Il metaprogramma Referente interno – esterno nella relazione con lo studente
Come il metaprogramma Referente interno – esterno può essere utile nella relazione con lo studente

Proseguiamo nell’analisi dei metaprogrammi, un concetto di PNL.
Relativamente al metaprogramma Referente interno o esterno abbiamo esaminato la
teoria, il
test
per determinare quale è preponderante e un
esercizio
per aumentare la flessibilità. Ora vediamo come può influenzare la relazione tra insegnante e studente.
- Ci sono persone che necessitano dell’approvazione degli altri (referente esterno), ci sono persone che sono gli unici giudici di se stessi e delle proprie azioni (referente interno).
- E, spesso, è negli anni scolastici che si dovrebbe generare l’equilibrio o la flessibilità tra referente interno e referente esterno.
In gioventù, e in particolare nell’adolescenza, lo sviluppo o il bisogno di un referente interno è spesso correlato ad un elemento di ribellione, al bisogno dell’auto-affermazione o, in situazioni più difficili da gestire, a delusioni e rifiuti da parte di colui che era il referente esterno.
- Il ragazzo che non percepisce stima o rispetto da parte dei genitori può aggrapparsi all’insegnante, al gruppo, o sviluppare, ribellandosi, un fortissimo referente interno.
- Il ragazzo che necessita di un referente esterno e non riesce a farne a meno diventerà un adulto molto fragile, sempre sottomesso al giudizio altrui.
Non vado oltre: come avete sicuramente compreso entriamo nell’ambito della psicologia e dello sviluppo armonico o disarmonico della personalità, ma ritengo sia importante che l’insegnante sia consapevole dell’importanza di questo metaprogramma e aiuti ciascun studente a trovare quel giusto equilibrio e, soprattutto, quella flessibilità che consente da una parte l’autonomia decisionale (referente interno) e dall’altra il tener conto delle opinioni altrui (referente esterno).