Ciò che, invece, probabilmente tutti sappiamo, ma non ci soffermiamo mai a riflettere in merito, sono i collegamenti tra stato d’animo ed elementi di comunicazione non verbale, e come questi possano davvero aiutarci a vivere meglio. È importante ricordare che esiste un collegamento reciproco tra stato d’animo e non verbale . Mi spiego meglio. Qualunque sia la nostra postura abituale, quando siamo tristi o preoccupati la nostra prima, spesso inconscia, reazione è quella di abbassare le spalle, incassare la testa, abbassare i bordi delle labbra (una sorta di sorriso al contrario). Quando siamo allegri la nostra postura è esattamente l’opposto. E allora? Testa alta, sorriso stampato, spalle bene in fuori: credetemi, non risolve i problemi, ma cambia subito l’umore, e lo spirito con cui affrontare quello che non va. Analogamente: se siamo in uno stato d’animo d’ansia il respiro si fa più corto e affrettato, il tono di voce più acuto e le parole escono molto più in fretta. Uno sforzo volontario per respirare a pieni polmoni, modulare il tono di voce e parlare più lentamente … e l’ansia si attenua. Provare per credere!
Autore: Carla Fiorentini 13 gennaio 2025
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