Ribaltiamo! per cambiare prospettiva, guardare il mondo nelle sue sfumature, uscire dalle barriere del bianco-nero e da tutte le dicotomie che ci limitano. Oggi esamino un modello mentale fortemente condizionato dall’educazione: il perdono.
Qualcuno ci ha fatto del male, ci ha fatto arrabbiare, davvero tanto, e quindi …
Capita: qualcuno ci fa del male. Può essere involontario, e sarebbe meglio scoprirlo al più presto, ma può anche essere volontario, voluto, cercato. Qualcuno ci odia, ci invidia, ci detesta, e ci fa del male.
Poco importa che siano parole o azioni, poco importa che subiamo dolore fisico o dolore nel profondo, per qualcosa che ci ferisce l’animo.
L’istinto è la rabbia, accompagnata spesso da desiderio di vendetta, e seguito da “non perdonerò mai!”
Siamo sinceri: l’idea di porgere l’altra guancia in genere non ci sfiora nemmeno e bisogna essere davvero dei buoni cattolici, nel profondo dell’anima, per prenderla anche solo in considerazione.
Rabbia, dunque, e l’idea di perdonare è assolutamente lontana.
Rabbia e rancore rappresentano spesso, nell’inconscio, una forma di vendetta. Tu mi hai fatto del male e io ricambio col rancore e continuando ad essere arrabbiata con te.
Pensateci: è un modello mentale. Ed è ora di ribaltarlo.
E ci sono validissimi motivi per ribaltare questa abitudine di pensiero e di comportamento.
- Prima di tutto va detto, e ammesso, che rabbia e rancore generalmente non fanno alcun male e alcun danno al colpevole. E, siamo sinceri, se il colpevole soffre per la nostra rabbia forse non era così cattivo e colpevole. Quindi, più il colpevole è colpevole, meno soffre per la nostra rabbia o il nostro rancore. Potrebbe addirittura goderne!
Purtroppo, però, rabbia e rancore fanno male a noi.
Ma c’è di più.
Questi due sentimenti creano legami fortissimi tra noi e chi ci ha fatto del male:
finché siamo arrabbiati non riusciamo ad allontanare quella persona dalla nostra vita, non riusciamo a dimenticarla, siamo legati quasi più che da un amore profondo.
Se il colpevole è cattivo, solo l’indifferenza può scalfirlo e, soprattutto, solo il perdono può scindere il nostro legame con lui.
Se perdoniamo non siamo “più buoni”: secondo me la bontà non si misura automaticamente con la capacità di perdonare.
Ma se sappiamo cancellare un torto subito, perdonare un dolore che ci hanno provocato, anche un grande dolore, siamo noi ad avere dei vantaggi perché possiamo, finalmente, allontanare quella persona dalla nostra vita, rimuovere ogni legame ed essere, finalmente, liberi.