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Il metaprogramma Proattivo o Reattivo - La teoria

Dalla PNL: eccoci alle prese con un altro metaprogramma: Proattivo o Reattivo.

Ecco un altro metaprogramma molto studiato, e usato, nella gestione dei collaboratori, e molto utile anche per la gestione di pazienti e studenti, o per ottimizzare la compliance.

Il metaprogramma Proattivo o Reattivo fa parte delle modalità di elaborazione della motivazione, quindi risponde alla domanda: Come mi comporto per ottenere ciò che desidero?

Ci sono persone che prendono costantemente in mano il proprio destino. Ci sono persone che attendono gli eventi. Le prime vengono definite proattive, le seconde reattive.

La persona che usa il metaprogramma proattivo prende l’iniziativa, tende a gettarsi nelle situazioni senza pensare e senza analizzare. Usa frasi brevi, chiare e incisive, verbo attivo e oggetto tangibile, parla come se avesse il controllo del proprio mondo ed è sempre diretto, a volte come un bulldozer. Inoltre manifesta spesso segnali non verbali di impazienza, parla velocemente, tamburella con le dita o la penna, si agita e fatica a stare seduto a lungo.

La persona che usa il metaprogramma reattivo attende che la situazione sia matura, fa ottime e lunghe analisi della situazione, del progetto … Tende ad usare frasi incomplete, verbi o soggetti mancanti, verbi passivi o nominalizzati, spesso verbo all’infinito. Talvolta frasi lunghe e contorte. Parla come se il mondo avesse il controllo su di lui, come se tutto capitasse per caso, parla di fortuna o sfortuna e destino. Afferma spesso di riflettere, analizzare, aspettare e usa molto i verbi al condizionale.

È uno dei metaprogrammi sostanzialmente “stabili”: è difficile che una persona sia proattiva in alcuni settori della sua vita e reattiva in altri, ma può succedere. E in particolare può succedere nella relazione con la salute o, meglio, con la malattia, dove intervengono elementi di paura. Così una persona sostanzialmente proattiva potrebbe diventare reattiva se deve fare esami, se sta male, se teme un problema serio di salute.

E … alla prossima puntata per riconoscere e gestire il paziente.
Autore: Carla Fiorentini 19 gennaio 2025
La comunicazione non verbale e paraverbale sono in diretto collegamento con il nostro inconscio. Così, conoscere almeno i primi rudimenti di comunicazione non verbale aiuta a conoscere meglio gli altri, interpretare il loro pensiero, comprendere i loro bisogni. Aggiungo, per chi ha già qualche conoscenza di programmazione neurolinguistica, che la postura, i movimenti, il tono di voce, contraddistinguono le tre tipologie: visivo, uditivo e cinestesico. Ciò che, invece, probabilmente tutti sappiamo, ma non ci soffermiamo mai a riflettere in merito, sono i collegamenti tra stato d’animo ed elementi di comunicazione non verbale, e come questi possano davvero aiutarci a vivere meglio. È importante ricordare che esiste un collegamento reciproco tra stato d’animo e non verbale . Mi spiego meglio. Qualunque sia la nostra postura abituale, quando siamo tristi o preoccupati la nostra prima, spesso inconscia, reazione è quella di abbassare le spalle, incassare la testa, abbassare i bordi delle labbra (una sorta di sorriso al contrario). Quando siamo allegri la nostra postura è esattamente l’opposto. E allora? Testa alta, sorriso stampato, spalle bene in fuori: credetemi, non risolve i problemi, ma cambia subito l’umore, e lo spirito con cui affrontare quello che non va. Analogamente: se siamo in uno stato d’animo d’ansia il respiro si fa più corto e affrettato, il tono di voce più acuto e le parole escono molto più in fretta. Uno sforzo volontario per respirare a pieni polmoni, modulare il tono di voce e parlare più lentamente … e l’ansia si attenua. Provare per credere!
Autore: Carla Fiorentini 13 gennaio 2025
A quasi tutti è capitato di dirlo o di sentirselo dire: facciamo qualche riflessione in merito.
Autore: Carla Fiorentini 29 dicembre 2024
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Autore: Carla Fiorentini 29 dicembre 2024
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Autore: Carla Fiorentini 22 dicembre 2024
Nella vita capita che ci siano giorni di Natale strani…
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Ho alcune tradizioni: ogni anno, all’arrivo del mio compleanno, mi metto a riflettere… e scrivo.
Autore: Carla Fiorentini 22 dicembre 2024
Anche quest’anno arriva il Natale, il primo senza Francesco, ma non è tempo di rimpianti o malinconie. È tempo di sogni e speranza, come deve essere il Natale.
Autore: Carla Fiorentini 2 novembre 2024
Non è facile, ma si impara a vivere nell’incertezza.
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