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Il metaprogramma Attività – Persone – Informazioni - Cose nella relazione con il paziente

Prosegue l'analisi di come i metaprogrammi possono essere utili nella relazione con il paziente

Dopo aver esaminato la teoria relativa a questo metaprogramma (vedi sezione Teoria), andiamo a vedere come è utile nella relazione con il paziente
Identificare a cosa il paziente presta attenzione può aiutare a migliorare la compliance. Questo metaprogramma può essere utile per rinforzare quella parte di compliance definita aderenza allo schema terapeutico, cioè indurre il paziente a rispettare dosi, orari e durata della terapia.
Quindi, a seconda di qual è l’elemento a che attira maggiormente l’attenzione del paziente, potete collegare l’assunzione di un farmaco.
  • Attività
    • Quando si alza, al mattino, va in bagno, si lava i denti, poi fa colazione e si ricorda di prendere la pastiglia, sempre collegata alla stessa attività
  • Persone
    • La signora Giuliana, una mia cliente, aveva difficoltà a ricordarsi di prendere la pastiglia sempre alla stessa ora. Così l’ha collegata al giornalista che presenta il telegiornale del mattino: lei lo guardava sempre, e come vedeva il giornalista si ricordava il farmaco
  • Informazioni
    • Mi raccomando, prenda sempre la pastiglia alla stessa ora perché bisogna mantenere sempre lo stesso livello di farmaco in circolo per garantire la massima efficacia e sicurezza …
  • Cose
    • Praticamente come prende in mano la tazza di the, si ricorda di prendere la pastiglia, sempre collegata alla stessa ora, oppure può regolarsi puntando una sveglia con lo smartphone …
Non sarà una soluzione che risolve tutte le difficoltà, ma aiuta!

Autore: Carla Fiorentini 23 febbraio 2025
Mi dispiace doverlo ammettere: la gestione delle persone attraverso la paura funziona.
Autore: Carla Fiorentini 23 febbraio 2025
Se pensi di essere troppo piccole per fare la differenza, prova a dormire con una zanzara. Dalai Lama
Autore: Carla Fiorentini 23 febbraio 2025
Uno stile di management che non trovi sui libri
Autore: Carla Fiorentini 10 febbraio 2025
Il 20 Marzo sarà, come ogni anno, la Giornata mondiale della felicità.
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Dedicato a chi si occupa di salute
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Esercizio in visualizzazione guidata
Autore: Carla Fiorentini 27 gennaio 2025
Se due individui sono sempre d'accordo su tutto, vi posso assicurare che uno dei due pensa per entrambi. - Sigmund Freud.
Autore: Carla Fiorentini 19 gennaio 2025
La comunicazione non verbale e paraverbale sono in diretto collegamento con il nostro inconscio. Così, conoscere almeno i primi rudimenti di comunicazione non verbale aiuta a conoscere meglio gli altri, interpretare il loro pensiero, comprendere i loro bisogni. Aggiungo, per chi ha già qualche conoscenza di programmazione neurolinguistica, che la postura, i movimenti, il tono di voce, contraddistinguono le tre tipologie: visivo, uditivo e cinestesico. Ciò che, invece, probabilmente tutti sappiamo, ma non ci soffermiamo mai a riflettere in merito, sono i collegamenti tra stato d’animo ed elementi di comunicazione non verbale, e come questi possano davvero aiutarci a vivere meglio. È importante ricordare che esiste un collegamento reciproco tra stato d’animo e non verbale . Mi spiego meglio. Qualunque sia la nostra postura abituale, quando siamo tristi o preoccupati la nostra prima, spesso inconscia, reazione è quella di abbassare le spalle, incassare la testa, abbassare i bordi delle labbra (una sorta di sorriso al contrario). Quando siamo allegri la nostra postura è esattamente l’opposto. E allora? Testa alta, sorriso stampato, spalle bene in fuori: credetemi, non risolve i problemi, ma cambia subito l’umore, e lo spirito con cui affrontare quello che non va. Analogamente: se siamo in uno stato d’animo d’ansia il respiro si fa più corto e affrettato, il tono di voce più acuto e le parole escono molto più in fretta. Uno sforzo volontario per respirare a pieni polmoni, modulare il tono di voce e parlare più lentamente … e l’ansia si attenua. Provare per credere!
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