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Il metaprogramma Proattivo o Reattivo nella relazione con il paziente

Vediamo come può essere utile questo metaprogramma nell’interazione con il paziente.

In un articolo precedente Il metaprogramma Proattivo o Reattivo, nella sezione Teoria, abbiamo esaminato il metaprogramma 
  • Ci sono persone che prendono costantemente in mano il proprio destino. 
  • Ci sono persone che attendono gli eventi. 
  • Le prime vengono definite proattive, le seconde reattive.
La persona che usa il metaprogramma proattivo prende l’iniziativa, mentre chi usa il metaprogramma reattivo attende che la situazione sia matura, fa ottime e lunghe analisi.
  • Il paziente proattivo tende ad andare dal medico al primo sintomo, e comunque, se sta male, si attiva con auto prescrizioni, mirate o a casaccio. Tende ad avere scarsa compliance, soprattutto nelle terapie a lungo termine.
  • Il paziente reattivo tende ad andare dal medico solo se e quando sta davvero male, e tra i primi dolori e la visita al medico intercorre un certo periodo di tempo: attenderà gli esami e la prescrizione del medico prima di iniziare la terapia. Tende ad avere ottima compliance, ma scarsa attenzione a ciò che accade davvero: potrebbe non accorgersi di un effetto collaterale della terapia, ed è abbastanza inutile chiedergli se il farmaco è efficace: lo vuole sapere lui dal medico o, almeno, fare delle analisi per averne la conferma.
Inutile chiedersi, o chiedere, qual è il paziente migliore!
È invece possibile indurre il paziente a seguire le indicazioni assecondando le sue modalità di pensiero e di espressione.
Per ottenere partecipazione e compliance dal paziente proattivo sono utili modalità che assecondano e guidano il suo desiderio (o forse sarebbe meglio dire il suo bisogno) di agire, di essere attivo, ad esempio utilizzando espressioni del tipo:
  • Cosa aspetta? Semplicemente decida e faccia (l’operazione, smettere di fumare …)
  • Ecco, comici la dieta, proprio adesso!
  • Just do it (slogan Nike rivolto alle persone proattive)
  • Sbrighiamoci a fare queste analisi e definire il piano terapeutico
Assecondando le sue modalità di pensiero e di espressione è possibile indurre anche il paziente reattivo a seguire le indicazioni, e ovviamente andranno usate espressioni completamente diverse, tipo:
  • Consideri l’operazione: i tempi sono maturi
  • È una fortuna aver identificato il problema ora, così può smettere di fumare
  • Cominciamo col fare le analisi, poi le esaminiamo attentamente e decidiamo il da farsi
  • Potrebbe considerare di mettersi a dieta: è il momento favorevole
E il seguito … alla prossima puntata

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