La Storia
Andrea è diventato da poco direttore nella farmacia dove lavorava, che fa parte di un importante gruppo.
Quando gli hanno affidato la farmacia, i suoi capi si sono raccomandati sia per il conseguimento dei risultati che per la gestione del personale. Ora ha un incontro con i quattro farmacisti che lavorano con lui.
Allora, dobbiamo fissare gli obiettivi. L’Azienda ci ha dato un obiettivo globale della farmacia, basato sull’incremento di fatturato, ma come sapete ciascuno di voi avrà degli obiettivi individuali. Quindi nei prossimi giorni avremo un incontro con ciascuno, separatamente. Se per voi va bene, propongo di farlo durante l’intervallo del pranzo, tanto nessuno di noi va a casa a mangiare.
Anna, ultima arrivata in termini di tempo, che proviene da un’altra farmacia, chiede la parola:
Ma perché non lo facciamo tutti insieme? Noi, nell’altra farmacia, facevamo così. Tanto, alla fine quello che conta è l’obiettivo di fatturato della farmacia nel suo complesso.
Domande
- Secondo voi, Anna ha ragione?
- Se foste Andrea, cosa avreste risposto?
Risposte
Secondo voi, Anna ha ragione?
Anna ha torto. Gli obiettivi devono essere personali. Se, come in questo caso, deve esserci spirito di squadra e lavoro in team, esiste un obiettivo comune definito, l’obiettivo comune viene declinato e personalizzato.
Se foste Andrea, cosa avreste risposto?
No, Anna, non sono d’accordo. L’obiettivo comune sul fatturato è una specie di cappello, di premessa, ma ciascuno deve avere obiettivi personali e personalizzati perché il contributo che ciascuno può e deve dare al fatturato è unico, personale. Io so che in questa farmacia il gruppo è compatto, e le persone lavorano bene insieme, ma questo avviene perché ciascuno fa la propria parte.