Ecco un altro metaprogramma molto studiato, e usato, nella gestione dei collaboratori, e molto utile anche per la gestione di pazienti e studenti, o per ottimizzare la compliance.
Il metaprogramma Proattivo o Reattivo
fa parte delle modalità di elaborazione della motivazione, quindi risponde alla domanda: Come mi comporto per ottenere ciò che desidero?
Ci sono persone che prendono costantemente in mano il proprio destino. Ci sono persone che attendono gli eventi. Le prime vengono definite proattive, le seconde reattive.
La persona che usa il metaprogramma proattivo
prende l’iniziativa, tende a gettarsi nelle situazioni senza pensare e senza analizzare. Usa frasi brevi, chiare e incisive, verbo attivo e oggetto tangibile, parla come se avesse il controllo del proprio mondo ed è sempre diretto, a volte come un bulldozer. Inoltre manifesta spesso segnali non verbali di impazienza, parla velocemente, tamburella con le dita o la penna, si agita e fatica a stare seduto a lungo.
La persona che usa il metaprogramma reattivo
attende che la situazione sia matura, fa ottime e lunghe analisi della situazione, del progetto … Tende ad usare frasi incomplete, verbi o soggetti mancanti, verbi passivi o nominalizzati, spesso verbo all’infinito. Talvolta frasi lunghe e contorte. Parla come se il mondo avesse il controllo su di lui, come se tutto capitasse per caso, parla di fortuna o sfortuna e destino. Afferma spesso di riflettere, analizzare, aspettare e usa molto i verbi al condizionale.
È uno dei metaprogrammi sostanzialmente “stabili”: è difficile che una persona sia proattiva in alcuni settori della sua vita e reattiva in altri, ma può succedere.
E in particolare può succedere nella relazione con la salute o, meglio, con la malattia, dove intervengono elementi di paura. Così una persona sostanzialmente proattiva potrebbe diventare reattiva se deve fare esami, se sta male, se teme un problema serio di salute.
E … alla prossima puntata per riconoscere e gestire il paziente.