Layout del blog

Il metaprogramma verso e via da – La teoria

Dalla PNL - Programmazione neurolinguistica - la teoria sul metaprogramma Verso o Via da

Sono stati codificati moltissimi metaprogrammi e il loro studio e la loro applicazione trova impiego ad esempio nella negoziazione e nella gestione della leadership. Vengono utilizzati sempre più spesso nelle aziende e, anche se non sono una fervente sostenitrice della catalogazione delle persone, riconosco che possono essere utili per comprendere, motivare e interagire al meglio. In questo momento ce ne interessa uno, particolarmente importante nella gestione della motivazione delle persone: Verso e Via da.

Partiamo dal presupposto che è più opportuno convincere gli altri a fare qualcosa anziché costringerli o condizionarli, anche se si tratta di fare qualcosa per il loro stesso bene. E con il termine “opportuno” intendo che è più semplice, richiede meno energie, si raggiungono risultati migliori ed è eticamente più consono. Persino nell’educazione dei bambini se si agisce attraverso la costrizione si ottengono dei ribelli o delle persone carenti di autonomia, mentre la convinzione, pur corredata da regole ferree, porta a risultati migliori!

Nel determinare le nostre motivazioni a fare (o non fare) qualcosa ci sono due comportamenti contrapposti:
  • Andare verso un traguardo o un potenziale miglioramento
  • Andare via da un dolore, risolvere un problema
Chi usa il metaprogramma “verso si attiva se è spinto verso un obiettivo, desideroso di raggiungere qualcosa di cui si intravedono i lati positivi, e agisce se, e perché, c’è un traguardo da raggiungere. Gestisce bene le priorità. Parla di quello che ottiene, di ciò che vuole, degli obiettivi che ha, fa affermazioni di inclusione (cita cosa vuole raggiungere e aggiungere alla sua vita). Il linguaggio del corpo punta verso qualcosa, scuote la testa, e usa verbi come conseguire, ottenere, raggiungere, conquistare.

Chi usa il metaprogramma “via da si attiva per allontanarsi da un problema, evadere da una situazione di cui vede i lati negativi. Gestisce bene le difficoltà, reagiscono alle scadenze e agisce se, e quando, c’è qualcosa da eliminare. Cita situazioni da evitare, cose o sensazioni da eliminare, problemi da risolvere. Fa affermazioni di esclusione (cita cosa vuole eliminare o i problemi da risolvere nella sua vita). Il linguaggio del corpo indica qualcosa che deve essere evitata, eliminata, e usa verbi come risolvere, aggiustare, prevenire, liberarsi da.

Alcuni testi identificano i “verso” come ottimisti e vincenti, e i “via da” come pessimisti e, per contrapposizione, perdenti, ma sinceramente questa definizione mi sembra limitativa e pregiudizievole.

  • Quando si usa il meta programma verso si possono fare grandi progetti, pianificare, programmare un futuro di cui, però, non si vedono minimamente i rischi o i pericoli.
  • Quando si usa il meta programma via da si vedono perfettamente i problemi, i rischi, ma si è sostanzialmente bloccati nel passato e nel presente.
Mi sembra quindi del tutto ovvio che il vero “vincente” è colui che sa essere flessibile e passare dal meta programma verso a quello via da a seconda della situazione e di ciò che gli è più utile.
Autore: Carla Fiorentini 19 gennaio 2025
La comunicazione non verbale e paraverbale sono in diretto collegamento con il nostro inconscio. Così, conoscere almeno i primi rudimenti di comunicazione non verbale aiuta a conoscere meglio gli altri, interpretare il loro pensiero, comprendere i loro bisogni. Aggiungo, per chi ha già qualche conoscenza di programmazione neurolinguistica, che la postura, i movimenti, il tono di voce, contraddistinguono le tre tipologie: visivo, uditivo e cinestesico. Ciò che, invece, probabilmente tutti sappiamo, ma non ci soffermiamo mai a riflettere in merito, sono i collegamenti tra stato d’animo ed elementi di comunicazione non verbale, e come questi possano davvero aiutarci a vivere meglio. È importante ricordare che esiste un collegamento reciproco tra stato d’animo e non verbale . Mi spiego meglio. Qualunque sia la nostra postura abituale, quando siamo tristi o preoccupati la nostra prima, spesso inconscia, reazione è quella di abbassare le spalle, incassare la testa, abbassare i bordi delle labbra (una sorta di sorriso al contrario). Quando siamo allegri la nostra postura è esattamente l’opposto. E allora? Testa alta, sorriso stampato, spalle bene in fuori: credetemi, non risolve i problemi, ma cambia subito l’umore, e lo spirito con cui affrontare quello che non va. Analogamente: se siamo in uno stato d’animo d’ansia il respiro si fa più corto e affrettato, il tono di voce più acuto e le parole escono molto più in fretta. Uno sforzo volontario per respirare a pieni polmoni, modulare il tono di voce e parlare più lentamente … e l’ansia si attenua. Provare per credere!
Autore: Carla Fiorentini 13 gennaio 2025
A quasi tutti è capitato di dirlo o di sentirselo dire: facciamo qualche riflessione in merito.
Autore: Carla Fiorentini 29 dicembre 2024
Riflessioni e auguri per il nuovo anno
Autore: Carla Fiorentini 29 dicembre 2024
Pronti per il nuovo anno?
Autore: Carla Fiorentini 22 dicembre 2024
Nella vita capita che ci siano giorni di Natale strani…
Autore: Carla Fiorentini 22 dicembre 2024
Ho alcune tradizioni: ogni anno, all’arrivo del mio compleanno, mi metto a riflettere… e scrivo.
Autore: Carla Fiorentini 22 dicembre 2024
Anche quest’anno arriva il Natale, il primo senza Francesco, ma non è tempo di rimpianti o malinconie. È tempo di sogni e speranza, come deve essere il Natale.
Autore: Carla Fiorentini 2 novembre 2024
Non è facile, ma si impara a vivere nell’incertezza.
Autore: Carla Fiorentini 2 novembre 2024
Un patto complesso e composito
Autore: Carla Fiorentini 2 novembre 2024
Un insegnate può fare la differenza
Show More
Share by: