Cercare ciò che manca, o riscoprire ciò che abbiamo?
Mi piace iniziare con questo post, di qualche mese fa, su un argomento importante

Quando si intraprende la strada del ben-essere
e della crescita personale
si comincia a leggere e frequentare corsi.
Io ho cominciato tanti anni fa, iniziando con la Psicodinamica
in un, ormai lontano, 1989 – 1990. Poi sono arrivati la PNL, il coaching, e tanti altri esperimenti e percorsi personali.
Ora cerco di rendere fruibile a tutti ciò che ho imparato
con siti web, articoli, corsi on line e corsi in aula.
E ogni volta che elaboro qualcosa mi chiedo se, davvero, sarà utile. Il dubbio vale soprattutto per i corsi in aula, dove il tempo è sempre tiranno, e la selezione degli argomenti e degli esercizi è rigorosa.
A volte c’è la voglia di strafare, di lanciare troppi messaggi in poco tempo.
A volte c’è il dubbio di aver detto troppo poco …
Per questo oggi sono felice: uno dei partecipanti all’ultimo corso in aula mi ha scritto.
Mi ha scritto per dirmi che, in poco più di due settimane, ha già ottenuto benefici e miglioramenti. Mi ha scritto per raccontarmi.
E mi sono accorta che il più grande beneficio l’ha ottenuto dal concetto più semplice: una piccola
visualizzazione.
Perché è profondamente vero: i grandi esperimenti, gli esercizi complessi, le tecniche acquisite ai master, sono poca cosa rispetto alla rivoluzione ottenibile con i primi esperimenti, i concetti base, i primi esercizi di visualizzazione... La curiosità e l’amore per le novità sono utili, ma mai dimenticare ciò che abbiamo già.