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Il ruolo del Farmacista

Riflessioni, un po' a ruota libera, sul ruolo del farmacista

Ho preso l’abilitazione alla professione di farmacista molti, davvero molti, anni fa, dopo la laurea in CFT, il tirocinio in farmacia e anche il tirocinio in farmacia ospedaliera. 
Il ruolo del farmacista era, già allora, sfaccettato: qualche preparazione (sempre meno), tanta distribuzione dei farmaci e molti consigli. 
La prima apertura ad un cambiamento avvenne con l’espansione della dermocosmesi, settore che in molte farmacie si è sviluppato solo come business complementare, gestito da appositi addetti.
Da allora si è generata una vera e propria valanga di cambiamenti. Certo, la capacità di ascolto, di empatia, di consiglio, è ancora, e sarà sempre, parte fondamentale del ruolo del farmacista, ma si è diversificata nelle molteplici funzioni che il farmacista ha nell’ambito della salute pubblica.
Al cambiamento sociale si sono poi sovrapposte variazioni legislative e innumerevoli progetti regionali che, spesso, portano diversità di ruolo, professione, funzioni e compiti tra una regione e l’altra.
Sono cambiate le leggi, è cambiata la società e sì, sono cambiate anche le patologie.
  • È possibile che un singolo farmacista sia tanto sfaccettato da coprire al meglio tutti i possibili ruoli che la società odierna gli richiede, o gli rende accessibili?
Difficile rispondere a questa domanda. 
Io credo che molti cambiamenti abbiano ulteriormente accentuato le differenze tra le farmacie “di passaggio” nei grandi centri urbani e le farmacie profondamente radicate nel territorio, come quelle di quartiere o dei piccoli paesi. 
Credo anche che, nel bene e nel male, oggi più che mai sia necessaria e possibile la scelta strategica del farmacista: chi voglio essere, come voglio svolgere la mia professione, quale voglio che sia il ruolo della mia farmacia nella società e nel benessere dei miei clienti, …
Un bella sfida, appassionante! 

Autore: Carla Fiorentini 27 gennaio 2025
Se due individui sono sempre d'accordo su tutto, vi posso assicurare che uno dei due pensa per entrambi. - Sigmund Freud.
Autore: Carla Fiorentini 19 gennaio 2025
La comunicazione non verbale e paraverbale sono in diretto collegamento con il nostro inconscio. Così, conoscere almeno i primi rudimenti di comunicazione non verbale aiuta a conoscere meglio gli altri, interpretare il loro pensiero, comprendere i loro bisogni. Aggiungo, per chi ha già qualche conoscenza di programmazione neurolinguistica, che la postura, i movimenti, il tono di voce, contraddistinguono le tre tipologie: visivo, uditivo e cinestesico. Ciò che, invece, probabilmente tutti sappiamo, ma non ci soffermiamo mai a riflettere in merito, sono i collegamenti tra stato d’animo ed elementi di comunicazione non verbale, e come questi possano davvero aiutarci a vivere meglio. È importante ricordare che esiste un collegamento reciproco tra stato d’animo e non verbale . Mi spiego meglio. Qualunque sia la nostra postura abituale, quando siamo tristi o preoccupati la nostra prima, spesso inconscia, reazione è quella di abbassare le spalle, incassare la testa, abbassare i bordi delle labbra (una sorta di sorriso al contrario). Quando siamo allegri la nostra postura è esattamente l’opposto. E allora? Testa alta, sorriso stampato, spalle bene in fuori: credetemi, non risolve i problemi, ma cambia subito l’umore, e lo spirito con cui affrontare quello che non va. Analogamente: se siamo in uno stato d’animo d’ansia il respiro si fa più corto e affrettato, il tono di voce più acuto e le parole escono molto più in fretta. Uno sforzo volontario per respirare a pieni polmoni, modulare il tono di voce e parlare più lentamente … e l’ansia si attenua. Provare per credere!
Autore: Carla Fiorentini 13 gennaio 2025
A quasi tutti è capitato di dirlo o di sentirselo dire: facciamo qualche riflessione in merito.
Autore: Carla Fiorentini 29 dicembre 2024
Riflessioni e auguri per il nuovo anno
Autore: Carla Fiorentini 29 dicembre 2024
Pronti per il nuovo anno?
Autore: Carla Fiorentini 22 dicembre 2024
Nella vita capita che ci siano giorni di Natale strani…
Autore: Carla Fiorentini 22 dicembre 2024
Ho alcune tradizioni: ogni anno, all’arrivo del mio compleanno, mi metto a riflettere… e scrivo.
Autore: Carla Fiorentini 22 dicembre 2024
Anche quest’anno arriva il Natale, il primo senza Francesco, ma non è tempo di rimpianti o malinconie. È tempo di sogni e speranza, come deve essere il Natale.
Autore: Carla Fiorentini 2 novembre 2024
Non è facile, ma si impara a vivere nell’incertezza.
Autore: Carla Fiorentini 2 novembre 2024
Un patto complesso e composito
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